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© "Colleferro è stato costituito come Comune solo nel 1935 inglobando nuclei abitativi preesistenti del Comune di Roma (il Villaggio industriale BPD, Villaggio Vecchio e la zona del Castello della Via Latina), dello scalo e di altre aree appartenenti ai Comuni di Segni e Paliano, nonché ampi spazi dedicati alla pastorizia e all’agricoltura per lo più di proprietà del Principe Doria Pamphili.
© "Colleferro è stato costituito come Comune solo nel 1935 inglobando nuclei abitativi preesistenti del Comune di Roma (il Villaggio industriale BPD, Villaggio Vecchio e la zona del Castello della Via Latina), dello scalo e di altre aree appartenenti ai Comuni di Segni e Paliano, nonché ampi spazi dedicati alla pastorizia e all’agricoltura per lo più di proprietà del Principe Doria Pamphili.
Geograficamente parlando, Colleferro è ubicata nel Lazio a 50 km circa a sud di Roma, nella Valle del Sacco che si estende dai Monti Prenestini fino a Ceprano. La valle è delimitata a est dai Monti Ernici la principale catena montuosa della Ciociaria, a nord-est dai Monti Simbruini e ad ovest dai Monti Lepini appartenenti alle tre province di Roma, Frosinone e Latina.
Geograficamente parlando, Colleferro è ubicata nel Lazio a 50 km circa a sud di Roma, nella Valle del Sacco che si estende dai Monti Prenestini fino a Ceprano. La valle è delimitata a est dai Monti Ernici la principale catena montuosa della Ciociaria, a nord-est dai Monti Simbruini e ad ovest dai Monti Lepini appartenenti alle tre province di Roma, Frosinone e Latina.
Questi Monti hanno un'origine geologica molto antica risalente al Trias superiore-Cretacico superiore (periodi del Mesozoico caratterizzato dai dinosauri e dalle ammoniti che si sono estinti alla fine di questa era).
Questi Monti hanno un'origine geologica molto antica risalente al Trias superiore-Cretacico superiore (periodi del Mesozoico caratterizzato dai dinosauri e dalle ammoniti che si sono estinti alla fine di questa era).
Si sono sollevati dalla Tetide (Oceano risalente a tempi geologici molto antichi di cui oggi rimane solo il Mare Adriatico) durante l'orogenesi appenninica.
Si sono sollevati dalla Tetide (Oceano risalente a tempi geologici molto antichi di cui oggi rimane solo il Mare Adriatico) durante l'orogenesi appenninica.
Il loro basamento è costituito da una piattaforma carbonatica di calcare e dolomie (originate dai coralli e somigliante a quella delle odierne Bahamas).
Il loro basamento è costituito da una piattaforma carbonatica di calcare e dolomie (originate dai coralli e somigliante a quella delle odierne Bahamas).
Valle Latina vista da Segni (località Mediano), foto di Anna Di Mambro, modificata.
La Valle Latina, attraversata dal fiume Sacco, ospita Colleferro in cui si rinvengono, geologicamente parlando, rocce prodotte da fenomeni vulcanici e alluvionali. I suoli di origine vulcanica la rendono molto fertile per l'abbondanza di sali minerali.
La Valle Latina, attraversata dal fiume Sacco, ospita Colleferro in cui si rinvengono, geologicamente parlando, rocce prodotte da fenomeni vulcanici e alluvionali. I suoli di origine vulcanica la rendono molto fertile per l'abbondanza di sali minerali.
Il Vulcano Laziale e quello Ernico, con la loro attività esplosiva dalla fine del Pliocene a circa 200.000 anni fa hanno eruttato piroclastiti che si possono ancora oggi osservare nei resti dei monumenti presenti a Colleferro e all’interno dei Rifugi.
Il Vulcano Laziale e quello Ernico, con la loro attività esplosiva dalla fine del Pliocene a circa 200.000 anni fa hanno eruttato piroclastiti che si possono ancora oggi osservare nei resti dei monumenti presenti a Colleferro e all’interno dei Rifugi.
