ITO DIGITALE

RIASSUNTO E COMMENTO CRITICO DEL LIBRO  ITO DIGITALE- Nuovi media, Nuovo reale di Patrizia Mello

I media fanno sono parte caratteristica dei giorni nostri , dunque ci si trova a dover utilizzare strumenti informatici anche nell’elaborazione di un potenziale progetto di architettura. Uno degli architetti che si occupa di studiare l’approccio  delle nuove tecnologie all’architettura è Toyo Ito, tramite dei suoi progetti si possono scandire i punti fondamentali di un’ approccio mediatico all’architettura.

Toyo Ito parte da un analisi all’architettura di Mies Van der Rohe in particolare al padiglione Barcellona, che particolarmente apprezza per via del suo spazio interno, che trasmette una sensazione di liquidità densa , la stessa che si prova quando si è immersi in acqua  e ci si muove lentamente al suo interno. Il luogo appare bello pur non avendo una forma definita , approccio dunque di superamento dei paradigmi del moderno.

Nei suoi progetti l’architetto, su impronta del noto Mies Van der Rohe, vuole concentrarsi sulla possibilità di creare un universo fluido, mai perfettamente inquadrabile in una forma precisa , ricercando nuove modalità di approccio al progetto. Egli ritiene che la nuova architettura non è antagonista alla natura, piuttosto si viene a creare un nuovo tipo di natura . Se la natura come la conosciamo può essere considerata reale allora la natura artificiale può essere definita virtuale. Il corpo reale è connesso al mondo reale per mezzo di flussi che corrono al suo interno, il corpo virtuale, invece, è unito al mondo tramite un flusso di elettroni.

Ito si ricollega al pensiero di Marshall McLUhan che si riferiva alla casa come estensione della nostra pelle, dunque una protezione che aiutava l’uomo ad adattarsi all’ambiente naturale circostante sin dall’antichità, oggi, di fronte al delinearsi di universamente nuovamente naturali dove sono il flusso di elettroni i veri protagonisti , diventa necessario pensare ad un altra tipologia di involucro, meno protettivo e più permeabile poichè il rapporto tra interno ed esterno viene sempre messo in discussione dalla discorsività dei media che permettono in qualsiasi momento di proiettarci al di fuori delle nostre abitazioni e collegarci con il mondo. Dunque murature troppo spesse accompagnate da geometrie euclidee sono poco adatte, si tratta di pensare ad ambienti più soft  e flessibili, che agevolino, lo scambio di informazioni , rendendo possibile l’immersione nel flusso di elettroni.


La mediateca di Sendai:

Si tratta di uno dei primi e più significativi di Ito di creare un’ architettura in sintonia con il mondo naturale, in contatto con l’esterno, con elementi di dilataizone prodotti dai media stessi, natura artificiale in contrasto con la natura reale.

Mediateca come luogo di culto dei nuovi media; mentre la biblioteca è stata simbolo intellettuale degli stati sovrani, basandosi sul linguaggio e sulla parola scritta, il concetto di mediateca guarda la città nell’era della globalizzazione, dove il significato di confine viene rimpiazzato dalla rete. La biblioteca può esistere sola in quanto tale, una mediateca invece non può essere un’entità isolata.

Il progetto sembra rispondere ai criteri della progettazione informatica; la sua forma non sembra qualcosa di definito, ma è simile ad un circuito momentaneamente bloccato in una forma. L’immagine dominante è quella del mondo sottomarino , mondo scolpito dalle correnti. Il sistema strutturale definito dalle “alghe”, trattasi di questi elementi irregolari flessibili , sostegni non pieni ma cavi che metaforicamente identificheranno il senso del fluire ; spazi che potranno contenere ascensori , scale e impianti. Le geometrie prodotte non rientrano in schemi noti, si parte da un  cilindro con tubolari in acciaio che viene prima sottoposto a torsione e poi deformato per oscillazione ,  così da assorbire meglio le sollecitazioni sismiche.


