Scritti di UQA
(Ultra Quarantenni Anonimi)
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Aforismi dal Pensiero Meridiano di Franco Cassano e una guida alla sua filosofia
U.Q.A. (Ultra Quarantenni Anonimi)
Tratti dal Pensiero meridiano
Le ville sui litorali, piccoli e grandi stupri di cemento che vorrebbero imprigionare il mare, tutte abusive prima di ogni legge, esibiscono l’oscenità della proprietà.
Osserviamo le esternalità di quella che è diventata la nostra libertà. Essa è fatta di continui gesti di appropriazione e di esclusione degli altri dal nostro possesso privato: le nostre infanzie sono fatte di luoghi pubblici, di spiagge e di campi nei quali si riusciva a star bene senza rinchiudersi in piccoli recinti, in cui la ricerca paradossale di una distinzione di massa, di una privacy ossessiva non aveva ancora devastato le coste e le colline.
Saremo tutti più ricchi non quando avremo ulteriormente incrementato il nostro bottino privato ma quando avremo restituito a tutti le strade, le spiagge e i giardini, quando saremo guariti dalla ricerca ossessiva della separazione e della distinzione.
Chi costruisce il proprio stato nazionale costringe gli altri a desiderarlo e a battersi per costruirlo: è un vero e proprio processo di disseminazione delle frontiere. Dopo aver sterminato o cacciato gli altri ognuno avrà il proprio stato, la piccola casa di cui chiudere la porta in faccia ai vicini.
Non si cerca di unificare i popoli ma di organizzare il proprio.
Ben prima del crollo del Muro il sogno era definitivamente svanito in quel mattino del 1979 in cui gli eserciti di due rivoluzioni (la Cina e il Vietnam) si erano ritrovati armati sul confine l’uno di fronte all’altro.
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Una Guida al Pensiero Meridiano di Franco Cassano
Introduzione: Ripensare il Mondo dal Sud
«Pensiero meridiano vuol dire fondamentalmente questo: restituire al sud l’antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da altri».
Questa affermazione di Franco Cassano è il cuore pulsante del suo saggio. Il "Pensiero Meridiano" non è un lamento sulle difficoltà del Sud, né un'apologia della tradizione. È un radicale cambio di prospettiva: un invito a usare il Sud non come un oggetto da studiare, ma come un punto di vista autonomo dal quale osservare e criticare le patologie della modernità e il suo modello di sviluppo, considerato unico e universale. È uno sforzo per liberare il Sud dalla sua condizione di "non-ancora nord" e restituirgli la dignità di pensare se stesso e il mondo.
Per comprendere le fondamenta di questo approccio, esploreremo i quattro concetti chiave che strutturano il pensiero di Cassano:
Autonomia: Il punto di partenza per un pensiero indipendente.
Lentezza: La lente critica attraverso cui guardare la modernità.
Mediterraneo: Il luogo geografico e simbolico di questo pensiero.
Misura: L'obiettivo di un nuovo equilibrio tra opposti fondamentalismi.
1. Il Gesto di Rottura: L'Autonomia del Sud
L'autonomia è il primo, fondamentale gesto del pensiero meridiano. Consiste nel rifiuto categorico del Sud di essere visto come un "non-ancora nord", ovvero una versione arretrata e imperfetta del modello di sviluppo dominante. Si tratta di rompere la gerarchia temporale che definisce il Sud semplicemente come "in ritardo" e di affermarlo come un punto di vista autonomo sul mondo. Questo gesto si inserisce in un dibattito internazionale più ampio, affine alla teoria post-coloniale di Edward Said, agli studi del gruppo dei Subaltern Studies e a quello che Walter Mignolo definisce "pensiero del confine" (Border Thinking). L'autonomia meridiana si fonda su tre pilastri:
Rifiutare l'imitazione: Il futuro del Sud non può essere un inseguimento fallimentare e perennemente incompiuto del modello settentrionale. Rivendicare l'autonomia significa liberare il Sud da un senso di inadeguatezza costante e dargli la possibilità di definire un percorso proprio, radicato nella sua specificità culturale e geografica.
"Riguardare i luoghi": Questa espressione ha un doppio significato cruciale. In primo luogo, significa avere riguardo, cura e rispetto per il proprio territorio, opponendosi alla svendita e allo sfruttamento industriale o turistico. In secondo luogo, significa tornare a guardare la mappa geografica, riconoscendo il Sud non come una periferia nazionale, ma come un nodo centrale in una rete euro-mediterranea e globale dei "sud del mondo".
