04/12/24
Giornalisti: Lorenzo Cioffi
Tecnici: Benedetta Quercetti
04/12/24
Giornalisti: Lorenzo Cioffi
Tecnici: Benedetta Quercetti
Inizia oggi “Pillole di storia”, la nostra nuova rubrica di curiosità storiche a piccole dosi, sui temi più disparati, da proporre a voi lettori, sperando al tempo stesso di divertirvi ed informarvi. Partiamo con un sorridente bestiario, protagonisti gli animali, attori di strane e curiose vicende.
Ippopotami in fuga!
Se pensate di poter trovare ippopotami solo in Africa, inaspettatamente vi sbagliate: vi potrebbe capitare di incontrarne qualcuno anche in Colombia e per un motivo più che singolare. Alla fine degli anni 70, il famoso narcotrafficante e signore della droga Pablo Escobar riuscì ad esportare clandestinamente degli animali esotici nel suo ranch personale di Hacienda Napoles. Tra questi c’erano anche quattro ippopotami originari dell’Africa Sub-Sahariana che, dopo l’uccisione di Escobar nel 1993 da parte della polizia colombiana, riuscirono a scappare. Il Governo colombiano pensò allora che sarebbe stato uno spreco di tempo trovarli e cacciarli, poiché si credeva che questi animali non sarebbero riusciti a sopravvivere fuori dal loro habitat naturale: la Colombia ha, infatti, un ecosistema particolarmente aspro, caratterizzato da numerose lagune e da grandi foreste, molto distante dalla savana. Contrariamente alle aspettative, però, gli ippopotami riuscirono a sopravvivere e addirittura a riprodursi, crescendo di numero fino alle stime attuali di 200 esemplari circa e producendo serissimi danni all’intero ecosistema naturale colombiano. Il problema resta ancora oggi di difficile gestione: la politica di sterilizzazione, attuata dal governo colombiano, e fortemente osteggiata dalle organizzazioni ambientaliste, non sembra sortire l’effetto voluto a causa del costo e delle difficoltà tecniche di ciascuna operazione, mentre gli ippopotami, nel nuovo habitat liberi dai tradizionali predatori, continuano a riprodursi molto velocemente.
Effetto Cobra: quando le soluzioni si trasformano in problemi!
Sapete che la nota espressione “Effetto Cobra”, propria del linguaggio economico e indicante una soluzione catastrofica, capace cioè di innescare l’effetto contrario a quello sperato, deriva da un divertente episodio verificatosi durante la dominazione britannica dell’India? All’epoca, infatti, per la grande presenza di roditori nelle strade, migliaia di cobra avevano iniziato a invadere le vie della capitale, Calcutta, costituendo un grave pericolo sia per la popolazione locale sia per i colonizzatori inglesi. Le autorità britanniche, per far fronte al problema, misero alte taglie sui cobra e grandi ricompense per ogni serpente ucciso, spingendo così la popolazione indiana alla loro caccia. Tutto sembrò andare per il verso giusto: il numero di cobra in circolazione cominciò a calare progressivamente e le strade, lentamente, a sgombrarsi … Fino a che i locali, accortisi del vantaggio derivatone, invece di cacciare i pochi serpenti rimasti, cominciarono ad allevare gli stessi cobra in gran numero, per poi ucciderli ed intascare il premio pattuito. L’amministrazione britannica, tuttavia, scoperto ben presto il trucco, rimosse le taglie poste sopra le teste dei cobra. Gli indiani, allora, venuto meno il guadagno, pensarono bene di disfarsi dei pericolosi rettili, abbandonandoli nuovamente per le strade: la popolazione finale dei cobra si trovò praticamente raddoppiata rispetto a quella iniziale ed il problema, lungi dal risolversi, disastrosamente peggiorato.