PIETRA D'INCIAMPO

PER CELESTINA MUGGIA

Celestina (Celeste) Muggia in Sacerdote - biografia

Celestina Muggia nacque a Trino Vercellese il 1° Maggio 1870. Era figlia di Davide Muggia e Consolina Segre. Si sposò con Elia Vittorio Sacerdote ed ebbe una figlia, Bice Sacerdote, nata il 21 settembre 1893. Poiché era di origine ebrea, durante l’occupazione, il 28 marzo 1944, fu arrestata a Casteldelfino, in provincia di Cuneo, insieme alla figlia e ad una dei sui nipoti, Natalia Tedeschi. Dopo l’arresto, furono prima detenute nel carcere “Le Nuove” di Torino e in seguito trasferite nel campo di raccolta di Fossoli, vicino a Modena. Da qui il 16 maggio 1944 partì il convoglio ferroviario che le deportò in Germania. Il treno giunse il 23 maggio 1944, dopo sette giorni di viaggio, al campo di sterminio di Auschwitz. Quello stesso giorno, appena dopo l’arrivo, Celestina Muggia e sua figlia Bice furono uccise, perché non superarono la selezione. Celestina Muggia in Sacerdote morì a 74 anni, sua figlia, Bice Sacerdote in Tedeschi, morì insieme a lei a 51 anni. Natalia Tedeschi invece riuscì a sopravvivere e, dopo la guerra, mantenne vivo il ricordo della sua famiglia raccontando in diverse iniziative la propria storia. In ricordo di Celestina Muggia, pochi anni fa è stata posta una pietra d’inciampo davanti alla sua ultima abitazione prima dell’arresto, in Corso Regina Margherita n°89 a Torino.

Testimonianza di Natalia Tedeschi (nipote)


Natalia racconta che un giorno, a Saluzzo, scesa nella hall del piccolissimo albergo dove viveva, ha trovato due SS italiani. Pur essendo lontana poté comunque sentire ciò che essi dicevano: “Siamo venuti ad arrestare quella famiglia di ebrei”.

Lei, spaventata, è corsa immediatamente ad avvisare sua madre e sua nonna. Sono subito scappate a Sampéyre, in Val Varaita. Questo è successo nel febbraio del ’44. Anche lì stettero per qualche mese in un alberghetto; erano arrivati inoltre proprio in quel luogo tutti i partigiani e percio loro si sentivano molto più tranquille.

Ma poi da fondovalle sono arrivati i tedeschi che hanno cominciato a risalire la vallata. Cosa potevano fare? Sono fuggite, sempre con i partigiani, ancora un po’ più in su, verso il confine con la Francia. Li però un certo Flaminio Gazzano, guardia di finanza (che le aveva già viste a Saluzzo) le ha denunciate ai tedeschi per la somma di cinquemila lire. A quel punto il comando tedesco le ha portate a Venasca, dove sono state per quattro giorni ospiti delle scuole.

Una mattina, caricate su un treno, le hanno portate all’Albergo Nazionale di Torino, dove sono state spogliate di quelle poche cose preziose che avevano, e infine vennero trasferite alle carceri, alle Nuove di Torino, per venti giorni. Natalia descrive le celle "tremende" a causa della sola presenza delle cimici e tenute sempre sotto sorveglianza.

Passati venti giorni un mattino dei primi di marzo, le hanno tutte caricate su un camion diretto a Porta Nuova, e da Porta Nuova, su un treno, sono arrivate a Fossoli, nel campo di raccolta. Esse si trovavano ovviamente nel campo dei razziali, e sono state lì per altri venti giorni.

Una mattina, all'alba, vennero caricate su dei carri per il bestiame verso una destinazione ignota. Però, da quel poco che avevano saputo, pensavano di andare in Germania, in un campo di lavoro, perché tutti, senza sapere niente, dicevano che la loro fine sarebbe stata quella. Era il 16 maggio

Arrivate poi alla stazione di Carpi le hanno divise. Quella è stata l’ultima volta che ha visto sua nonna, perché il suo cognome da sposata era Sacerdote, mentre loro erano Tedeschi.

Il viaggio lo ha fatto ancora in compagnia di sua mamma che però, dopo essere arrivate a destinazione, le è stata strappata via dal braccio, sensazione quella che prova ancora oggi a distanza di molto tempo

Parenti

BICE SACERDOTE (IN TEDESCHI) (figlia)

Nacque il 21 settembre 1893 a Moncalvo, figlia di Elia Vittorio e Celeste Muggia. Si sposò con Marco Tedeschi. In quanto ebrea fu arrestata il 28 marzo 1944 dai tedeschi a Casteldelfino. Rinchiusa nel carcere le Nuove di Torino, transitò poi nel campo di Fossoli. Da qui fu deportata il 16 maggio 1944 ad Auschwitz. Non superò la selezione iniziale e fu uccisa all’arrivo. Morì il 23 maggio.


VITTORIO TEDESCHI (nipote)

Vittorio nacque il 28 luglio 1915 a Vercelli. Era figlio di Marco e di Bice Sacerdote. Arrestato il 27 gennaio 1944 dai tedeschi a Fossano, fu trattenuto al carcere Le Nuove di Torino e poi deportato al campo di Fossoli. Da qui fu trasferito ad Auschwitz il 5 aprile 1944. Fu assassinato il 25 aprile 1945 a Mauthausen, pochi giorni prima della liberazione del campo.


NATALIA TEDESCHI (nipote)

Natalia nacque il 19 giugno 1922 a Genova, figlia di Marco e Bice Sacerdote. L’ultima sua residenza fu a Torino. In quanto ebrea, fu arrestata il 28 marzo 1944 a Casteldelfino dai tedeschi. Fu detenuta a Venasca e poi nel carcere Le Nuove di Torino. Fu quindi deportata al campo di Fossoli e da qui fu trasferita ad Auschwitz il 16 maggio 1944. Condotta al campo di Theresienstadt, sopravvisse alla liberazione del campo e fu liberata il 9 maggio 1945. Durante la sua vita si è impegnata in un’opera di costante testimonianza nelle scuole. È mancata nel 2003. Nei Lager nazisti d’oltralpe:

– in Polonia, ad Auschwitz-Birkenau, matricola n.A-5404

– in Germania, a Bergen Belsen, A Dessau (sottocampo di Buchenwald)-

– nella Repubblica Ceca, a Terezin

Di Gemma Brentazzoli, Gloria Carmellino, Caterina Delvecchio, Samuele Mantovani - classe Va classico - Istituto D'Adda