Io non sto cercando di creare Zorba il Greco, ma Zorba il Buddha!
Zorba ha una sua bellezza, ma gli manca qualcosa: domina la sfera terrena, ma non riesce a raggiungere il cielo; affonda le radici nella terra, come un cedro gigante, ma gli mancano le ali; non può volare libero nell’aria: ha le radici, ma non possiede ali!
«Mangia, bevi e divertiti» di per sé è un ottimo motto e non c’è nulla di male nel seguirlo, ma non è sufficiente; molto presto ti stancherai, perché non si può far baldoria di continuo: ben presto la monotonia finirà per trasformare la giostra dell’allegria in quella dell’infelicità, perché è qualcosa di ripetitivo.
Solo una mente decisamente mediocre può accontentarsi; se possiedi un po’ di intelligenza, prima o poi ti accorgerai dell’assoluta futilità di tutto questo: per quanto tempo puoi continuare a mangiare, bere e divertirti? Presto o tardi finirai per domandarti che senso abbia; ti chiederai per quale motivo lo fai, perché è impossibile eludere a lungo questi interrogativi; e se sei davvero intelligente, questa domanda non ti darà mai tregua, e continuerà a pressare e a martellare il tuo cuore perché trovi la risposta: «Perché? Rispondimi!» gli ripeterà fino allo sfinimento.
E ricorda che non è la gente povera e affamata a sentirsi insoddisfatta dalla vita!
Non può sentirsi frustrata, perché non ha neppure iniziato a vivere: come fa a provare frustrazione? Quella gente ha speranze… I poveri continuano a sperare: sognano continuamente che accada qualcosa, che si presenti qualche occasione – se non oggi magari domani o dopodomani, se non in questa vita forse nella prossima…
Cosa pensi? Chi sono le persone che hanno dipinto il paradiso come un nightclub per playboy? Chi credi che siano? È gente povera e affamata che ha sprecato la propria vita, e proietta i suoi desideri nel paradiso! Chi sono le persone che lo immaginano come un luogo in cui scorrono fiumi di vino? Ebbene chi è questa gente? Sono persone affamate che non sono riuscite a vivere la loro vita! Come fanno a sentirsi frustrate dall’esistenza? Non l’hanno mai sperimentata, ed è solo attraverso l’esperienza che si può comprendere l’assoluta futilità di ogni cosa – solo gli Zorba sono in grado di coglierne la profonda inutilità.
Il Buddha stesso è stato uno Zorba. Aveva a disposizione le donne più belle del suo Paese, perché suo padre aveva radunato tutte le ragazze più belle, riunendole tutte alla sua corte; viveva nei palazzi più eleganti – ne aveva uno diverso per ogni stagione – e poteva concedersi qualsiasi lusso, o quantomeno tutti quelli che esistevano a quel tempo. Visse proprio come Zorba il Greco, perciò all’età di soli ventinove anni iniziò a sentirsi terribilmente frustrato.
Era un uomo davvero intelligente; se fosse stato una persona mediocre avrebbe continuato a vivere in quel modo, invece molto presto si rese conto che quella era una vita ripetitiva, monotona: ogni giorno mangiava, faceva l’amore con una donna… e ne aveva sempre una diversa! Per quanto tempo sarebbe proseguita questa routine? Ben presto si stancò.
L’esperienza della vita è molto amara; solo nell’immaginazione ci appare dolce, ma nei fatti è davvero dura, amara; perciò il Buddha fuggì dal palazzo abbandonando tutto: donne, ricchezze, lusso…
Io dunque non sono contrario a Zorba il Greco, perché Zorba il Greco è il fondamento stesso di Zorba il Buddha, che nasce proprio da quell’esperienza! Sono del tutto favorevole a questo mondo, perché so benissimo che l’altro mondo può essere sperimentato solo grazie a questo: perciò non ti dico di evitarlo, né ti dirò di diventare un monaco.
Il monaco è una persona che ha cercato di contrastare il mondo di Zorba semplicemente fuggendo; è un codardo, perché ha fatto una scelta frettolosa e guidata dall’ignoranza. Non è un individuo maturo, è una persona immatura e avida: brama l’altro mondo e vuole raggiungerlo troppo in fretta, quando non è ancora arrivata la stagione giusta e lui non è ancora pronto.
Vivi in questo mondo, perché ti donerà maturazione, maturità, integrità! Le sfide a cui ti sottoporrà questo mondo ti renderanno centrato, consapevole: e proprio questa consapevolezza diverrà la scala che ti condurrà dal mondo di Zorba a quello del Buddha. Ma lascia che ti ripeta ancora che solo gli Zorba possono diventare dei Buddha – e il Buddha non si è mai fatto monaco!
Il monaco è una persona che non è mai stata uno Zorba e si è lasciata ammaliare dalle parole dei Buddha; è un imitatore, un individuo falso, finto, che imita i Buddha: che si tratti di un cristiano, di un buddhista o di un giainista non fa differenza, perché imita semplicemente i Buddha.
Solo sperimentando il livello inferiore potrai raggiungere quello superiore: potrai meritarne l’accesso solo se avrai vissuto fino in fondo tutta l’angoscia e l’estasi della vita terrena. Prima che un loto possa diventare un fiore, deve passare attraverso il fango: quel fango è il mondo! Il monaco ha cercato di eluderlo, e non diventerà mai un loto, perché è come se un seme di loto avesse paura di cadere in mezzo al fango; è come se pensasse, gonfio di ego: «Io sono il seme di un fior di loto! Non posso imbrattarmi di fango!». Ma così rimarrà un seme che non sboccerà mai in un fiore di loto.
Vorrei che ti radicassi nella Terra… Non bramare l’altro mondo: vivi in questo mondo, e fallo con intensità e passione! Vivilo con totalità, con tutto il tuo essere, e grazie a questa immensa fiducia, grazie a questa vita ricca di passione, d’amore e di gioia, diverrai capace di trascendere.
L’altro mondo è nascosto dentro questo mondo! Il Buddha è addormentato all’interno di Zorba: dev’essere risvegliato! E nessuno può svegliarti se non la vita stessa.
Io sono qui per aiutarti a essere totale dovunque tu vada e in qualunque spazio ti trovi: vivilo totalmente, perché solo vivendo una cosa con totalità è possibile trascenderla!
Diventa prima uno Zorba, un fiore terreno, e così facendo acquisterai la capacità di trasformarti in un Buddha – in un fiore dell’altro mondo! Il trascendente non si trova fuori da questo mondo, né ti chiede di combatterlo: è semplicemente nascosto al suo interno. Questo mondo è soltanto la manifestazione dell’altro, mentre l’altro è la parte non manifesta di questo.”
(brano tratto da "La creazione del presente" di Osho ed. De Agostini)
MEDITA AUM - MEDITAZIONI ATTIVE DI OSHO A CAGLIARI - Letture >