Criticare l'universalismo arrogante: Cassano traccia un'analogia con il "pensiero della differenza femminile". Come il pensiero femminile ha svelato la falsa neutralità di un mondo costruito su un modello maschile, così il pensiero meridiano critica la pretesa universalità del modello di sviluppo occidentale. La sua critica, però, è più specifica di quella all'orientalismo di Said (che denuncia l'esotizzazione dell'altro): Cassano attacca l'imposizione di una gerarchia temporale, che schiaccia ogni differenza culturale nella categoria dell'arretratezza, riducendo il Sud a uno stadio inferiore su un'unica scala di progresso.
Una volta che il Sud si è affermato come soggetto autonomo, ha bisogno di un nuovo modo di interpretare il tempo e l'esperienza, opponendosi al ritmo frenetico imposto dalla modernità. Questo nuovo ritmo è la lentezza.
2. La Lente Critica: Il Valore della Lentezza
Il concetto di "lentezza" nel pensiero meridiano non è un elogio della pigrizia, ma una profonda critica all'assolutizzazione della velocità nella società moderna, incarnata dalla figura dell'homo currens. Cassano sostiene che l'identificazione del progresso con la pura accelerazione distrugge esperienze umane preziose e genera profonde disfunzioni sociali. La sua analisi si salda a quella di altri critici della tarda modernità, mostrando come l'accelerazione crescente conduca a quella che Zygmunt Bauman chiama "modernità liquida" e a ciò che Richard Sennett descrive come la "corrosione del carattere". La lentezza diventa così una risorsa strategica per resistere e immaginare un futuro alternativo.
La Disfunzione della Velocità vs. La Risorsa della Lentezza
La Disfunzione della Velocità: Distrugge esperienze preziose come l'amore, la cura per l'altro, la riflessione e la convivialità, che richiedono tempo e durata per esistere; Produce una "tirannia dell'urgenza" che frammenta l'identità, sbriciola le relazioni e accorcia l'orizzonte temporale, sacralizzando il presente; Rende la democrazia una "insopportabile perdita di tempo", perché il dialogo e la discussione sono incompatibili con il ritmo imposto dal profitto; Genera ansia competitiva e produce rifiuti, non rovine durevoli. La storia non ha più il tempo di sedimentarsi, ma viene consumata e scartata.
La Risorsa della Lentezza: Permette di "pensare a piedi", riscoprendo il mondo, se stessi e gli altri attraverso un'esperienza più profonda e meno superficiale; Custodisce la sapienza ecologica e la coscienza del limite, in opposizione al trionfalismo espansivo e distruttivo della modernità; Alimenta la riflessione e i legami sociali, rafforzando quelle attività (come l'educazione e la cura) che creano valore umano e non solo economico; È una forma di resistenza al "turbocapitalismo" e al "pensiero unico", aprendo lo spazio a una molteplicità di tempi e di forme di vita.
Questa critica alla velocità e questa riscoperta di un tempo più umano trovano il loro epicentro geografico e culturale in uno spazio che è per sua natura un incrocio di ritmi diversi: il Mediterraneo.
3. Lo Spazio dell'Incontro: Il Ruolo del Mediterraneo
Nel pensiero meridiano, il Mediterraneo cessa di essere una periferia o una frontiera contesa per diventare il centro di un nuovo sguardo sul mondo. Non è un luogo di nostalgie passate, ma uno spazio politico e culturale cruciale per affrontare le sfide del presente. Secondo Cassano, il Mediterraneo svolge tre funzioni essenziali:
Un Ponte tra Civiltà: Contrariamente alla visione di Samuel Huntington, che lo descrive come una linea di faglia tra civiltà, il Mediterraneo è un "pluriverso irriducibile". È un luogo di contatto, scambio e contaminazione secolare tra Europa, Africa e Asia. Il suo valore non sta in un'identità unica, ma proprio nella sua irriducibile molteplicità di voci, che lo rende un laboratorio di coesistenza.
