Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nel gruppo "The Fearless Five",

presenta il suo progetto W O R D S

Un concept di improvvisazione ispirata che mira a distruggere tutte le barriere tra generi musicali, facendo esprimere ogni musicista nel modo più puro e intimo possibile e andando ad evocare nuovi paesaggi sonori, 

non classificabili.

La musica di W O R D S  si basa su un omonimo metodo di composizione e improvvisazione 

creato e sviluppato da Matteo.

Il metodo mira ad una creazione artistica che scaturisca dalla sollecitazione 

delle tre sfere che compongono l’essere umano: 

 la sfera intellettuale, la sfera corporea e la sfera spirituale.
Queste tre aree vengono messe in gioco attraverso l'uso di cinque categorie di parole: 

colori, forme, azioni, modi di essere, luoghi/cose.

Infine le parole vengono scritte su carta con l’aggiunta di segni che descrivono modalità di esecuzione  e transizioni, creando quindi un’indispensabile forma entro il quale i musicisti possano esprimersi profondamente e creare insieme il brano.



​Il gruppo non ha un numero fisso di componenti ma una line-up variabile a seconda dei luoghi,  dei momenti della vita, delle esigenze logistiche o di particolari concept artistici; oltretutto, per scelta concettuale e umana, è formata d musicisti provenienti da background molto diversi: musica classica, jazz, rock, latin modern jazz, contemporary, free.

 

Il nucleo principale del W O R D S - Collective, oltre a Matteo, è composto da:  

Irene Piazza (violino), Iara Perillo (flauto), Anja Gottberg (contrabbasso) e Anton Sconosciuto (batteria) 

W O R D S - Collective

IRENE PIAZZA

violino

IARA PERILLO

flauto

ANJA GOTTBERG

contrabbasso

ANTON SCONOSCIUTO

batteria

VIDEO

W O R D S - Teaser

W O R D S - Live excerpt

W O R D S - Yellow Future Form

PHOTO

words

AUT Records

NÜGO - Creative Collective

L'album, pubblicato a Febbraio 2024, è intitolato words, ed è una recording session avvenuta ad Amsterdam in un giorno di maggio. È composto da due tracce completamente improvvisate (quelle con il titolo tutto in minuscolo) e quattro tracce scritte con il metodo WORDS.

Le tracce totalmente improvvisate erano inizialmente dei soundcheck e, ascoltate a posteriori, è stato sorprendete scoprire come risultassero essere dei brani a se stanti, con un senso compiuto.

Le improvvisazioni free che ascolterai nell'album non sono classificabili come free jazz ma sono molto più simili a delle composizioni di musica classica e contemporanea. In dei momenti sembra di udire un brano di Debussy o Stravinsky, poi sembra di essere in un locale soffuso di jazz intellettuale, poi ancora in un'isteria di suoni non correlati. Non mancano momenti di estremo dramma melodico e un uso importante delle dinamiche. 

Il fatto di avere un collettivo di musicisti provenienti dai generi musicali più disparati ha una grande potenza compositiva e un'innovativa energia di interplay

Si può chiaramente udire, in questo album, che ogni musicista ha un'idea di bellezza sonora che completa la sfera ideale dell'altro.

Sostieni WORDS

e ottieni la tua allucinante RICOMPENSA!

PRESS

"Matteo Paggi non è solo uno strumentista eccezionale ed un grande improvvisatore. E’ anche un compositore ed organizzatore di suoni estremamente interessante, e questo suo lavoro ne è la prova evidente."

Enrico Rava


"È probabilmente inefficace descrivere l'ultimo lavoro di Matteo Paggi per influenze o generi; Anche se ci sono estesi intermezzi di musica da camera, esplosioni dirompenti di avanguardia e lievi spruzzate di musica folk nell'idiosincratico stile del trombonista di modern jazz. È meglio considerarlo semplicemente nella sua interezza, come un anno di stagioni viste in un lasso di tempo, dove i cambiamenti di scena sono distinti l'uno dall'altro, ma c'è l'ineluttabile sensazione che siano solo un sottoprodotto di qualche atto più grandioso.

Dave Sumner, "The Best Jazz on Bandcamp, February 2024"


"E' un progetto per articolare un nuovo linguaggio musicale sganciandolo dai generi codificati e lasciando ampio spazio ad improvvisazione e momenti free"

Roberto Celi, MusicMap.it


"Fra momenti etno, musica jazz e classica, passaggi scritti ed altri improvvisati, la band lascia un impatto sull’ascoltatore in quanto volutamente sfugge ad ogni genere […] Un disco speciale, sicuramente non banale, che realizza in modo compiuto le idee del leader."

Vittorio Loconte, Kathodik Webzine