Il valore naturalistico e paesaggistico dei limitrofi Monti Lepini è elevato per la ricchezza di biodiversità, soprattutto vegetale, che va tutelata e che dipende dalla varietà degli ambienti naturali della zona, dalla geomorfologia, dal clima e dalla peculiarità dei suoli. Anche l’uomo ha contribuito alla modificazione del paesaggio naturale introducendo specie vegetali alloctone, tagliando i boschi, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento, pascolando il bestiame, utilizzando il fuoco, urbanizzando alcune aree, industrializzando la Valle del Sacco, costruendo reti autostradali e ferroviarie.
Il valore naturalistico e paesaggistico dei limitrofi Monti Lepini è elevato per la ricchezza di biodiversità, soprattutto vegetale, che va tutelata e che dipende dalla varietà degli ambienti naturali della zona, dalla geomorfologia, dal clima e dalla peculiarità dei suoli. Anche l’uomo ha contribuito alla modificazione del paesaggio naturale introducendo specie vegetali alloctone, tagliando i boschi, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento, pascolando il bestiame, utilizzando il fuoco, urbanizzando alcune aree, industrializzando la Valle del Sacco, costruendo reti autostradali e ferroviarie.
Il 27.1.1862 fu una data importante per l’area di Segni-Paliano. Venne inaugurata la ferrovia Pio-Latina che collegava Roma con Ceprano, al confine col Regno delle Due Sicilie. Proseguita la sua costruzione fino a Napoli, la ferrovia ha apportato notevoli vantaggi all’agricoltura, al commercio e all’industria della Valle Latina, rappresentando spesso un mezzo per l’immigrazione, per gli scambi culturali e per il pendolarismo soprattutto verso la capitale.
Il 27.1.1862 fu una data importante per l’area di Segni-Paliano. Venne inaugurata la ferrovia Pio-Latina che collegava Roma con Ceprano, al confine col Regno delle Due Sicilie. Proseguita la sua costruzione fino a Napoli, la ferrovia ha apportato notevoli vantaggi all’agricoltura, al commercio e all’industria della Valle Latina, rappresentando spesso un mezzo per l’immigrazione, per gli scambi culturali e per il pendolarismo soprattutto verso la capitale.
Il primo nucleo abitativo recente di Colleferro sorse dunque intorno alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano dove nel 1898 fu impiantato lo zuccherificio della Società Valsacco per la lavorazione della barbabietola. La stazione era stata costruita per agganciare e staccare una locomotiva supplementare necessaria per superare la contropendenza di Colle Mattia, sulla linea ferroviaria Napoli-Roma.
Il primo nucleo abitativo recente di Colleferro sorse dunque intorno alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano dove nel 1898 fu impiantato lo zuccherificio della Società Valsacco per la lavorazione della barbabietola. La stazione era stata costruita per agganciare e staccare una locomotiva supplementare necessaria per superare la contropendenza di Colle Mattia, sulla linea ferroviaria Napoli-Roma.
Per l’estrazione di materiali da costruzione vennero successivamente scavate delle cave.
Per l’estrazione di materiali da costruzione vennero successivamente scavate delle cave.
La prima fu usata per l’estrazione della “pozzolana”, una piroclastite sciolta che si osserva ancora oggi negli attuali Rifugi di Colleferro dove si era depositata per effetto dei fenomeni vulcanici della zona. Le altre due permettono di ricavare il calcare, roccia sedimentaria necessaria per produrre la calce e altri materiali da costruzione.
La prima fu usata per l’estrazione della “pozzolana”, una piroclastite sciolta che si osserva ancora oggi negli attuali Rifugi di Colleferro dove si era depositata per effetto dei fenomeni vulcanici della zona. Le altre due permettono di ricavare il calcare, roccia sedimentaria necessaria per produrre la calce e altri materiali da costruzione.
