TERRITORIO DISTRETTO 10

L’Osservatorio di Area “Distretto 10”, che ha sede presso l’I.C. Perez/Madre Teresa di Calcutta, presenta una composizione molto variegata, comprendendo istituzioni scolastiche ricadenti nella Prima Circoscrizione, nella Terza Circoscrizione, nella Quarta Circoscrizione e nell’Ottava Circoscrizione. La popolazione complessiva dell’Osservatorio “Distretto 10” ammonta a circa 14.000 allievi frequentanti scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le scuole secondarie di secondo grado presentano un’utenza variegata che accoglie alunni provenienti, oltre che da Palermo, dai paesi della provincia di Palermo, in particolare Bagheria, Misilmeri, Villabate, Carini, Partinico, Terrasini. L’utenza della maggior parte degli istituti, ad esclusione dell’I.C. Rapisardi/Garibaldi e dell’I.C. Gentili/Pitrè, è composta da allievi provenienti da famiglie con reddito medio e medio basso. Una forte presenza di situazioni ad alta marginalità si registra nell’area dei tre mercati storici di Palermo ( Ballarò, Capo, Vucciria), nel quartiere Montegrappa S. Rosalia, Medaglie D’oro e Borgo Vecchio. Il Distretto 10, dunque presenta al suo interno diverse aree con un consolidato processo di “concentrazione di soggetti con forti marginalità”: criminalità, povertà economica, alta concentrazione di migranti, carenze materiali ed abitative, propagazione di stili di vita a rischio (uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, disturbi alimentari, nuclei familiari in dissolvimento e/o ricomposti talvolta confusivi e promiscui). In queste aree si sperimenta bassa dotazione di capitale sociale, più bassi livelli di fiducia, minore coesione sociale e maggiore deprivazione relativa anche alla presenza di fattori di rischio comportamentali legati al “contagio degli stili di vita negativi”, attraverso effetti di induzione (i cosiddetti peer-effects) o attraverso l’adozione di norme sociali comunitarie tendenzialmente “prevaricanti auto ed etero aggressive”. D’altro canto è noto in letteratura sociale come vi sia una sorta di “effetto attrattivo” che conduce ad una elevata concentrazione degli individui più svantaggiati nei contesti disagiati. Gli Istituti Scolastici dunque sono esposti a forti “magnitudo sociali” verso i quali diventa indispensabile promuovere azioni di contrasto a diversi livelli.

L’area di “Borgo Vecchio”, pur essendo situato alle spalle del quartiere “Libertà-Politeama” è molto problematica e ciò comporta una maturazione parziale della personalità degli alunni; molti di loro presentano difficoltà nell’apprendimento, disadattamento sociale e scolastica, scarsa stima di sé e degli altri, difficoltà di socializzazione. E’ frequente inoltre l’impiego dei minori in mercatini rionali e in altri lavori occasionali, per contribuire al sostentamento delle famiglie. Nei destini delle ragazze si ripete un triste ciclo: prime le bambine abbandonano la scuola per badare ai fratellini e alla casa, poi fanno la classica “fuitina” perpetuando una vita priva di infanzia e adolescenza. A causa della provenienza da famiglie multiproblematiche, molti bambini vengono affidati in alcuni casi alla tutela di “Comunità di accoglienza”.

Il quartiere Villaggio S. Rosalia è caratterizzato, in prevalenza, da un gran numero di disoccupati, sottoccupati e precari. Molti infatti, privi di un salario fisso, sono costretti a lavori saltuari, irregolari, occasionali e persino allo svolgimento di attività illecite. In conseguenza di tale realtà si assiste spesso ad episodi di micro-criminalità che facilmente si trasformano in conclamati atti delinquenziali organizzati. Purtroppo si registrano numerosi casi di analfabetismo e sono presenti numerosi nuclei familiari multiproblematici (droga, alcolismo, prostituzione, detenzione carceraria, degrado fisico e psichico, mancanza di mezzi indispensabili al sostentamento, violenza e abuso sui minori). Pertanto gli alunni che frequentano le scuole del quartiere spesso presentano notevoli carenze nella sfera affettiva, cognitiva, e psicomotoria dovute in particolare all’assenza di stimoli culturali adeguati al raggiungimento di una buona formazione.

Il quartiere Centro Storico è frequentato da alunni che risiedono in prevalenza nei quartieri Palazzo Reale, Monte di Pietà,Capo, Tribunali- Castellammare. Da un punto di vista strutturale, nel territorio si evidenziano pregevoli testimonianze del passato visibili nelle costruzioni; tra i vicoli del centro storico, infatti, si possono incontrare, tra edifici monumentali, edifici fatiscenti e zone in fase di ristrutturazione. Ciò ha comportato nel tempo la modifica della fisionomia dei residenti mentre si è mantenuto costante l’incremento di immigrati provenienti da paesi extraeuropei, africani ed asiatici, che rendono eterogenea la morfologia identitaria della popolazione. Tale realtà si riflette conseguentemente sulle caratteristiche della popolazione: i bambini e gli adolescenti che frequentano le scuole del Centro Storico provengono, in alcuni casi, da ambienti familiari multiproblematici, dove l'incalzare della disoccupazione produce talvolta forme d’illegalità e allo stesso tempo, ingigantisce sempre più la sfiducia nelle Istituzioni; in altri casi provengono da realtà familiari più stabili. La scolarizzazione è ancora attestata su valori inferiori alla media regionale, in particolare per quanto attiene il numero di persone che hanno conseguito titoli di studio elevati. I servizi alla popolazione sono attestati su livelli scadenti, segnatamente i servizi per il tempo libero e la ricreazione (biblioteche, musei) non sono in atto sufficienti per il fabbisogno. Il “dis-agio” si esprime attraverso varie fenomenologie di dispersione scolastica (evasioni, abbandoni, frequenze irregolari, anno non convalidato ai sensi dell’art. 11/comma 1 della legge 59/2004, non ammissioni, sospensione di giudizio, etc...), e/o disadattamento socio-relazionale (ritiro affettivo, demotivazione, auto ed etero distruttività, bullismo) e con variegate difficoltà di apprendimento. Di fronte a tale situazione è necessaria un’adeguata attività di prevenzione e di controllo di tutti quei “segnali” predittivi di disagio e interventi efficaci calibrati sui bisogni specifici del territorio che tengano conto dei vari livelli operativi interconnessi (singola scuola, reti di scuole, territorio) e basati sull’azione sinergica delle figure interistituzionali coinvolte.