INFORMAZIONI

Palazzo ad uso privato 

Attribuzione XIV secolo

L'impianto architettonico dell'edificio risale alla seconda metà del XIV secolo. 

In origine apparteneva alla famiglia della Ratta, successivamente

passò ai D'Amico Tomasi, poi, attraverso legami di parentela, venne ereditato dai Cocozza (XIX secolo).


Nell’androne del palazzo sono visibili ancora gli stemmi delle successioni familiari

conti della ratta(diego)

                             origini XIV sec.

forma scudo con il simbolo dell' elmo di un cavaliere medievale, al centro c'è un volatile (presumibilmente un fagiano)

famiglia d'amico e tomasi

 origini XVIII sec.

aggiunta di simboli che denotano i passaggi di casata , le due torri denotano la giurisdizione  di pertinenza del proprietario con il drappo "Fidelis Familia" che determinano l' appartenenza al casato.

famiglia cocozza di montanara

origini XIX sec.


questo stemma raccoglie i simboli delle due precedenti casate con l' inserimento simbolico della zucca, ultima famiglia che l'ha posseduto.

dalle origini a oggi 

Il Palazzo è distribuito su tre livelli e ha pianta ad U, che racchiude una corte centrale sistemata a giardino, secondo lo stile all'italiana mescolato al gusto eclettico. La facciata principale, posta a nord, è segnata da un grosso portale d'ingresso in piperno con lo stemma della casata.

Il nucleo originario del palazzo risale al XIV secolo si trattava di un edificio lineare con annessa area agricola realizzata in ignimbrite.

 Successivamente fu realizzato un nuovo blocco edilizio ortogonale a quello esistente e una piccola cappella di fronte al palazzo, che ancora oggi è visibile nel suo aspetto originario (XIX secolo).

Il terzo livello del palazzo padronale presenta resti di una collèra con monofore strette e lunghe sulle quali erano collocate delle aste di legno, in orizzontale, per l’essicazione delle pelli e le interiore di animali bovini.

Le pareti esterne sono in mattoni a vista grezzi e senza infissi, i vuoti sono in asse tra loro per favorire il riciclo dell'aria. La colla veniva prodotta nei palazzi dei signorotti di Casolla che detenevano i poderi per la gestione e la trasformazione dei prodotti derivanti dalle coltivazioni e dal pascolo, ancora oggi ci sono testimonianze di collere lungo il tratto viario tra Casolla e Caserta che dimostrano la presenza di una vecchia produzione di colla a livello aziendale.

L'intera costruzione subì notevoli danni nel periodo borbonico durante le battaglie tra borboni e garibaldini, successivamente per opera della marchesa Luisa Cocozza ci sono stati riadattamenti e sistemazioni che restituiscono l'immagine del palazzo ai giorni d'oggi.

impianto originario

Risalente alla seconda metà del XVI secolo, al primo livello fuori terra, sull'asse ovest, troviamo gli ambienti di ricovero per gli animali. Nel corso del secolo successivo si è aggiunto il primo livello adibito a dimora, il segno caratteristico degli infissi tipici settecenteschi ci riporta a tale periodo storico. 

Alle stalle vi si accede tramite gli archi a sesto ribassato, la muratura è in tufo locale ricavata dal sotterraneo adiacente. All'interno sono ancora evidenti resti della mangiatoia e abbeveratoi degli animali.

FINESTRA SETTECENTESCA

Classico impianto rettangolare con cornice in piperno, tipicamente settecentesca, infissi in legno e candelabri in ferro battuto, illuminazione originaria presumibilmente con torce.

accesso ai sotterranei (cava tufacea)

Foto 1. sotterranei in pietra tufacea i vuoti testimoniano il recupero della pietra utilizzata  per la costruzione del palazzo, (sono visibili le picconate per l'estrazione) nel secolo successivo, adibita a sotterraneo  per la conservazione dei prodotti e in tempi di guerra, a rifugio .

Foto  2. Sala  interna,  decori a soffitto di gusto tipicamente neoclassico  a tema floreale ; pavimentazione in cotto originario .

Gli arredi sono in stile moderno


Stile neocatalano: pietre calcaree lavorate con i tipici tratti bizantini: la croce, colonne ritorte, capitelli a tema floreale e l'arco con decorazioni a tema religioso (croce) 

L' obelisco è di nuova realizzazione, esso è stato costruito con pietre originali   rinvenute nel giardino durante la sistemazione attuale. ( sec.xx )

foto in basso:

lo scalone ottocentesco di comunicazione con i piani alti

Dalla foto sottostante si percepisce il taglio della porta di accesso ai locali del piano terra  segno che, originariamente, lo  scalone che porta ai piani alti  non c'era e che l'accesso al piano terra aveva un ingresso libero dai gradini..( vedi cornice/mostrina ) probabile la attuale  presenza di gradini all'interno del vano per il collegamento con il piano di calpestio .