Rifugi di Colleferro e Cava “San Bruno” dell’Italcementi oggetto di riqualificazione ambientale
Rifugi di Colleferro e Cava “San Bruno” dell’Italcementi oggetto di riqualificazione ambientale
Al tempo dei Romani nella Valle del Tolerus (fiume Sacco) esistevano Toleria, Sacriporto, Verrugo e Segni, primi nuclei abitativi dell’attuale Colleferro, popolata dai Latini, dagli Equi e dai Volsci. A sud-est vivevano gli Ernici. Il nome di Colleferro sembra discendere da “Colle Verrugo” situato dove oggi si trovano i resti del Castello di Colleferro sulla Via Latina.
Al tempo dei Romani nella Valle del Tolerus (fiume Sacco) esistevano Toleria, Sacriporto, Verrugo e Segni, primi nuclei abitativi dell’attuale Colleferro, popolata dai Latini, dagli Equi e dai Volsci. A sud-est vivevano gli Ernici. Il nome di Colleferro sembra discendere da “Colle Verrugo” situato dove oggi si trovano i resti del Castello di Colleferro sulla Via Latina.
Sacriporto, famoso per una battaglia che nell’82 a.C. si svolse tra Patrizi, comandati da Lucio Cornelio Silla, e Plebei, con a capo Caio Romano, e si concluse con la vittoria dell’esercito di Silla, è stato localizzato in prossimità dei ruderi del castello di Piombinara dove scorre il fiume Sacco. Poco distante c’era Toleria.
Sacriporto, famoso per una battaglia che nell’82 a.C. si svolse tra Patrizi, comandati da Lucio Cornelio Silla, e Plebei, con a capo Caio Romano, e si concluse con la vittoria dell’esercito di Silla, è stato localizzato in prossimità dei ruderi del castello di Piombinara dove scorre il fiume Sacco. Poco distante c’era Toleria.
Nel 445 a.C. Verrugo non apparteneva più ai Volsci. Era stata conquistata dai Romani che la fortificarono perché situata ai confini dei territori abitati dagli Ernici, dagli Equi, dai Latini e dai Volsci. Nel 395 a.C. anche Artena venne presa ai Volsci.
Nel 445 a.C. Verrugo non apparteneva più ai Volsci. Era stata conquistata dai Romani che la fortificarono perché situata ai confini dei territori abitati dagli Ernici, dagli Equi, dai Latini e dai Volsci. Nel 395 a.C. anche Artena venne presa ai Volsci.
Plastico e immagine del Castello di Piombinara (Museo Archeologico Comunale del Territorio Toleriense)
Plastico e immagine del Castello di Piombinara (Museo Archeologico Comunale del Territorio Toleriense)
Nel 590 d.C., a Roma giunsero i Longobardi che si diffusero nel Lazio sconvolgendo gli usi e i costumi locali e, imponendo le loro leggi, gettarono le fondamenta del sistema feudale che caratterizzò la “Colleferro” medievale.
Nel 590 d.C., a Roma giunsero i Longobardi che si diffusero nel Lazio sconvolgendo gli usi e i costumi locali e, imponendo le loro leggi, gettarono le fondamenta del sistema feudale che caratterizzò la “Colleferro” medievale.
Nell’XI secolo fu costruito in tufo il Castello di Piombinara, nei pressi di Sacriporto, e, nel XII secolo, i Conti di Segni, eressero in tufo e calcare il Castello della Via Latina sul colle di Verrugo. Un terzo edificio medievale, il Castello di Sacco, si trovava nei pressi di Toleria. Solo dei primi due castelli rimangono i resti: il primo è un rudere, il secondo in parte è diroccato e in parte è abitato.
