Nusco deve le sue origini al Castello costruito in epoca longobarda nella metà del IX sec.
Nella seconda metà dell’ XI sec. Nusco acquistò il titolo di "civitas" o perché città ducale o perché sede vescovile. Il cui primo vescovo fu S. Amato, nativo del luogo e oggi venerato come Patrono. Durante il Medioevo Nusco diede protezione e riparo a Guglielmo, ultimo duca di Puglia e a Manfredi nel 1254. Ebbe un ruolo storico di primo piano fra le comunità dell'Alta Irpinia fino alla metà del secolo XVII. La peste del 1656 che sterminò più di un terzo dei suoi abitanti diede un duro colpo allo sviluppo del paese. Dal secolo XVII al 1806 a Nusco si avvicendarono feudatari appartenenti alle famiglie più illustri del Regno di Napoli.
La storia civile della cittadina è strettamente legata a quella ecclesiastica, in quanto, esso nel complesso è strettamente correlata alla presenza dei Vescovi piuttosto che a quella dei feudatari.
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"CIVI AMATO
QUI PRIMUS EPISCOPUS
CATHEDRAM EPISCOPALEM
NUSCANAM
EREXIT ATQUE DITAVIT
CONCIVES SUI
AUSPICATISSIMA DIE
QUA
OCTAVO POST SAECULO
SOLEMNIA CELEBRANT
HOC PONUNT MONUMENTUM
QUOD
GLORIAM TANTI PATRIS
POSTGENITIS NARRET
VI KAL SEPT MDCCCXCIII".
La statua di Sant’Amato fu collocata nel 1893 nella piazza centrale di Nusco, realizzata dallo scultore napoletano Marino.
Un venerando vescovo nel pieno degli anni, vestito degli indumenti pontificali, stringe con la mano sinistra il pastorale, simbolo dell’amorevole e benefica autorità sacerdotale nell'atto di benedire con al mano destra.
AL CITTADINO AMATO
CHE FU IL PRIMO VESCOVO
DELLA CHIESA CATTEDRALE DI NUSCO
A FAVORE DELLA QUALE DEVOLSE
TUTTI I SUOI AVERI
NEL GIORNO SOLENNISSIMO
IN CUI
CELEBRANO L’OTTAVO CENTENARIO
DELLA MORTE
I SUOI CONCITTADINI
INNALZANO QUESTO MONUMENTO
PERCHE’
TRAMANDI AI POSTERI
IL NOME DI COSI’ INSIGNE BENEFATTORE
27 AGOSTO 1893