Dopo la mediateca l’architetto si è voluto concentrare maggiormente sulla volontà di esprimere la forza della materia. Vedere molte persone che lavorano negli uffici di un gratatcielo dimostra che esse hanno solo contatto con le informazioni e non con le altre cose, dunque si pensa di tornare a recuperare una comunicazione più umana. L’architettura dunque invece di essere tutta uguale ed emogenea dovrebbe dare stimoli alla nostra sensibilità , e per tanto si deve lavorare sul concetto di superficie strutturale. Ora la volontà di Ito è quella di avvicinare l’uomo alle emozioni e alla materia, volendo trovare un “nuovo reale”. Ciò comporta profonde innovazioni degli spazi interni e della rielaborazione plstica complessiva partendo dall’eliminazione dei sostegni puntuali con la possibilità di distribuire gli sforzi principali sulla stessa superficie dell’edificio. L’analisi della forma può avvenire partendo da imput diversi , ad esempio, in alcuni progetti di Ito si utilizza la così detta “ griglia emergente “ ovvero la manipolazione di una griglia uniforme sempre con l’ausilio di calcoli computerizzati . Secondo l’architetto ,infatti, la griglia regolare implicava convogliare le spinte lungo linee perpendicolari , mentre ora le tecnologie del computer stanno liberando le architetture dalle geometrie euclidee, permettendo una fluidità instabile del movimento del corpo  e il complesso di equilibrio:

1-Liberare l’architettura dalle forme prevalentemente compasate attraverso flussi dinamici di sollecitazioni.

2-Trasformare gli spazi del moderno “less is more “ in primari spazi reali in accordo con la natura. Spazi fluidi dove è psossibile percepire i flussi dinamici  delle sollecitazioni.

 

Il computer come operatore di visualizzazione dell’informazione:

In un panorama progettuale  contemporaneo l’utilizzo del computer ha permesso di uscire definitivamente dall’attività progettuale come campo d’azione certa, rigorosa. Diventa sempre meno necessario chiudersi in grandi teorie  e focalizzare metodi di analisi poichè tramite la digitalizzazione le soluzioni si moltiplicano, e ogni volta possono suggerire nuovi punti di vista. Ne risultano architetture plasticamente accattivanti frutto dell’elaborazione al computer.  Toyo Ito sostiene che sottomettere una griglia uniforme a una serie di algoritmi può far emergere qualità spaziali organiche impensabili, generando spazi che non sarbbero mai potuti esistere.


Superfici che diventano strutture - Padiglione  della serpentine gallery:

“ come l’acqua che assume tutte le posizioni, Ito , con il flusso mentale  sembra essere impaziente di assimilare tutte le forme e di costruirle “

Il suo concetto di struttura architettonica è collegato al senso mobile della geometria che porta alla scoperta di forme singolari tramite l’applicazione di sistemi di calcolo. Nel padiglione londinese e l’elaborazione dell’algoritmo di un quadrato che si espande mentre ruota , alla base vi è una formula elementare che prevede di congiungere una metà del lato di un quadrato con una terza metà del lato adiacente. Ripetendo la sequenza si arriva a definire una trama fitta di linee che si intersecano e che costituiscono sia la superficie che la struttura del padiglione . Il risultato è uno spazio che sfugge ad ogni genere di limitazione, uno spazio al cui interno non vi sono elementi puntiformi di sostegno , non vi sono ne porte ne finestre ma una superficie continua  che funziona come struttura e decorazione. Dal punto di vista strutturale le linee si materializzano in superfici piatte in acciaio . Questo padiglione è architettura ma al tempo stesso non lo è , non avendo i classici elementi architettonici quali porte e finestre , quindi manca di connotazioni architettoniche. 

Natura e tecnologia – Omotesando per Tod, Tokyo:

L’edificio in questione è l’emblema della natura connessa all’architettura, una serie di alberi sovrapposti stilizzati caratterizzano l’involucro dell’edificio definendone allo stesso tempo la struttura in cemento . Ito immagina che questo disegno debba avvolgere lo spazio come una pellicola sottile diramata sotto forma di energia metrica. Anche in questo caso la superficie strutturale ottenuta consente di ottenere uno spazio libero da sostegni. La forza del progetto è data dall’immagine simbolica degli alberi che si impone sul panorama circostante , vivendo di vita propria , proprio come un albero con rami stilizzati .