Nell’XI secolo fu costruito in tufo il Castello di Piombinara, nei pressi di Sacriporto, e, nel XII secolo, i Conti di Segni, eressero in tufo e calcare il Castello della Via Latina sul colle di Verrugo. Un terzo edificio medievale, il Castello di Sacco, si trovava nei pressi di Toleria. Solo dei primi due castelli rimangono i resti: il primo è un rudere, il secondo in parte è diroccato e in parte è abitato.
Colleferro si è sviluppata sulla base di un disegno unitario, intimamente connesso all’attività industriale, che si è realizzato seguendo un piano urbanistico-architettonico progettato dal famoso architetto moderno Riccardo Morandi (1902-1989) su richiesta della Società Bombrini-Parodi-Delfino (BPD). Questa nel 1913 fondò un’industria e, durante il XX, secolo svolse un importante ruolo economico, storico ed architettonico sia durante le due Guerre Mondiali sia nel periodo postbellico.
Colleferro si è sviluppata sulla base di un disegno unitario, intimamente connesso all’attività industriale, che si è realizzato seguendo un piano urbanistico-architettonico progettato dal famoso architetto moderno Riccardo Morandi (1902-1989) su richiesta della Società Bombrini-Parodi-Delfino (BPD). Questa nel 1913 fondò un’industria e, durante il XX, secolo svolse un importante ruolo economico, storico ed architettonico sia durante le due Guerre Mondiali sia nel periodo postbellico.
L’ingegner Morandi, fino al 1972, realizzò numerosi edifici industriali e civili. Agli inizi degli anni Trenta completò il primo villaggio operaio, iniziato sin dagli anni Dieci. Fu realizzato secondo criteri atti a promuovere in modo efficiente ed efficace la produzione industriale e il benessere dei dipendenti dell’industria e dei loro familiari rivolgendo una particolare attenzione ad aspetti etico-sociali e igienico sociali. La realizzazione del piano Morandi, dopo un primo arresto causato dai bombardamenti del 1943, continuò ad essere attuato nel dopoguerra con la ricostruzione di una piccola parte della città distrutta e con la realizzazione di nuovi quartieri residenziali (es: piano Fanfani).
L’ingegner Morandi, fino al 1972, realizzò numerosi edifici industriali e civili. Agli inizi degli anni Trenta completò il primo villaggio operaio, iniziato sin dagli anni Dieci. Fu realizzato secondo criteri atti a promuovere in modo efficiente ed efficace la produzione industriale e il benessere dei dipendenti dell’industria e dei loro familiari rivolgendo una particolare attenzione ad aspetti etico-sociali e igienico sociali. La realizzazione del piano Morandi, dopo un primo arresto causato dai bombardamenti del 1943, continuò ad essere attuato nel dopoguerra con la ricostruzione di una piccola parte della città distrutta e con la realizzazione di nuovi quartieri residenziali (es: piano Fanfani).
Recentemente Colleferro è stata oggetto di studi di base e di ricerche mirate a intraprendere azioni di tutela e valorizzazione della città dal punto di vista storico-architettonico e naturalistico.
Recentemente Colleferro è stata oggetto di studi di base e di ricerche mirate a intraprendere azioni di tutela e valorizzazione della città dal punto di vista storico-architettonico e naturalistico.
Dagli anni Settanta, Colleferro ha perso quell’unitarietà industriale e artistico-urbanistica garantita dai suoi fondatori Bombrini e Parodi Delfino.
Dagli anni Settanta, Colleferro ha perso quell’unitarietà industriale e artistico-urbanistica garantita dai suoi fondatori Bombrini e Parodi Delfino.
Nel 1968, infatti, l’impresa della BPD, che gestiva in modo unificato i fiorenti settori degli esplosivi, meccanico, chimico, tessile e della calce e cementi, cedette gli stabilimenti alla SNIA-Viscosa di Milano. Ne conseguì uno smembramento e ridimensionamento, nonché l’ingresso di nuovi azionisti.
