21/04/24
Foto: Paolo Canala
Giornalisti: Elena Palombini, Daniele Iovene
Tecnici: Paolo Canala
21/04/24
Foto: Paolo Canala
Giornalisti: Elena Palombini, Daniele Iovene
Tecnici: Paolo Canala
“Mετά - dalla metafora al metaverso”: è questo il tema della decima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, tenuta venerdì 19 aprile. Ad aderire all’iniziativa sono stati 342 licei classici, tra cui 14 scuole straniere. Il viaggio attraverso l’arte, il teatro, il mito e il linguaggio inizia proprio a partire dalla preposizione greca “μετά”. Quest'ultima, indicativa di un cambiamento, di una trasformazione, implica il superamento dei confini delle singole discipline e permette agli studenti di acquisire consapevolezza di sé e delle proprie capacità in un confronto multilaterale tra la realtà propria del Liceo e dimensioni di indagine, approfondimento e vita ulteriori.
Le sei ore, dalle 18:00 alle 24:00, in cui si articola la manifestazione sono state inaugurate dalla proiezione del video introduttivo della Notte Nazionale, per poi lasciare spazio a due conferenze. La prima, dal titolo “persona, mito, teatro”, condotta dal professore dell’università di Macerata Marcello La Matina, semiologo ed ellenista, si è incentrata sul ruolo della maschera nel teatro e, più in particolare, sulla sua influenza sociale. Il secondo intervento, tenuto dal “nostro” professore Stefano Papetti, storico dell’arte e direttore dei Musei Civici di Ascoli, ha invece avuto a che fare con il tema del “vero, verosimile e falso nell’arte”, grazie all'analisi di opere antiche e moderne, in un percorso partito dalla Grecia arcaica e approdato all’arte contemporanea.
Alle 20:00, l’immancabile appuntamento con la gustatio, un aperitivo a base di cibo romano a cura dell’Istituto per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare, ha dato il tempo gli studenti del Da Vinci di prepararsi per le performance che hanno animato la serata. I ragazzi, guidati dalla professoressa Maria Grazia Baiocco e dalla classe 5A Cl, hanno sviluppato la tematica della “μετά”, declinata in ogni sua sfumatura.
Danza, recitazione e letture ci hanno regalato una serata unica, anche grazie alla partecipazione di Lorenzo Sbarbati, musicista ed ex studente del classico di Civitanova, e alle scenografie realizzate dalle classi 3A Cl e 3B Cl, protagoniste del laboratorio di potenziamento di teatro classico, curato delle docenti Roberta Medori e Simona Nicheli.
Ma la scenografia più significativa è stata quella descritta dalle parole e dai gesti degli studenti, tra narrazioni mitologiche rivisitate e interrogativi sulla natura multiforme della realtà. È su questo impalcato di forme e colori che Narciso e Dafne si sono incontrati per parlare d'amore, alternandosi con Cavalcanti, Eschilo ed Euripide, per poi lasciare spazio a visioni (e versioni) distorte, dal sogno o dal delirio creativo di un Escher in crisi. La dimensione metareale si conferma dunque nell'incontro tra personaggi appartenenti a epoche e luoghi differenti, dall’approccio all’assurdo teatro di Beckett e da eventi e circostanze paranormali. È in questo gioco di tonalità, in questo glissando di finzione e realtà, che lo sguardo terreno, angoscioso ma carico di desiderio, si rivolge a cosmo ed è così che, sulle parole di “Alla Luna” di Leopardi, si conclude l'evento.
Raccontando della Notte Nazionale del Classico, ci troviamo a descrivere l’essenza stessa di questa scuola. “Classico - ha detto il nostro preside citando Calvino - è ciò che non smette mai di dire ciò che ha da dire” e così la Notte, apparentemente conclusa, non smetterà mai di esistere, nel ricordo dei momenti di una serata mai così tanto nostra.