BORGO SANT'ANTONIO.

SERVIZI DI SUPPORTO ALL'AREA ARCHEOLOGICA DEL GINNASIO ROMANO.

2020

Vista aerea del progetto da Nord Ovest

Vista Piazza

Vista Interna

Via Elorina da Est

Via Elorina da Ovest

Tavole

Analisi

Neapolis, storicamente definito il "quartiere nuovo" dell'antica polis greca, è un quartiere moderno della città di Siracusa (la quale ha una superficie di 204.08 kmq e il numero degli abitanti aggiornato al 2019 è di 122.23 mila abitanti, con una intensità abitativa di 599.3 ab/kmq) ,sorto sull'onda dell'espansione edilizia della città negli anni cinquanta-sessanta dello scorso secolo. Esso presenta anche una vasta area archeologica, che conserva monumenti greci e romani. Ad oggi è identificabile come uno dei più importanti quartieri economici e commerciali della città, sede di svariati uffici e negozi. Inoltre, si avvale di una folta vegetazione e rappresenta una meta ambita da tantissimi turisti. Il Parco archeologico della Neapolis è un'area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana, difatti per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia. All'interno vi sono numerosi monumenti come: il Teatro Greco di Siracusa, l'Anfiteatro romano di Siracusa, le Latomie, l'Orecchio di Dionisio, l'Ara di Ierone ed il Ginnasio. I grandi monumenti affioranti erano stati già oggetto di vari scavi da parte di D. Lo Faso duca di Serradifalco (editi nel 1840) e successivamente di due noti archeologi Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea. Il parco venne "disegnato" da V. Cabianca che lo inserì nel Piano regolatore di Siracusa e fu realizzato con l'intenzione di racchiudere in un unico sito protetto, tutti i monumenti che si trovavano in quella zona, evitando così che essi potessero un giorno trovarsi in pericolo a causa della espansione urbanistica, che peraltro si è spinta sino ai bordi dell'area con infinite costruzioni edilizie. Il quartiere si pone a servizio del centro storico, Ortigia, tramite strutture per la mobilità urbana ed extraurbana come il porto e la stazione centrale dei treni e degli autobus. Il borgo Sant’Antonio è stato molto importante nel 1900 per la presenza dell’idroscalo interessato da traffico sia militare che civile. 

L'area di progetto è situata tra la Via Elorina e Via Onorevole Dottor Giuseppe Rubino. In pianta si presenta con una forma pressoché trapezoidale, incastonata ad Ovest dal Ginnasio Romano e ad Est da un piccolo complesso di immobili residenziali. Nella parte Nord vi è la stazione ferroviaria di Siracusa e il terminal dei bus, e infine a Sud dell’area di progetto vi è il Largo Gaetano Arezzo della Targia, facilmente raggiungibile attraversando Via Macello. L’area di progetto, inoltre, ha una posizione strategica in quanto non solo collega due strade principali, ma la sua posizione, consente di dare una nuova identità all’area grazie ai collegamenti adiacenti pocanzi menzionati. 

L’ambito è composto dal sito archeologico del Ginnasio Romano (15.920 mq), mentre l’aerea di progetto ha una superficie di 3608 mq e un volume edificato di 17.391 mc. Per quanto riguarda la superficie edificata, nell’area di progetto, è di 2416 mq, di contro la superficie libera è di solo 1192 mq.

Margini:

L’area di studio è baricentrica di un sistema molto articolato: ad Ovest è presente l’area archeologica del Ginnasio Romano e una zona verde incolta di 6,77 ettari, a Nord è presente la stazione ferroviaria di Siracusa ed a Sud il porto grande con il quartiere Sant'Antonio.

Accessi:

A Nord, su Via Onorevole Dottor Giuseppe Rubino non è possibile accedere, in quanto è presente un muro di confine che blocca l’accesso al pubblico, mentre da Sud, su Via Elorina è possibile entrare nell’area d’intervento grazie ad un accesso privato.

Flussi:

L’area è quotidianamente interessata da flussi tangenti di traffico. La prospicienza alla stazione ed al terminal dei bus rende le vie principali e limitrofe difatti congestionate durante gli orari di punta. Via Elorina, la strada da dove si accede all'area di studio, è un asse principale d’accesso alla città. 

