16/05/24
Giornalisti: Greta Sergi
Tecnici: Paolo Canala, Federico Tittini
16/05/24
Giornalisti: Greta Sergi
Tecnici: Paolo Canala, Federico Tittini
Basta una passeggiata lungo le vie di Civitanova o di Porto San Giorgio per scorgere edifici con balconi in ferro battuto, decorazioni floreali, dettagli ispirati alla natura, linee sinuose.
Se ci si fermasse e ci si chiedesse il perché di certi palazzi, di certe scelte architettoniche, si farebbe un salto nel passato e si arriverebbe direttamente ai primi anni del Novecento, quando spopolò il Liberty, o Art Nouveau, o stile floreale, che dir si voglia.
È proprio il Liberty che alcune classi del liceo, coordinate dalle professoresse Medori, Nicheli e Scattolini, Baioocco, Galanti e dal prof. Pucci, hanno approfondito in svariati modi, analizzando le peculiarità di uno stile molto presente nella nostra regione.
Le classi, riunite in auditorium lunedì 13 maggio per l’incontro conclusivo della manifestazione, sono state accolte da numerosi pannelli illustrativi che raccontavano lo svolgimento del progetto, e gli alunni hanno avuto modo di ascoltare gli interventi sia di esperti e di esporre, da parte loro, quanto realizzato.
In primo luogo la parola è stata data al professor Stefano Papetti e alla Dott.ssa Enrica Bruni, i cui interventi si sono basati sulla valorizzazione dell’architettura del territorio, considerato anche che le Marche sono una regione particolarmente ricca e rappresentativa dello stile Liberty e che gli edifici ad esso ispiratori potrebbero vanno custoditi e preservati. L'intervento della dottoressa Bruni si è focalizzato particolarmente sul di Villino Conti, in quanto esempio perfetto del Liberty eclettico della costa adriatica e del nostro territorio.
La conferenza ha poi visto la presentazione del libro “Stava nuda l’estate”, che racconta di un illustre personaggio che durante l’estate del 1883 avreste potuto trovare a passeggio per il lungomare di Porto San Giorgio: Gabriele D’Annunzio. È nella località marchigiana che il poeta abruzzese decise di trascorrere la propria luna di miele con la duchessina di Gallese ed è su questa esperienza che si sono concentrati gli autori del pamplhet: i racconti di Maddalena Regoli e Greta Sergi e il poemetto di Riccardo Amicuzi hanno esplorato la vita del poeta prima della fama, in un periodo in cui egli si affacciava sul mondo della poesia ma ha faceva parlare di sé. “Stava nuda l'estate” è un libro curato che, sin dalla copertina, realizzata da Beatrice Sbrascini, alle illustrazioni, di Giorgia Canfarini ed Emma Ippoliti, si lascia travolgere dall'atmosfera Liberty di inizio secolo, ispirandosi non solo alla parabola dannunziana, ma anche a quella di altri artisti, come Adolfo de Carolis, celebrato da Riccardo Amicuzi in un breve ma appassionato racconto.
A seguito di tale intervento, è stato il turno delle presentazioni dei lavori realizzati dagli studenti di diverse classi, dalle seconde alle quinte, che hanno spaziato da un approfondimento sul ruolo della donna nel periodo Liberty, alla originalissima produzione orafa dello stesso, passando per la descrizione di Villa delle Rose, gioiello dello stile floreale, oggi divenuta convento.
È in questo contesto che è emessa nuovamente l’importanza della conservazione degli edifici storici, avvalorata dai sopralluoghi effettuati da studenti e docenti nei villini liberty di Porto San Giorgio e, a tal proposito, il 5C ha prodotto un elaborato sulle metodologie per effettuare effettuare conservativo su edifici del genere.
Infine, Lucrezia Ciccone del 3A ha avuto il compito di spiegare come sia stato sviluppato il “laboratorio Autocad”, consistito nella progettazione di una villa Liberty e di una cabina mare. La ragazza ha spiegato alla platea tutti i complessi passaggi per arrivare al prodotto finale: due modellini realizzati con la stampante 3d ed esposti a scuola.
Insomma, un progetto che ha esplorato a 360 gradi uno stile e un periodo talvolta poco considerato poiché oscurato dalla Grande Guerra, ma che ha dato inizio a una nuova visione dell’arte, inclusiva di moda, pubblicità, e oreficeria. Soprattutto, il progetto ha smosso le coscienze, facendo capire l’importanza di conservare al meglio e di valorizzare i tesori che il nostro territorio nasconde e dimostrando che a volte basta alzare lo sguardo per scoprire tutta l’arte che è attorno a noi.