Articolo a cura di Giulia Ambrosini. Bibliografia consultabile nel PDF scaricabile in fondo alla pagina.
Negli ultimi anni, il gioco d’azzardo in Italia si è espanso grazie soprattutto all’incremento delle opportunità di gioco sia in ambiente fisico che virtuale1. Questa diffusione ha ovviamente portato anche a un aumento della prevalenza di giocatori problematici (o patologici), sia giovani che adulti.
L’ENTITÀ DEL RISCHIO
Secondo l’edizione più recente del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-52), l’esordio del disturbo da gioco d’azzardo può verificarsi già durante l’adolescenza. La manifestazione precoce di questo disturbo è più comune fra i maschi che tra le femmine. Gli individui che iniziano a giocare da giovani spesso lo fanno con membri della famiglia o con amici. Molti studenti liceali e universitari che sviluppano questo disturbo in seguito lo superano, sebbene per alcuni rimanga un problema a vita. È inoltre molto raro che i più giovani richiedano un trattamento ai servizi che si occupano di dipendenze patologiche (Ser.T.).
È importante considerare che i bambini e ragazzi corrono un rischio maggiore, rispetto agli adulti, di sviluppare dei problemi con il gioco d’azzardo a causa dell’immaturità cognitiva che li caratterizza, nonché per la suscettibilità alle influenze della famiglia, dei coetanei e della pubblicità. L’immaturità dello sviluppo neuropsicologico include l’illusione di avere un controllo sul gioco.
L’esperienza di vincere una grossa quantità di denaro all’inizio della carriera da giocatori degli adolescenti è un predittore di un successivo sviluppo del disturbo da gioco d’azzardo. Altre conseguenze negative per i giovani includono stati emotivi negativi, scarsi risultati scolastici e professionali e difficoltà nelle relazioni sociali. Inoltre, i giovani che giocano d’azzardo risultano più propensi a impegnarsi in altri comportamenti di dipendenza quali il consumo di alcol e sigarette3.
QUALI SONO I FATTORI ASSOCIATI AL RISCHIO?
Il fattore che influenza di più i giovani a iniziare a giocare d’azzardo è avere un genitore giocatore3. Questo non solo “normalizza” il gioco d’azzardo agli occhi dei figli, ma inoltre possono essere proprio i genitori stessi a introdurre gli adolescenti a questa pratica. In particolare, sembra che le madri abbiano maggior probabilità di trasmettere l’interesse per le lotterie e i gratta-e-vinci, mentre i padri sono più propensi a impegnarsi in attività di scommesse sportive con i figli, in particolare i maschi4. Questa differenza di genere è senz’altro dovuta alle caratteristiche genetiche, di stigmatizzazione del ruolo sessuale e di personalità che rendono in generale i maschi più attratti dal gioco5.
I fattori sociali e ambientali più frequentemente associati all’insorgenza precoce del gioco d’azzardo sono basso stato socioeconomico6, livello più basso d’istruzione materna7 e appartenenza a una minoranza8 etnica.
Gli antecedenti evolutivi individuali del disturbo tra i giovani includono, oltre al già citato genere maschile, l’impulsività, la ricerca di emozioni (sensation seeking), la depressione e il comportamento antisociale o violento9.
QUAL È DAVVERO IL RAPPORTO DEGLI ADOLESCENTI CON IL GIOCO D’AZZARDO?
Vediamo un lato positivo: in Europa l’Italia è all’ultimo posto per tasso di gioco d’azzardo fra gli adolescenti, dichiarato dagli stessi, con il 36% di prevalenza10; il dato più alto riguarda i giovani islandesi, con il 78%. Il tasso di prevalenza è comunque considerevole, e sconfortante se si pensa che nella maggior parte dei paesi il gioco d’azzardo sia illegale per i minorenni.
Un gruppo di ricercatori dell’università di Valencia ha analizzato le opinioni e i comportamenti di giovani studenti e studentesse di scuola secondaria con l’obiettivo di porre il focus su questa realtà per molti ancora sconosciuta11. Dai risultati è emerso innanzitutto che il genere dei partecipanti allo studio e il corso frequentato erano correlati al comportamento di scommettere: i ragazzi erano più coinvolti delle ragazze, e c’era un maggior numero di giocatori fra gli studenti che frequentavano una scuola a indirizzo sportivo. In totale, il 50% dei ragazzi e meno del 20% delle ragazze aveva fatto almeno una volta scommesse sportive. Inoltre è curioso che il 6,7% degli studenti e il 3,3% delle studentesse aveva chiesto in prestito denaro ad altre persone per giocare; il 13,5% dei maschi e il 3,3% delle femmine ha dichiarato di aver litigato sul gioco d’azzardo con parenti e/o amici. È chiaro che la popolarità di questi comportamenti in giovane età può essere un campanello d’allarme se si considera che può successivamente svilupparsi un disturbo da gioco.
QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI GIOCO D’AZZARDO PIÙ DIFFUSE FRA GLI ADOLESCENTI?
Una recente ricerca italiana12 ha preso in considerazione 8 tipologie diverse di gioco (gratta-e-vinci, lotto, lotteria istantanea, slot machine, totocalcio, scommesse sportive, Texas hold’em e bingo) e le ha confrontate nella popolazione in base ad alcuni fattori fra cui salute e reddito. È stato dimostrato che mentre il lotto e i gratta-e-vinci sembrano essere una prerogativa delle persone che godono di buona salute, e che quindi non sono già impegnate a spendere i loro risparmi nel proprio benessere, alcune tipologie, in particolare le scommesse sportive, il Texas hold’em e il bingo, sono molto diffuse fra chi è in una bassa condizione socioeconomica e, nello specifico, fra la popolazione più giovane.
GIOCO D’AZZARDO E VIDEOGIOCHI
Da ormai molti anni si è diffuso il gioco online rispetto a quello fisico: questo è comprensibile se si considerano le caratteristiche come la facile accessibilità, la convenienza e l’anonimato. Inoltre gli adolescenti possono essere molto ricettivi alle forme moderne di gioco d’azzardo a causa dell’apparente somiglianza con i più familiari videogiochi13. Un esempio calzante è quello delle loot box14: i giocatori possono utilizzare i loro soldi (veri) per aprire delle “scatole” che contengono una selezione casuale di oggetti (virtuali) del gioco. Il meccanismo di vincita è psicologicamente simile a quella dei giochi d’azzardo perché i premi non sono pre-determinati e ciò che si vince può avere un valore molto inferiore rispetto al prezzo pagato per aprirle15. Inoltre, ci sono altri due elementi delle loot box di cui è importante parlare. I prezzi delle loot box sono molto contenuti, spesso intorno ai 2 euro per una standard, con prezzi aumentati per le versioni “migliorate” che permettono di ottenere oggetti di rarità maggiore. A questo basso costo percepito va ad aggiungersi un secondo fattore, ossia che spesso le loot box non vengono acquistate direttamente con il denaro, bensì con una valuta di gioco acquistabile con denaro. Questa terza valuta, valida solo all’interno del videogioco specifico, funge da attenuatore ulteriore della percezione di spesa. Un esempio generico per chiarire: l’acquisto di una loot box costa 250 punti, e 250 punti costano 1,99 Euro. Tramutati in punti, i propri soldi “perdono” il valore legato alla moneta reale ed è quindi più semplice spenderli, psicologicamente.
Un altro esempio è quello delle skin16: beni virtuali (ad esempio, capi d’abbigliamento dei personaggi) che non hanno alcun impatto sul gioco, ma che hanno un valore reale; in alcuni casi, come Counter Strike: Global Offensive, possono essere utilizzate come valuta virtuale, quindi una sorta di criptovaluta.
Fra i collegamenti tra gioco d’azzardo e videogiochi si può inserire anche quello delle scommesse sportive sui team di eSportivi17, in crescita insieme alla popolarità degli eSport stessi, che annoverano campionati con premi milionari per i vincitori.
LE IMPLICAZIONI PRATICHE
È evidente, rispetto a tutto ciò che è stato riportato, che il fenomeno merita attenzione sia perché le occasioni di sperimentare il gioco d’azzardo sono in continua espansione, sia perché la prevalenza è in aumento e inoltre considerando che il rischio associato allo sviluppo di un disturbo da gioco include fattori molto comuni nella popolazione. Quali sono i consigli per i genitori?
creare momenti di condivisione in cui parlare assieme ai figli del loro interesse per i videogiochi;
rispettare le limitazioni legate all’età dei fruitori, ossia non permettere ai minorenni di accedere a possibilità di gioco a loro vietate;
non essere troppo permissivi nel lasciare che i figli utilizzino i soldi per fare transazioni all’interno dei videogiochi;
essere consapevoli del fatto che i giochi d'azzardo danno una percezione di controllo che in realtà il giocatore non ha, dal momento che si basano sulla probabilità.
Qual è invece un suggerimento per i giocatori o aspiranti tali di tutte le età? Esplorare diverse tipologie di gioco che includano caratteristiche come ad esempio l’immaginazione e la collaborazione fra i partecipanti, piuttosto che uno stile di gioco improntato alla competizione e al successo solamente individuale. Nelle città, sia grandi che piccole, sono sempre più diffusi i luoghi pubblici che offrono una vasta libreria di giochi da tavolo con cui cimentarsi e magari scoprire un nuovo hobby per nulla rischioso, ma che anzi può offrire molte occasioni di scambio positivo e stimolazione cognitiva.