12/03/25
Giornalisti: x
Tecnici: x
12/03/25
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“Sono pieno di una domanda a cui non so rispondere” è il titolo della ventiquattresima edizione dei Colloqui fiorentini, evento letterario che ogni anno riunisce a Firenze oltre duemila studenti da tutta Italia. Nell’ultima edizione dedicata a Pier Paolo Pasolini, i giovani presenti esplorando le opere letterarie e cinematografiche di questo poliedrico autore, hanno fatto proprie le sue domande e cercato ad esse una risposta, espressa attraverso tesine, racconti ed elaborati artistici, dando prova di variegati talenti.
Interpretare l’arte di Pier Paolo Pasolini non è di sicuro impresa semplice, ma gli originali lavori presentati dagli studenti hanno dimostrato un ammirevole impegno nel tentativo di leggere con occhi nuovi la sua opera, di comprenderne più a fondo la tormentata esperienza umana. Uno sforzo ed un interesse chiaramente evidenti, respirabili tra le tribune di Palazzo Wanny e le poltrone del cinema Uci, che hanno ospitato il convegno dal 27 febbraio al 1 marzo 2025.
I Colloqui fiorentini hanno come obiettivo quello di portare in vita la letteratura e gli autori che studiamo tra i banchi di scuola perché, come afferma lo scrittore Alessandro D’Avenia, relatore della prima giornata, la letteratura è il luogo in cui si incontra ciò che non muore nel mondo e, confrontandoci con gli scritti dei grandi autori, possiamo capire in che maniera noi stessi siamo vivi e come “fare altrettanta vita”. E quale migliore occasione, dunque, per interrogarsi su “come siamo vivi”, che non addentrandosi per tre interi giorni nel mondo di PPP, inquieto ed insonne esploratore della sua epoca, oltre che tormentato cacciatore di risposte indispensabili agli uomini di ogni epoca?
Si è svolto così questo viaggio, in cui ascolto e dialogo si sono intrecciati, tra le parole dei docenti, di esperti relatori quali appunto Alessandro d’Avenia, Andrea Caspani, Valerio Capasa, Edoardo Rialti, ed interventi diretti degli studenti durante il seminario pomeridiano, alla scoperta del genio e della complessità di un autore poco affrontato a scuola, forse proprio per l’impossibilità di circoscriverlo, di definirlo una volta per tutte.
Pasolini si è rivelato un animo intricato, variegato ed impegnato - quanto di più umano vi può essere -, mostrando una sensibilità ed un’inquietudine facilmente paragonabili a quelle che ognuno sperimenta, in particolare durante la propria adolescenza.
Pasolini ci parla perché sembra, in qualche modo, condividere l’intricato groviglio nascosto dentro ognuno di noi.
Gli scritti e, forse ancor più, gli elaborati artistici, prodotti da noi studenti ed esposti a Palazzo Wanny, sono il segno della concreta realizzazione dell’obiettivo iniziale de I Colloqui fiorentini, capaci di avvicinare un autore, all’apparenza distante, ai giovani d’oggi e di riportarlo in vita sotto forma di disegni, foto, sculture ed installazioni di ogni sorta.
La mattinata di sabato – ed in realtà l’intero convegno - si è conclusa con il tanto atteso momento delle premiazioni: anche quest’anno la nostra scuola è salita sul podio della sezione “Tesine biennio". Si sono aggiudicate il terzo posto le studentesse della classe 2^B del Liceo classico Viola Palombini, Victoria Pantanetti e Sofia Rinaldelli con il loro elaborato “La strada è fatta di sogni e schiaffi: Noi ragazze di vita”, rendendo orgogliosi non solo i docenti che li hanno seguite, e cioè la professoressa Silvia Riccobelli ed il Professor Marco Recchi, ma anche tutti noi studenti presenti dell’IIS Da Vinci, che abbiamo vissuto la loro gioia come nostra.
Ancora una volta tutti insieme, studenti e docenti, abbiamo lasciamo Firenze con la consapevolezza di esserci avvicinati un po’ di più a quella che è la nostra zona d’ombra, all’esplorazione di un’immensità a cui, da sempre, tendiamo.
Ciò è stato possibile grazie alle parole di qualcuno che, prima di essere scrittore, è stato uomo, e che ci ha accompagnato in una reciproca ricerca della risposta a quella domanda, per ognuno diversa, che non smette mai di tormentarci.