04/11/2025
Giornalisti: Giulia Maria Esposito, Ludovica Gheco
Tecnici: Sophia Gheco, Elena Bonifazi
04/11/2025
Giornalisti: Giulia Maria Esposito, Ludovica Gheco
Tecnici: Sophia Gheco, Elena Bonifazi
Record d’incassi, acclamato dalla critica, fama e successo mondiali.
“Demon Slayer: The infinity castle” ha conquistato il cuore del pubblico diventando ormai un cult dell’animazione giapponese.
Ma cosa ha portato questa pellicola a riscuotere tale successo?
Il film è l'ultimo capitolo o, più correttamente, “arco” (cioè una sezione della trama) dall’omonima serie anime ideata da Koyoharu Gotouge e prodotta dal celeberrimo studio d’animazione Ufotable.
Nessuno si sarebbe mai aspettato un tale successo: il film infatti è diventato il massimo campione di incassi per distribuzione all’estero in tutta la storia del Giappone.
Con un budget di partenza di 20 milioni di dollari, “Demon Slayer: The infinity castle” ha raggiunto il traguardo di circa 620 milioni di dollari, tuttora in crescita. Un record non da sottovalutare alla luce dell’evidente pregiudizio che il pubblico occidentale riserva al mondo dell'animazione asiatica.
“Demon Slayer: The infinity castle” è oggettivamente un capolavoro dell'animazione. Si prenda ad esempio lo sfondo, realizzato con milioni di pezzi 3D collegati a mano, un’opera che ha richiesto circa tre anni di lavoro.
La trama ruota intorno alle avventure di Kamado Tanjiro, primogenito di un’umile famiglia vissuta agli inizi del ‘900 (riconducibile all’Era Taisho giapponese).
Dopo lo sterminio dei suoi cari da parte di Kibutsuji Muzan, re dei demoni, Tanjiro resta solo con la sorella Nezuko, unica sopravvissuta, trasformata in demone.
I due si ritrovano catapultati nel pericoloso mondo degli Ammazzademoni, coraggiosi guerrieri guidati dal “nobile capofamiglia" Ubuyashiki.
L'obiettivo è uno solo: uccidere Muzan, rifugiatosi nel suo regno, il Castello dell’Infinito, e i suoi sottoufficiali, le Lune, per liberare il mondo dai demoni.
Il film, primo di una trilogia, prosegue la storia narrata nella quarta stagione dell'omonimo anime, partendo dal momento in cui gli Ammazzademoni precipitano all'interno del Castello e si dipana in una catena di combattimenti - dalle animazioni mozzafiato - e di toccanti backstories.
Il riflettore sul passato dei singoli personaggi è d'obbligo, un momento chiave dell’opera, fondamentale per la comprensione delle loro scelte e dei loro comportamenti. I demoni in particolare presentano storie complesse e intrecciate, strutturate con tale maestria da porre in secondo piano la storia principale. Secondo gli appassionati, Tanjiro addirittura non sarebbe il vero e proprio protagonista della storia, bensì uno strumento di sviluppo e redenzione dei personaggi che lo circondano, specialmente le Lune.
Durante il film l’azione si focalizza progressivamente sulle figure del Pilastro (massima carica nell'esercito degli Ammazzademoni) degli insetti Shinobu Kocho, del co-protagonista Zenitsu Agatsuma, della seconda Luna crescente Doma e, soprattutto, della terza Luna crescente Akaza, la cui storia, toccante e capace di trattare temi come il perdono e l'amore senza condizioni, scioglie sempre il cuore dei fan.
Insomma, “Demon Slayer: The infinity castle” è stato un successo senza precedenti, sold out anche in Italia, qui dove la fan base dell'anime sembra quasi ridotta al minimo. Abbassare il valore della pellicola a semplice voto sarebbe ingiusto: le emozioni che trasmette sono infinite e profonde, impossibili da ignorare.
In conclusione, il film aspetta tutti coloro che amano storie avvincenti e ricche di pathos, disposti a credere nella forza del vero amore e a piangere fiumi di lacrime.
(Akaza sarai per sempre nel nostro cuore <3)