Giornalisti: Eugenia Fazzini, Leonardo Lattanzi, Maddalena Regolo, Beatrice Sbrascini
Tecnici: Eugenia Fazzini
Tecnici: Eugenia Fazzini
Nei giorni scorsi si è concluso il progetto, ideato e coordinato dalla professoressa Maria Grazia Baiocco, con la direzione del preside dell’I.I.S. “Leonardo da Vinci”, prof. Francesco Giacchetta e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali, “PPP: Un corsaro in forma di rosa”, che ha occupato un intero anno, a partire da Aprile 2024.
Il progetto, declinato in tutti gli ambiti che la vasta produzione del grande intellettuale friulano ha toccato, ha offerto la preziosa opportunità di analizzarne a 360 gradi il pensiero e l’opera.
L’incontro finale, tenutosi nell’auditorium del liceo sabato 12 aprile, si è aperto con un intervento di David Miliozzi, curatore del libro “Bellezza Imperfetta. Io e Pasolini” di Dante Ferretti, lo scenografo prediletto dallo stesso Pasolini e vincitore di diversi premi Oscar. Durante il suo intervento, Miliozzi ha illustrato, tramite vari fotogrammi, disegni e progetti scenici, l’essenza dei film di Pasolini, unici anche grazie a tutto ciò che fa da sfondo, scaturito dall’estro creativo di Ferretti, che è riuscito a trasportare nella realtà atmosfere oniriche, dettagli suggestivi. Un artista che si può dire abbia “costruito” il mondo di Pasolini.
Ma partiamo dal principio, la mostra fotografica “Scatti d’amore”, con le immagini di Mario Dondero, presenza costante all'ingresso dell’auditorium. Da lì, Pasolini ci ha accompagnato in un lungo percorso, col suo sorriso rassicurante e quegli scatti che hanno provato a catturare la sua anima, nei suoi momenti più intimi e personali.
Dopo l’incontro inaugurale che ha visto protagonisti la nostra scuola e i partner del progetto: CFF, Civitanova Film Festival e i suoi direttori Michele Fofi e Peppe Barbera, il museo Magma e il suo direttore Enrico Lattanzi, l’Associazione teatrale Esteuropaovest e il regista, attore e autore Giorgio Felicetti, è iniziata la rassegna cinematografica al cine-teatro Cecchetti organizzata dal CFF. “Accattone”, “Uccellacci uccellini”, ma anche “Tempi moderni”, il film di Chaplin più amato da Pasolini e “Punta Sacra”, il docufilm di Francesca Mazzoleni ambientato al lido d’Ostia, dove fu ritrovato il corpo senza vita dello scrittore. Tra gli ospiti presenti per parlare della cinematografia pasoliniana i critici Roy Menarini e Roberto Chiesi, oltre all’attore ed amico Ninetto Davoli.
Queste testimonianze sono servite da introduzione alla seconda fase del progetto, che ha visto noi ragazzi protagonisti con il cortometraggio “Se nasci in un piccolo paese sei fregato”, diretto dall’autore e regista Fulvio Malone, che ha permesso a noi giovani attori di esprimerci con libertà, senza limiti di copioni scritti, lasciando spazio ad un’improvvisazione spontanea ed autentica, che ci ha concesso di essere noi stessi. La figura protagonista, un matto di paese (o almeno considerato tale da tutti), incarnazione di Pasolini, interpretata da Mirco Abbruzzetti, insegna che il pensiero dell’autore è ancora oggi vivo.
Nella durata di tutto il corto, l'attore, rimasto all'epoca di Pasolini, impazzisce perché tutti i timori dell'intellettuale sono pian piano diventati realtà.
Il protagonista si confronta con i pensieri di giovani vittime di un sistema sociale alienante, che esprimono il loro senso di non-appartenenza, alcuni totalmente delusi dalla progressiva perdita di umanità, altri ancora speranzosi.
Il corto si chiude con l'immagine di “Pasolini” che muore in riva al mare, all'alba, ma lasciando un messaggio di speranza ai ragazzi. Perché Pasolini non è mai stato e mai sarà capito dal mondo, ma forse dai giovani sì.
Michele Fofi e Peppe Barbera sono stati fondamentali per tutta la realizzazione del corto, a partire dal laboratorio di sceneggiatura fino alla presentazione dello stesso all’interno del Civitanova Film Festival.
Ma l’anima di Pasolini sfugge ad ogni definizione, l’abbiamo capito nel corso dell’anno: abbiamo infatti avuto modo di approfondire l’opera pasoliniana grazie a delle conferenze tenute da esperti che ci hanno permesso di scoprire l’intellettuale in modo inedito.
Primo fra tutti è stato ospite nella nostra scuola Giulio Ferroni, storico della letteratura e critico letterario, che ci ha parlato del rapporto tra Pasolini e l’ambiente con una conferenza dal titolo: “Passione ed ecologia”; a seguire Massimo Raffaeli, critico letterario, che ha parlato degli “Scritti corsari”, sostenendo tra l’altro che la parola che secondo lui più rappresenta Pasolini sia “sacro”.