Nel 1968, infatti, l’impresa della BPD, che gestiva in modo unificato i fiorenti settori degli esplosivi, meccanico, chimico, tessile e della calce e cementi, cedette gli stabilimenti alla SNIA-Viscosa di Milano. Ne conseguì uno smembramento e ridimensionamento, nonché l’ingresso di nuovi azionisti.
Nel tempo alcuni settori hanno iniziato a chiudere. Il primo fu quello tessile, avviato nel 1955 per la produzione di fibre, la lavorazione e la filatura della lana, in località Castellaccio (Comune di Paliano, FR) per poter usufruire dei fondi della Cassa del Mezzogiorno. Tra gli ultimi ha chiuso l’ALSTOM SpA che si occupava della produzione, montaggio e allestimento dei veicoli ferroviari ed era attivo già dagli anni Trenta insieme ad altri stabilimenti del settore meccanico della BPD dove si fabbricavano laminati, barre, profilati e apparecchiature industriali.
Nel tempo alcuni settori hanno iniziato a chiudere. Il primo fu quello tessile, avviato nel 1955 per la produzione di fibre, la lavorazione e la filatura della lana, in località Castellaccio (Comune di Paliano, FR) per poter usufruire dei fondi della Cassa del Mezzogiorno. Tra gli ultimi ha chiuso l’ALSTOM SpA che si occupava della produzione, montaggio e allestimento dei veicoli ferroviari ed era attivo già dagli anni Trenta insieme ad altri stabilimenti del settore meccanico della BPD dove si fabbricavano laminati, barre, profilati e apparecchiature industriali.
Anche il settore chimico è stato recentemente ridimensionato. Nato con la BPD per la produzione di anidridi ftalica e maleica, resine poliestere, detersivi, deodoranti, insetticidi e fitofarmaci, è oggi limitato ad alcuni laboratori delle Industrie Chimiche Caffaro dell’AVIO.
Anche il settore chimico è stato recentemente ridimensionato. Nato con la BPD per la produzione di anidridi ftalica e maleica, resine poliestere, detersivi, deodoranti, insetticidi e fitofarmaci, è oggi limitato ad alcuni laboratori delle Industrie Chimiche Caffaro dell’AVIO.
AVIO S.p.A. Nella foto a destra, sullo sfondo degli impianti industriali dell’AVIO si ergono i Monti Lepini. Sui terreni non industrializzati, in parte si mantiene la biodiversità vegetale, in parte si continua la tradizione secolare agricola e di pascolo delle pecore
AVIO S.p.A. Nella foto a destra, sullo sfondo degli impianti industriali dell’AVIO si ergono i Monti Lepini. Sui terreni non industrializzati, in parte si mantiene la biodiversità vegetale, in parte si continua la tradizione secolare agricola e di pascolo delle pecore
L’AVIO SpA, subentrata alla BPD-SNIA-FIAT, opera a livello internazionale nel settore spazio ed è oggi tra gli stabilimenti che occupano il maggior numero di addetti nell’industria colleferrina. Produce e assembla vettori di lancio e satelliti per i motori APOGEO, sistemi guida e componenti di missili.
L’AVIO SpA, subentrata alla BPD-SNIA-FIAT, opera a livello internazionale nel settore spazio ed è oggi tra gli stabilimenti che occupano il maggior numero di addetti nell’industria colleferrina. Produce e assembla vettori di lancio e satelliti per i motori APOGEO, sistemi guida e componenti di missili.
Nel settore esplosivi lavora oggi la SIMMEL DIFESA SpA (gruppo Chemring). Produce munizioni, propellenti, esplosivi, testate missilistiche, razzi e altri prodotti per la difesa.
Nel settore esplosivi lavora oggi la SIMMEL DIFESA SpA (gruppo Chemring). Produce munizioni, propellenti, esplosivi, testate missilistiche, razzi e altri prodotti per la difesa.