Barriere:

L’area d’intervento soffre di una forte criticità a causa delle barriere per il deflusso delle acque meteoriche. Muri di confine, gettate di cemento in aree incolte ed occlusione (naturale ed artificiale) dei canali di gronda, fanno sì che tutta l’area circostante si allaghi a danno della viabilità e della sicurezza.

Nella tavola 4, oltre ad essere stata individuata l’area di progetto di 3608 mq, è stata anche individuata l’area di intervento sulla quale verte il mio progetto, la quale è di 2852 mq. La superficie edificata è 1702 mq, mentre la superficie libera è di 1150 mq. 

Facendo oltre ciò un’analisi, considerando i pieni e i vuoti, possiamo pertanto dire che i pieni sono il 67, 56%, i vuoti sono del 32, 44%, mentre il volume totale è di 12.230 mc. 

Per capire dunque la morfologia del territorio nella quale è collocata la nostra area di intervento, sono state eseguite due sezioni territoriali a fil di ferro in scala 1:2000. 

Analizzando inoltre l’area in questione, per apportare un’analisi più accurata, sono state individuate le varie parti della stessa: 

la superficie permeabile è di 288,73 mq, ovvero il 10, 13% della superficie totale;

la superficie impermeabile è di 2.563,27 mq, ovvero l’89,87% della superficie totale; 

la superficie verde presente nell’area di intervento è di solo 288,73 mq, ovvero il 10, 13% della superficie totale. 

Analizzando l’ambito e la relativa area di progetto, sono stati individuati i seguenti obiettivi necessari per garantire all’aerea maggiore qualità, favorendone l’inserimento all’interno del contesto urbano: 

Aumentare la permeabilità del suolo: data la superficie dell’area trattata e la scarsa presenza di vegetazione, con l’obiettivo di riqualificare l’area aumentandone la permeabilità, favorendo l’assorbimento delle acque meteoriche, attraverso l’utilizzo di pavimentazione drenante, la quale garantisce un assorbimento del 70% a differenza dell’ambiente urbano che è del solo 5%;

Ridurre la superficie edificata: l’area di intervento è quasi tutta edificata. Un obiettivo è quello di raggruppare i volumi, cercando di ridurre superficie edificata, in modo tale che il verde pubblico potesse essere libero;

Ridurre il rischio dovuto alla presenza di amianto: data la pericolosità e tossicità di quest’ultimo, è prevista difatti la bonificazione di tutte le coperture che presentano tale materiale, sostituendoli con coperture idonee; 

Aumentare la quantità di verde pubblico: facendo riferimento all’aumento della permeabilità prevista da progetto, provvedendo anche all’inserimento di alberi ad alto fusto, i quali raggiungono oltre gli 8 metri di altezza, con imponenti e ampie chiome (alberi da ombra); 

Potenziare il turismo esperienziale di prossimità: dato che da progetto è previsto l’inserimento di aree commerciali, aree residenziali ed una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), nonché un’ampia piazza. Questi hanno come scopo favorire e incrementare il turismo in Sicilia; 

Introdurre unità abitative private;

Introdurre attività commerciali;

Reintegrare l'area nel tessuto urbano: in quanto l’edilizia adoperata non risulta essere idonea, soprattutto a livello di identità del luogo, essendo in prossimità del Ginnasio Romano, parco archeologico della Neapolis, stazione ferroviaria ed il Porto Grande. 

Vista la qualità edilizia dei fabbricati, si è ritenuto opportuno il non mantenimento di gran parte degli immobili presenti, molti dei quali presentano coperture in amianto, che devono necessariamente essere smaltite. Le mancate manutenzioni hanno fatto sì che i fabbricati si degradassero, ed è anche per questo che si è optato per la demolizione parziale, in quanto non sono opere architettoniche con valore storico. Alcuni fabbricati verranno in parte conservati per mantenere la facciata originaria in Via Elorina e per mantenere la volumetria esistente. 