Molto interessante l’intervento di Stefano Papetti, storico dell’arte, che ha sviluppato il rapporto fra Roberto Longhi e il suo allievo Pier Paolo, rivelando il Pasolini pittore.
Con il poeta Umberto Piersanti, infine, abbiamo affrontato le polemiche violentissime che accompagnarono gli scritti pasoliniani, perché Pasolini faceva parlare di sé senza sosta, non aveva paura di essere criticato. Piersanti ha inoltre sottolineato il rapporto tra Pasolini e Volponi, poeta marchigiano, evidenziandone analogie e differenze.
Con il progetto “Pasolini e i giovani del XXI secolo” gli studenti e studentesse, coordinati dalle professoresse Simona Nicheli e Sara Scattolini e dal grafico Pasquale Moretti (che è anche l’ideatore di tutti i manifesti del progetto), hanno presentato la loro idea dell’intellettuale, allestendo in autonomia una mostra grafica tenutasi presso il museo del manifesto MAGMA a Civitanova Alta.
La mostra ha aiutato sia a esprimere artisticamente le sensazioni che l’autore ci ha trasmesso, sia ad acquisire i fondamentali della realizzazione dei manifesti grazie alla lezione introduttiva del graphic-designer Mario Piazza e del laboratorio di grafica condotto dalle docenti e da Pasquale Moretti. Un occhio giovane su un autore che è vecchio solo nell'epoca, mai nel contenuto, sempre attuale.
Infine, con lo spettacolo “Edipo Re in Corpus”, frutto del laboratorio di teatro, ci è stata data la possibilità di conoscere meglio il “Pasolini regista”, a partire da uno dei suoi successi più celebri: l’Edipo Re, la cosiddetta tragedia della vista.
Nella drammaturgia a cura di Giorgio Felicetti, attore e regista che ci ha condotto nel suggestivo “dietro le quinte” del film di una piccola troupe di attori, si intrecciano l’attualità, il vissuto del poeta e quello di Edipo, accomunati tutti e tre da un destino incerto e travagliato, la cui rivalsa viene affidata ai giovani dallo stesso Pasolini che, in punto di morte, con il suo operato si augura di poter ispirare i ragazzi delle future generazioni.
Giorgio Felicetti è partito dalla traduzione dell’Edipo Re sofocleo di Pasolini e l’ha adattato in uno spettacolo teatrale, attingendo anche al mediometraggio “La ricotta”; in questo modo è riuscito a “modernizzare” una tragedia millenaria, introducendo elementi anacronistici e rendendo il palco un vero e proprio set cinematografico, diretto dallo stesso Pier Paolo. Lo spettacolo è stato molto acclamato per la sua originalità, ma anche per la veridicità e credibilità di noi attori, appartenenti a quella che Pasolini avrebbe chiamato “meglio gioventù”.
In questo anno di studi pasoliniani, le classi quarte e quinte dell’indirizzo classico della professoressa Maria Grazia Baiocco si sono interrogate sui tanti temi che l’opera di questo straordinario poeta ci spinge ad affrontare.
Ne sono nati lavori in cui ciascuno ha messo in evidenza ciò che più lo ha colpito di tutta la vastissima opera di Pasolini: alcuni sono lavori lunghi ed articolati, altri pensieri brevi e illuminanti, tutte testimonianze del grande impegno e della passione che hanno animato noi studenti e studentesse e soprattutto dell’impatto che Pasolini ha avuto sulle nostre giovani vite.
Per esempio, l'alunna del 4A classico Eugenia Fazzini, ha realizzato una graphic novel interamente a mano, con l'uso di pennarelli ad alcool e matite colorate. L’opera, basata su un soggetto originale, composta da 5 pannelli, era incentrata sul rapporto generazionale legato all'elemento mitico pasoliniano.
Queste magnifiche iniziative ci hanno coinvolto in tutti sensi, ed hanno permeato la nostra quotidianità, sia nei momenti “ordinari”, che in quelli speciali, con un rimando immediato e spontaneo al nostro ormai "caro" Pier Paolo Pasolini.
Il 12 Aprile la professoressa Maria Grazia Baiocco, insieme al nostro preside Francesco Giacchetta, hanno consegnato i diplomi pasoliniani ed il libro “Il nostro Pasolini” agli studenti coinvolti.
Questo libro, che riassume tutte le esperienze da noi vissute, esprime la sinergia dell’agire verso la promozione sociale e l’attenzione ai giovani di realtà diverse presenti sul nostro territorio, quali in primis il liceo, il museo MAGMA, il CFF e l’associazione Est Europa Ovest.
Il viaggio non finisce qui: il “di verso” cresce con noi.