Polistrumentista (chitarre, sarod, rebab, oud, yanquin, saz, sitar, santoor, Rudra Veena, Vichitra Veena, Saraswati Veena, dilruba). Ha studiato elementi di musica classica indiana e si è specializzato al Sarod (liuto indiano) con i maestri Vikash Maharaj di Benares e Partho Sarothy di Calcutta. Ha collaborato e suonato con numerosi musicisti indiani quali: Partho Sarothy, Apurbho Mukherjee, Arup Sen Gupta, Nihar Mehta, Angshubha Banerjee, Arnab B. Chowdhury, Clarence Swapan Gomes, Lalitha Muthuswamy,Apratim Majumdar, Amit Chatterjee.
Raga Mishra Madhyamavati
Sarod
Joyful Dance
Sarod
Yaman Song
Sarod, El. Guitar
Afrotones
Oud
La Danse du Bonheur
Sarod
Asia Europe
Yang Quin, Sarod, El.Guitar
Raga Jhinjhoti
Sarod
Raga Darbari
Sarod
Rebirth
Sarod
7 su 4
Rebab
Sedici
Rebab
Afrotones
Oud
Riccardo Misto plays John Mc Laughlin - 7 Pieces on Sarod
Meeting of the Spirits
Lotus Feet
Zakir
La Danse du Bonheur
Making Music
Peace of Mind
The Wish
“Darbar”
Concerto per Sarod, quartetto d’Archi & Tabla
Il concerto, composto ed eseguito da Riccardo Misto al Sarod indiano, intende operare una fusione fra gli elementi strutturali della musica classica dell’India del Nord (Hindustana) e del Sud (Carnatica), e la forma tipica del quartetto d’archi occidentale.
L’ensemble è completato dalle Tabla (percussione) e dalla Tanpura (bordone d’accompagnamento), strumenti basilari dell’organico della musica classica indiana.
E’ basato su uno dei più famosi e solenni Raga della tradizione (Raag Darbari Kanada), ed è suddiviso in quattro movimenti che in qualche modo rispecchiano le fasi tradizionali del Raga (Alaap, Jor, Gat e Jhala), e del quartetto d’archi.
Il Sarod è uno degli strumenti a corda più famosi in India: è costituito da un corpo unico di teak scavato e ricoperto con una pelle, e dispone di una tastiera di alluminio senza tasti, collegata ad un risuonatore (campana metallica che amplifica la sonorità). Ha quattro corde soliste, quattro drone (accordate sulle note principali del Raga), due cikari percussive intonate sulla tonica, e quindici di simpatia, che vengono accordate sulla scala usata di volta in volta). Viene suonato con un plettro in noce di cocco e con le unghie della mano sinistra.
Apre il concerto il movimento “Alaap”, in tempo Vilambit (detto anche vilambit laya), un tempo lento introduttivo, usato tipicamente nel Raga della musica classica Hindustana. Viene sviluppato un tema (Gat) in due fasi (Sthay e Antara) che, a differenza della modalità modale monodica indiana, viene armonizzato dagli archi: segue l’improvvisazione del Sarod, dove vengono introdotte e sviluppate le note della scala (minore naturale, o Natabhairavi, la n. 20 del Melakartha del Sud India), con particolare enfasi sulle due più rilevanti (Vadi = Re e Samvadi = Sol). La tanpura tiene il sottofondo con il tipico bordone, e le tabla accompagnano in un ciclo ritmico denominato Teental ( in 16 battute).
Seguono:
Andante
Arpeggiato
Primo Movimento
Largo e Cadenza
Thiai
A conclusione del concerto il brano più leggero “Joyful Dance”