Un Laboratorio Anti-Fondamentalista: La natura meticcia del Mediterraneo è l'antitesi di ogni integralismo, che si fonda sul mito della purezza. Con un linguaggio provocatorio, Cassano definisce i mediterranei degli "incurabili bastardi", ovvero "l'antitesi di ogni purezza, di ogni integrità e di ogni integrismo". Egli sostiene che il fondamentalismo oggi dominante è quello economico e culturale dell'Occidente, e che il Mediterraneo è il luogo dove è possibile "smilitarizzare le identità" e decostruire tutti i fondamentalismi. Non è un caso che il pensiero del "margine" sia entrato in filosofia dopo la decolonizzazione dell'Algeria grazie a Jacques Derrida, un pied noir ebreo la cui prospettiva è inseparabile da quella frontiera.
Superare la Gerarchia Temporale: La differenza tra le sponde del Mediterraneo non è uno "scarto temporale" (dove una cultura è "arretrata" e l'altra "sviluppata"), ma uno "scarto spaziale". Questo significa che le culture che vi si affacciano vivono nello stesso tempo e hanno pari dignità. La sfida non è quella di una "transizione" lineare verso un unico modello, ma quella di una "traduzione" reciproca, di un dialogo tra mondi che devono imparare gli uni dagli altri.
Se il Mediterraneo è lo spazio dove le differenze si incontrano, il pensiero meridiano si spinge oltre, cercando un principio superiore in grado di tenere in equilibrio le tensioni senza annullarle. Questo principio è la misura.
4. L'Equilibrio Coraggioso: La Misura
La "misura" è forse il concetto più ambizioso di Franco Cassano. Non è una debole via di mezzo, ma un criterio di equilibrio dinamico che si sottrae alla mitologia del progresso infinito e della crescita illimitata. La misura nasce dalla necessità di tenere insieme due pulsioni fondamentali e opposte, che Cassano definisce come due fondamentalismi:
Il fondamentalismo della Terra: Rappresenta le radici, l'identità, l'appartenenza, la coesione e il legame sociale. È il principio che ci lega a una comunità e a un luogo.
Il fondamentalismo del Mare: Rappresenta la partenza, l'avventura, la libertà individuale senza legami, lo sradicamento e l'esperienza del mondo come romanzo del singolo.
La "misura" non è una scelta tra questi due poli, ma una "costruzione complessa e coraggiosa" che cerca un equilibrio tra di essi. Il suo obiettivo è evitare le due derive estreme che minacciano il mondo contemporaneo:
La chiusura reazionaria e identitaria, quella "nostalgia terragna" (Schmitt) che demonizza l'altro.
La dissoluzione individualistica e anomica, dove l'io sradicato non riconosce più alcun vincolo sociale.
Allo stesso tempo, Cassano riconosce il pericolo opposto alla nostalgia, citando Iosif Brodskij e la sua dura polemica contro l'"incubo terrestre" dell'Oriente, un mondo repressivo dove la libertà individuale viene annientata. Introducendo la misura, Cassano sposta il baricentro del dibattito globale. Propone di sostituire la rincorsa alla potenza, che domina il gioco tra Ovest ed Est, con il tema della giustizia, che è la voce autentica del Sud.
5. Conclusione: Un Pensiero per il Futuro
In sintesi, il "Pensiero Meridiano" di Franco Cassano si rivela una critica radicale e profondamente attuale alla globalizzazione e al suo modello unico. Attraverso i concetti di autonomia, lentezza, mediterraneità e misura, offre strumenti intellettuali per immaginare un futuro diverso. Non un futuro dominato dall'ossessione della crescita, dalla competizione universale e dalla velocità fine a se stessa, ma un mondo fondato su un rapporto più equo tra i popoli, più rispettoso delle differenze e più saggio nella relazione con il pianeta. L'invito di Cassano, in ultima analisi, è un gesto radicale che riecheggia l'appello dello scrittore keniota Ngugi wa Thiong'o: "Spostare il centro del mondo".
Ottobre 2025
Bibliografia
Franco Cassano, Peninsula. L'Italia da ritrovare, Laterza, Bari 1998;
Franco Cassano, Il pensiero meridiano, Laterza, Bari 2005;
Franco Cassano, Tre modi di vedere il Sud, Il Mulino, Bologna 2009;
Franco Cassano, Senza il vento della storia. La sinistra nell'era del cambiamento, Laterza, Bari 2014;
Franco Cassano, La contraddizione dentro, Laterza, Bari 2022;
Franco Cassano, L'inquietudine del pensiero, Laterza, Bari 2024.