Shape Analysis by Optimization- Island city central park grin grin:

Nuovo studio del concetto di involucro, si parte dall’ analisi dell’ elemento naturale ma è la superficie ad essere piegata e conformata per assumere una valenza naturale , un paesaggio ondulato di lievi declivi e colline, percorribile in superficie. Superficie che si sviluppa in piena libertà nel paesaggio in una successione di ondulazioni che la rendono parte integrante dello stesso. Per ottenere tale risultato si parte dalla shape analysis che rappresenta un processo tramite analisi strutturale che consente di individuare la perfetta conformazione al terreno, meccanica strutturale con design integrato. La superficie viene trattata come fosse un pezzo continuo di stoffa da modellare che viene adattato alle esigenze del progetto


La griglia emergenteForum per la musica, la danza e la cultura di Gent, Belgio:

Superare la rigidità del sistema della griglia resta uno deli obiettivi dell’architetto , i rapporti dello spazio architettonico caratterizzato dal superamento della piattezza dell’immagine derivante dalla suddivisione moderna . Tutto appare avvolto nella medesima patina di trasparenza visiva dove tutto pero ha una regola , data dalla modifica della griglia per garantire una sensazione multisensoriale . Il progetto del forum della musica rappresenta un buon imput riguardo tale argomento, il suono qui  eil vero protagonista , poichè ito crea un volume che ne prefigura la diffusione, anche grazie a spazi curvi . Si tratta infatti di uno spazio tridimensionale continuo dove ingressi e uscite diventano concetti obsoleti, l’edificio non ha un fronte o un retro essendo penetrabile da più parti , gli ambienti avvolgono il pubblico in un movimento di espansione , tutto è interconnesso secondo un disegno casuale proprio della natura , alla base di tale casualità c’è il concetto di griglia emergente.


Commento:


Il testo offre una panoramica approfondita del lavoro dell'architetto Toyo Ito e della sua visione innovativa sull'architettura contemporanea. Si evidenziano chiaramente i concetti centrali della sua filosofia, incentrati sull'approccio mediatico all'architettura e sull'integrazione delle nuove tecnologie.La sua idea di fluidità e la la connessione con il mondo naturale, rappresentando un contrasto tra la natura artificiale dei media e la natura reale. Il testo spiega anche il ruolo della mediateca come luogo di culto dei nuovi media, distinguendolo dalla tradizionale biblioteca e sottolineando la necessità di una progettazione informatica per rispondere alle sfide contemporanee.

La riflessione sull'uso del computer come operatore di visualizzazione dell'informazione è particolarmente interessante. Si sottolinea il ruolo del computer nell'uscire dagli schemi tradizionali, permettendo la creazione di architetture plasticamente accattivanti. La citazione di Toyo Ito sulla sottomissione della griglia uniforme agli algoritmi e la conseguente emergenza di spazi organici rappresenta un punto di vista stimolante sulla progettazione contemporanea.

Il Padiglione della Serpentine Gallery, con la sua struttura che sfugge ai limiti convenzionali, e l'edificio Omotesando per Tod, con la sua connessione simbolica tra natura e tecnologia, forniscono esempi concreti e suggestivi della visione di Ito. Inoltre, l'approfondimento sulle superfici che diventano strutture evidenzia il desiderio di Ito di esplorare la mobilità della geometria.

Interessante risulta l'approccio alla griglia emergente e la creazione di uno spazio tridimensionale continuo che incorpora il suono come protagonista riflettono una prospettiva innovativa sulla progettazione architettonica.

In conclusione, il testo offre una visione approfondita del pensiero di Toyo Ito e del suo contributo all'architettura contemporanea, sottolineando la sua sfida alle convenzioni tradizionali attraverso l'uso innovativo delle tecnologie e la ricerca di un "nuovo reale" architettonico, sfidando le convezioni architettoniche tradizionali .

Personalmente trovo il lavoro e lo studio dell’architetto di grande utilità , la sua idea innovativa passa a terzi molto semplicemente ed è facilmente comprensibile. L’utilizzo di una griglia modificata sarà sicuramente utile nella realizzazione del progetto di sintesi con il professor Saggio, in quanto la volontà è quella di realizzare uno spazio fluido in connessione con le architetture preesistenti . Toyo Ito ha dunque lasciato un’ impronta importante maturando quello che era il mio concetto di architettura e la mia visione estetica delle cose, influenzando positivamente  il mio pensiero critico e ampliando la visione totale delle cose.