Tramite un intervento di riqualifica sarà possibile metterlo a servizio dell’aerea, unendolo alla nuova costruzione, così come previsto dal progetto. 

La volumetria da mantenere parzialmente è di 9.877 mc e il volume demolito è di 2.353 mc. La nuova volumetria prevista è di 9.851 mc, su un volume massimo edificabile di 12.230 mc.

Borgo Sant’Antonio - Zona B1.1

1. Descrizione ed obiettivi: si tratta dall’antico nucleo costituito da case rurali e strutture produttive affacciato sul Porto Grande.

2. Modalità di attuazione: Piano Particolareggiato Esecutivo o Piano di Recupero ai sensi della 457/78 o Normativa tecnica particolareggiata di iniziativa pubblica.

3. Destinazioni ammesse (art. 10): la destinazione d’uso caratterizzante è quella Residenziale (RE). Nel rispetto delle caratteristiche tipo-morfologiche degli edifici e delle loro aree di pertinenza, sono ammesse destinazioni d’uso di tipo Turistica e Ricettiva (TR) quali alberghi (6.1), residence (6.2) ed ostelli (6.3); attività di tipo Commerciale e Direzionale (CD) quali: esercizi di vicinato (5.2), locali per il pubblico spettacolo (5.6), studi professionali ed uffici direzionali (5.7), pubblici esercizi e altre destinazioni di cui al punto (5.8) ad esclusione delle scuole private; attività Produttive di tipo B (PB) di cui ai punti (4.1) e (4.2), meglio se connesse alle attività del vicino porto turistico.

4. Categorie d'intervento: in via transitoria, sino all’approvazione dello strumento attuativo, gli interventi ammessi sono quelli di Manutenzione ordinaria (Mo), Manutenzione straordinaria (Ms), Restauro e Risanamento conservativo (Rr), Ristrutturazione edilizia di tipo A (Rie A). Gli edifici e le aree sui quali sono consentiti interventi diversi da quelli di cui al comma precedente, saranno espressamente individuati negli elaborati grafici relativi allo strumento attuativo.

5. Parametri urbanistici ed edilizi: in via transitoria, sino all’approvazione dello strumento attuativo i volumi esistenti non possono essere modificati. L'art. 15 prescrive la modalità di attuazione che dovrà avvenire tramite P.P. o piano di recupero dell'intera zona, di iniziativa pubblica o privata e consente, quale destinazione d'uso la residenziale, la turistico-ricettiva, la commerciale-direzionale, la produttiva di tipo B.

Indicazioni del Piano di assetto idrogeologico (P.A.I.)

All’interno delle aree definite “siti di attenzione” le trasformazioni del territorio e gli interventi sull’edificato presente sono subordinati all’approfondimento, previa verifica di compatibilità delle conoscenze necessarie ad individuare le cause e la natura dei processi in atto. Nelle aree classificate come “siti di attenzione” l’ARTA provvede ad effettuare gli studi e le indagini necessari per la classificazione dell’effettivo livello di pericolosità. Gli enti locali possono effettuare di loro iniziativa degli studi volti alla definizione della pericolosità dei siti di attenzione nei territori di loro competenza. Tali studi verranno successivamente valutati dall’ARTA al fine di provvedere ad aggiornare il PAI. Queste quindi vanno intese come aree su cui approfondire il livello di conoscenza delle condizioni geomorfologiche e/o idrauliche in relazione alla potenziale pericolosità/rischio e su cui comunque, gli eventuali interventi dovranno essere preceduti da adeguate e approfondite indagini. La realizzazione di nuove opere pubbliche, infrastrutture pubbliche e/o d’interesse pubblico, nonché la realizzazione di nuovi interventi edilizi di iniziativa privata, sono soggetti a preliminare verifica di compatibilità idraulica.

Progetto

Analizzando nel complesso l’ambito, è possibile individuare un collegamento che congiunge, tramite un percorso pedonale, l’area di intervento, al Largo Gaetano Arezzo della Targia (cantiere navale), e il tutto è stato reso più chiaro da delle viste assonometriche isometriche.

