21/12/23
[Daniele Iovene]
Tecnici: Federico Tittini
21/12/23
[Daniele Iovene]
Tecnici: Federico Tittini
“Eravamo cento cani sopra una gatta. Sinceramente mi sono schifiato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne.”
Le assemblee d’istituto di oggi nascono da questi messaggi, scambiati dagli stupratori di Palermo nelle ore successive alla violenza perpetrata e reiterata.
Queste assemblee nascono, dunque, dall’eco dell’abuso, radicata sui muri del Foro Italico di Palermo, nelle strade del Parco Verde di Caivano, e sulle pareti delle case che, ogni giorno, assorbono il rumore assordante del degrado, dell’oggettificazione e, infine, della de-umanizzazione.
Queste assemblee nascono, quindi, dalla crepa che la violenza, non solo di genere ma sociale, sta scavando nelle nostre comunità e nelle coscienze collettive, travolgendo gli individui per arrivare sino alle organizzazioni governative, nazionali e internazionali.
Viviamo nella dicotomia di un’Europa che assegna il premio Sacharov per la pace a Mahsa Amini e al movimento delle donne iraniane e che, al contempo, si spacca sull’assegnazione dell’EXPO, favorendo un Paese illiberale e, cosi facendo, mercificando la libertà e la tutela dei diritti di cui si fa portavoce.
Viviamo nella dicotomia di un’Europa che si spacca, ancora una volta, sui migranti e affonda con loro, riversa sulla spiagge di Cutro e Lampedusa, tradita da una de-umanizzazione che ci ha reso subumani nel modo di pensare e di agire, incapaci di riconoscere l’umanità dell’altro.