L’Italcementi Group, ha rilevato il cementificio, entrato in funzione dal 1922 per la produzione di Calce e Cementi nell’allora comune di Segni è stato il primo in Italia a produrre leganti idraulici pozzolanici. Ammodernato ha continuato ininterrottamente a funzionare attingendo materie prime dai vicini Monti Lepini. In particolare il calcare utilizzato oggi come materia prima per la produzione di leganti idraulici proviene dalla vicina cava “S. Bruno”, situata nel Comune di Segni (RM), in località Colle Cucuaia-Vicoi e San Bruno-Nuvolette, e viene trasportato a Colleferro tramite nastri trasportatori. Questa cava rappresenta un buon esempio di riqualificazione ambientale. La cava viene infatti coltivata con specie vegetali del luogo, il che ha consentito un rinverdimento della discarica di terra e la sua efficace “restituzione all’ambiente”.
L’Italcementi Group, ha rilevato il cementificio, entrato in funzione dal 1922 per la produzione di Calce e Cementi nell’allora comune di Segni è stato il primo in Italia a produrre leganti idraulici pozzolanici. Ammodernato ha continuato ininterrottamente a funzionare attingendo materie prime dai vicini Monti Lepini. In particolare il calcare utilizzato oggi come materia prima per la produzione di leganti idraulici proviene dalla vicina cava “S. Bruno”, situata nel Comune di Segni (RM), in località Colle Cucuaia-Vicoi e San Bruno-Nuvolette, e viene trasportato a Colleferro tramite nastri trasportatori. Questa cava rappresenta un buon esempio di riqualificazione ambientale. La cava viene infatti coltivata con specie vegetali del luogo, il che ha consentito un rinverdimento della discarica di terra e la sua efficace “restituzione all’ambiente”.
Il cementificio di Colleferro, sullo sfondo la catena dei Monti Simbruini-Monti Ernici
Il cementificio di Colleferro, sullo sfondo la catena dei Monti Simbruini-Monti Ernici
In un paesaggio naturale in continua trasformazione alcune rocce sedimentarie piroclastiche, come il tufo e il peperino, e rocce di origine organogena o chimica, come il calcare, hanno rappresentato i principali materiale da costruzione per alcune abitazioni e monumenti della zona.
In un paesaggio naturale in continua trasformazione alcune rocce sedimentarie piroclastiche, come il tufo e il peperino, e rocce di origine organogena o chimica, come il calcare, hanno rappresentato i principali materiale da costruzione per alcune abitazioni e monumenti della zona.
Il Ponte Romano sulla Via Latina nei pressi di Fontana Viola, il Castello di Colleferro, situato sulla Via Latina (XII sec.), il Castello di Piombinara (XI sec.), localizzato tra il fiume Sacco e la Via Palianense la cui torre resa pericolante dal terremoto della Marsica del 1915 fu distrutta nel 1936, e la Chiesa di San Gioacchino, terminata nel 1925 a Segni Scalo, sono esempi di alcuni monumenti della Campagna Romana in generale e della Valle del Sacco in particolare. I frammenti di un affresco rinvenuto nella Chiesa di Santa Maria che attirava i fedeli nella tenuta del Castello di Piombinara sono ammirabili nel Museo Civico Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro.
Il Ponte Romano sulla Via Latina nei pressi di Fontana Viola, il Castello di Colleferro, situato sulla Via Latina (XII sec.), il Castello di Piombinara (XI sec.), localizzato tra il fiume Sacco e la Via Palianense la cui torre resa pericolante dal terremoto della Marsica del 1915 fu distrutta nel 1936, e la Chiesa di San Gioacchino, terminata nel 1925 a Segni Scalo, sono esempi di alcuni monumenti della Campagna Romana in generale e della Valle del Sacco in particolare. I frammenti di un affresco rinvenuto nella Chiesa di Santa Maria che attirava i fedeli nella tenuta del Castello di Piombinara sono ammirabili nel Museo Civico Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro.