Il piano terra, da progetto verrà realizzato con setti in calcestruzzo armato, con l’aggiunta di muri taglia fuoco che separano le varie attività commerciali. È suddiviso in varie attività commerciali: nel primo blocco vi è una palestra, adiacente a Via Elorina, composta da un’area attrezzi, due spogliatoi e da locali fruibili dal personale; sempre adiacente alla suddetta via, vi è un h24, con due aperture prive di infissi per favorire il passaggio dei pedoni al suo interno; sempre sul lato di tale via, è presente anche un’attività commerciale adibita alla vendita di accessori per auto e moto. Mentre sul secondo blocco sono presenti le seguenti attività commerciali: una parafarmacia e un ristorante con una sala interna ed una esterna che da sulla piazza. Inoltre, adiacente al ristorante vi è un bar, il quale condivide con esso l’area della piazza per la locazione di tavolini, gazebo e ombrelloni, dando in tal modo la possibilità ai clienti di poter usufruire di tali servizi, accedendo direttamente dalla piazza. Infine, in prossimità della scalinata, la quale consente il passaggio da Via Onorevole Dottor Giuseppe Rubino alla piazza, è presente un’area di sgombero, nella quale sono previsti dei locali tecnici e dei locali nei quali è possibile depositare macchinari e attrezzature per la manutenzione della piazza.

Ogni blocco si avvale di un vano scale e un vano ascensore, dai quali è possibile accedere al primo piano. Il primo piano del blocco su Via Elorina è composto da quattro appartamenti, i quali sono stati incastrati in modo tale che tutti potessero usufruire dei miglior confort possibili. Due di essi si affacciano su Via Elorina. L’appartamento 2 si affaccia sul Ginnasio Romano, mentre l’appartamento 1 si affaccia sia sul Ginnasio Romano che sulla piazza. Il secondo blocco, quello situato all’interno della piazza, è composto da una RSA, ossia una Residenza Sanitaria Assistenziale, nella quale vi sono: una zona living e una zona pranzo, dalle quali è possibile spostarsi verso la zona dormitori, la quale è composta da quattro camere singole, ognuna avente bagno in camera. Sempre in tale area, sono presenti dei locali per il personale ed anche una infermeria. Spostandosi verso l’estremo di tale struttura, è possibile giungere alla palestra, nella quale i pazienti possono fare attività di fisioterapia. Il primo piano di progetto è stato realizzato in X-Lam, sia le pareti esterni che interne, comprese le coperture.

In questa tavola, l’attenzione volge sia verso le coperture, le quali, attraverso lo squarcio, accentuano il cono ottico verso il Ginnasio Romano, che verso la piazza, la quale è composta da due aiuole che tagliano la piazza in due parti uguali, dove all’interno di ognuna di esse verrà collocato un albero di Giuda, scelto in quanto gode di caratteristiche che lo rendono perfetto per le città, i giardini e i parchi, avente bisogno di pochissime cure e resistente all’inquinamento atmosferico. È un albero di medie dimensioni che raggiunge al massimo gli 8 metri di altezza, è composto da una chioma che può raggiungere una larghezza di 10 m. Ai due estremi della piazza sono state collocate due strisce di ghiaia, le quali poggiano su delle pareti verdi, che altro non sono che delle composizioni armoniose di piante realizzate su pannelli o moduli stratificati (PVC e feltro) inseriti in una gabbia metallica, che viene fissata alle pareti verdi. Il metodo di coltivazione idroponico permette un costante approvvigionamento idrico di acqua piovana e fertilizzanti, mediante sistemi a goccia sistemati nella parte alta del muro e non c’è bisogno di terriccio.  Per la pavimentazione della piazza si è scelto il calcestruzzo drenante e fonoassorbente a elevate prestazioni. Il drainbeton è un particolare calcestruzzo drenante a elevate prestazioni, appositamente studiato per il settore delle pavimentazioni permeabili. Esso può essere impiegato in configurazione mono strato (in colorazione naturale o pigmentato), oppure rivestito da uno strato di usura in conglomerato bituminoso drenante, a costituire pavimentazioni doppio-drenanti/fonoassorbenti. Le caratteristiche di lavorabilità del materiale sono tali da consentire la posa anche mediante finitrice stradale.