Valutazione e potenziamento abilità visive optometriche in età evolutiva e adulta
Valutazione
Potenziamento
Interdisciplinarietà
La visione, in ambito optometrico, è considerata il risultato di un complesso processo di identificazione, localizzazione, integrazione, interpretazione e comprensione dell’input luminoso. Lo studio della visione di ogni individuo non va ridotto alla semplice misurazione diottrica per compensare eventuali difetti refrattivi e raggiungere i 10/10, ma valuta differenti abilità funzionali visuo-spaziali, visuo-percettive e di integrazione con gli altri sistemi sensoriali e cognitivi.
La visione è considerata una capacità appresa, ovvero che si sviluppa fin dalla nascita a partire dalle esperienze percettive e motorie che ogni bambino effettua durante il processo di crescita. Lo sviluppo delle abilità motorie durante la crescita è fondamentale per lo sviluppo percettivo: il bambino deve acquisire lo spazio da un punto di vista fisico, per poi poterlo organizzare su base percettiva in una rappresentazione spaziale coerente.
Esperienze e quesiti percettivo-motori non affrontati o non risolti correttamente fanno sì che lo spazio non venga rappresentato in modo efficiente dal soggetto, rendendo difficoltosa l’elaborazione spaziale a livello corticale e quindi tutti i meccanismi effettori che da essa derivano (oculomotricità, accomodazione, vergenza, abilità visuo-spaziali, abilità visuo-percettive, abilità di integrazione multisensoriale).
Abilità visive insufficienti interferiscono con la ricezione e l’elaborazione dell’informazione visiva; poiché 2/3 delle informazioni che il cervello riceve sono informazioni visive, abilità visive efficienti hanno un ruolo importante nell’apprendimento, nello studio, nel lavoro e nello sport.
L’educazione visiva optometrica è un percorso educativo basato sulla ricerca optometrica, sulle neuroscienze visive e, in generale, sul mondo accademico che si occupa di visione. Tale percorso educativo è complementare – ma assolutamente non sostitutivo - all’eventuale percorso ortottico e oculistico e, in caso di difficoltà di apprendimento scolastico, al percorso neuropsichiatrico, neuropsicologico, logopedico, neuropsicomotorio e psicopedagogico.
L’educazione visiva optometrica serve a potenziare tutte quelle difficoltà funzionali, in ambito visuo-spaziale e visuo-percettivo, a carattere non patologico, emerse durante la valutazione visiva funzionale e/o la valutazione visuo-percettiva.
L’educazione visiva optometrica non punta a lavorare direttamente e strutturalmente sui parametri e sui dati non ottimali di vergenza/oculomotricità/accomodazione del soggetto, bensì accompagna l’individuo in esperienze visive di complessità crescente durante il programma, enfatizzando il ruolo attivo dell’individuo nella propria percezione, il ruolo dello stress e le conseguenti modifiche alla percezione individuali e la possibilità di un nuovo percepire. Ciò porta, inevitabilmente, ad un miglioramento dell’elaborazione spaziale e, come conseguenza, dei processi effettori di vergenza, oculomotricità e accomodazione.