Mano femminile destra distesa su un tessuto, probabilmente all’altezza del ginocchio (Museo Archeologico Comunale del Territorio Toleriense)
Mano femminile destra distesa su un tessuto, probabilmente all’altezza del ginocchio (Museo Archeologico Comunale del Territorio Toleriense)
Il patrimonio naturale, artistico, culturale e paesaggistico dell’area montuosa che circonda la Valle del Sacco e della stessa Valle Latina è il risultato di fattori climatici, geologici, morfologici, idrografici, biotici (flora e fauna) e antropici che hanno inciso sul patrimonio culturale e artistico di Colleferro.
Il patrimonio naturale, artistico, culturale e paesaggistico dell’area montuosa che circonda la Valle del Sacco e della stessa Valle Latina è il risultato di fattori climatici, geologici, morfologici, idrografici, biotici (flora e fauna) e antropici che hanno inciso sul patrimonio culturale e artistico di Colleferro.
Si annoverano nel patrimonio culturale immateriale le tradizioni tramandate sin dai tempi degli antichi Romani tra cui l’”arte” di fare il vino, le pratiche agricole e l’allevamento. La pastorizia e la trasformazione dei prodotti a scopo alimentare, insieme alla coltivazione del grano, hanno svolto un ruolo predominante nell’economia locale sin dall’epoca Romana attraverso la produzione dei derivati del latte, la lavorazione della pelle e della lana, la tintura delle fibre con estratti da varie organi delle specie vegetali reperibili. Tale patrimonio culturale immateriale si è tramandato nel tempo e l’agricoltura e la pastorizia hanno caratterizzato il regime fondiario medievale in cui cominciavano a definirsi meglio le arti e i mestieri. Nel XVI secolo si è assistito addirittura all’aumento delle persone dedite all’allevamento, più redditizio dei cereali, per l’ottenimento e il commercio di prodotti caseari, la carne, il cuoio, il grasso ecc. Il “risveglio dell’agricoltura” nello Stato Pontificio risale alla metà del sec. XVIII. Malgrado la fertilità del suolo, oggi le pratiche agricole, così come la pastorizia, sono in declino e l’economia della zona si basa principalmente sull’industria". ©
Si annoverano nel patrimonio culturale immateriale le tradizioni tramandate sin dai tempi degli antichi Romani tra cui l’”arte” di fare il vino, le pratiche agricole e l’allevamento. La pastorizia e la trasformazione dei prodotti a scopo alimentare, insieme alla coltivazione del grano, hanno svolto un ruolo predominante nell’economia locale sin dall’epoca Romana attraverso la produzione dei derivati del latte, la lavorazione della pelle e della lana, la tintura delle fibre con estratti da varie organi delle specie vegetali reperibili. Tale patrimonio culturale immateriale si è tramandato nel tempo e l’agricoltura e la pastorizia hanno caratterizzato il regime fondiario medievale in cui cominciavano a definirsi meglio le arti e i mestieri. Nel XVI secolo si è assistito addirittura all’aumento delle persone dedite all’allevamento, più redditizio dei cereali, per l’ottenimento e il commercio di prodotti caseari, la carne, il cuoio, il grasso ecc. Il “risveglio dell’agricoltura” nello Stato Pontificio risale alla metà del sec. XVIII. Malgrado la fertilità del suolo, oggi le pratiche agricole, così come la pastorizia, sono in declino e l’economia della zona si basa principalmente sull’industria". ©
Per approfondimenti:
Schietroma, E., Colleferro dalla Tetide al Sistema Solare, da nucleo agricolo-pastorale a città industriale e dello spazio, Sintesi effettuata da interviste e testi per la preparazione alle lezioni del modulo “Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico” del PON "Pastorizia e derivati: il nostro patrimonio culturale immateriale in un mondo agricolo che si confronta con una realtà industriale in continua trasformazione" da cui sono tratti i contenuti di questa pagina Web.
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