18/03/24
Giornalisti: Alice Giorgetti, Issraa Ikkiwi
Tecnici: Lucia Marinelli
18/03/24
Giornalisti: Alice Giorgetti, Issraa Ikkiwi
Tecnici: Lucia Marinelli
Tra l’ultima settimana di febbraio e la prima di marzo, le classi quarte dell’indirizzo linguistico hanno trascorso una settimana nella cittadina inglese di Bath, entrando in contatto con il mondo del business e con la cultura britannica. Ma che cos’è lo stage linguistico? Lo abbiamo chiesto ad una delle professoresse organizzatrici, Elisa Forconi.
“Lo stage all’estero è parte integrante dell’Offerta Formativa del Liceo Linguistico. È un modo efficace e diretto per integrare ed approfondire lo studio della lingua inglese, vivendo per una settimana con la famiglia ospitante e frequentando un corso di lingua strutturato ed organizzato sulla base dei bisogni linguistici e formativi degli studenti: tale corso è finalizzato a trattare temi particolari, inerenti al settore professionale, ricostruendo attività lavorative alternate a visite aziendali e workshops. Questo tipo di programma consente agli studenti di apprendere la lingua in maniera più approfondita perché le attività sono in lingua straniera, gestite e coordinate da personale qualificato. Lo stage ha come obiettivi principali il miglioramento delle competenze nella lingua straniera oggetto di studio e il rafforzamento delle competenze comunicative, l’approfondimento delle conoscenze geografiche, storiche e socio-culturali del luogo in cui si effettua lo stage ma anche lo studio e l’interiorizzazione di usi e costumi differenti da quelli del proprio Paese, vivendoli quotidianamente in prima persona. Accanto a questi obiettivi specifici concernenti la disciplina, ci sono anche obiettivi formativi che riguardano l’incentivazione della motivazione nonché il rafforzamento del senso di responsabilità personale e la capacità decisionale degli studenti oltre alla conoscenza e al confronto con altre realtà sociali e culturali per approfondire una coscienza multiculturale e rafforzare le abilità relazionali promuovendo la curiosità verso una cultura diversa dalla propria.”
Per capire invece quello che quest’esperienza ha lasciato realmente agli studenti, abbiamo somministrato loro un questionario.
Dal punto di vista culturale i ragazzi hanno riscontrato che l’esperienza di stare in famiglia li ha aiutati ad avere una visione della quotidianità a 360 gradi, permettendo loro di conoscere una realtà diversa da quella italiana. Vivere questo stile di vita differente in concomitanza al fatto di doversi spostare da soli ed orientarsi in una città sconosciuta, ha richiesto agli studenti una grande capacità di adattamento, responsabilità ed autonomia.
Per quanto riguarda la sfera linguistica i ragazzi hanno appurato dei miglioramenti, grazie alle lezioni che non si sono mai svolte in maniera passiva e il relazionarsi con le famiglie. Hanno acquisito infatti una maggiore fluenza nella lingua e una conoscenza di vocaboli specifici inerenti al business.
Tra intervistati solo il 9% ha trovato lo stage linguistico un’esperienza incompleta e poco stimolante, ma allo stesso tempo il 100% dei ragazzi che hanno partecipato al questionario considerano questo tipo di esperienza utile.