Marco Affaitati nasce nel 1988 a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Consegue la specializzazione in pittura presso l’ABA Roma (Accademia Belle Arti) nel 2012 e la specializzazione in sostegno presso l’Università degli studi di Roma “Foro Italico” nel 2020. Attualmente vive a Roma dove porta avanti la propria attività artistica e lavora come docente di sostegno nella scuola pubblica, nelle classi con ragazzi con disabilità. L’artista utilizza la tela come un quaderno di appunti, uno storytelling di gesti ed emozioni. Una sessione di pittura genera un layer, l’intersezione di molteplici layers produce un tessuto visivo, narrativo ed esistenziale che costituisce l’opera stessa. L'artista crea "ecosistemi pittorici”, nei quali la bellezza e la poesia si sviluppano nella relazione tra le sessioni di pittura e nel racconto che si viene a generare. Affaitati ha sperimentato negli anni svariate tecniche pittoriche, attualmente utilizza quasi esclusivamente la pittura ad olio che combina talvolta con oil sticks e vernice spray.

(...) Sono nato nel 1988 in provincia di Salerno, all’età di una anno ero già a Roma dove sono cresciuto. Ho iniziato a dipingere da bambino guardando mia madre che si dilettava con la pittura. Il mio primo grande amore Van Gogh - lo sguardo interiore, l’amore, la follia: il pittore supremo nel mio immaginario. Alle medie ho scoperto i graffiti e la cultura Hip Hop, a Roma in quegli anni ancora quasi sconosciuta e me ne sono innamorato altrettanto: ascoltavo rap, realizzavo sketch, lavoravo sul lettering e dipingevo a spray su ogni superficie possibile, con “il mio crew”. Dipingere sui muri mi faceva sentire come un primitivo di Lascaux, in una grotta di fronte alla roccia e al mistero del mondo, con in mano solo qualche colore per lasciare traccia: la radice di quello che faccio da sempre. Dopo alcuni anni trascorsi a lavorare quasi esclusivamente in spazi urbani mi sono detto: “perchè non provare su tela!” non l’avessi mai fatto, la mia rovina: la pittura è un mondo infinito, indomabile, spesso snervante (sa ripagarti con infinita bellezza però!). In questa fase di passaggio per me sono stati di ispirazione il lavoro di J.M. Basquiat e un catalogo che trovai in vacanza in America nel 2004, non ancora uscito in Italia: “Beautiful Losers, contemporary art and street culture”. Poi in seguito scoprii gli artisti informali e l’espressionismo astratto, il grande E. Vedova, il grande J. Pollock, il grande W. De Kooning e il passaggio per me fu “immediato”: dalla calligrafia e il lettering di tag e graffiti al gesto pittorico. Quest’associazione calligrafia-gesto pittorico resterà sempre l’imprinting del mio lavoro. Scoprii che per colmare le mie lacune tecniche dovevo darmi da fare. Guardavo con curiosità ogni artista che non conoscevo, del passato, delle avanguardie artistiche del 900' e contemporanei, andavo in giro per musei, cercavo e sperimentavo materiali tra un negozio di belle arti ed un altro. Iniziai a prendere lezioni d’arte e a copiare i grandi del Rinascimento e del Barocco, il mio libro di El Greco è totalmente consumato, andavo a disegnare e dipingere all’aperto. Finito il liceo scientifico ho deciso di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti di Roma dove mi sono laureato e poi ho conseguito un Master in Pittura nel 2012, con votazione 100 e lode e una tesi dal titolo “Geografie del dialogo”, sintesi di un percorso artistico e  umano fitto di sperimentazioni, progetti ed esperienze fondamentali nel mio percorso, che non descrivo per non diventare prolisso. Dell’Accademia mi porto appresso soprattutto legami e amicizie strette con gli artisti che ho incontrato, che stimo e con i quali il dialogo è stato ed è ancora una “miniera d’oro” a livello intellettuale e umano. Nel 2020 dopo anni di mostre collettive e la mie prime personali romane nel 2020 ho ottenuto l’abilitazione per l’insegnamento nelle classi con ragazzi con disabilità e sono diventato insegnante di sostegno. Il rapporto con la scuola e con la disabilità hanno avuto un impatto forte su di me, gli studenti sono colori viventi, educare è come scolpire coscienze, una pratica che definirei fortemente artistica. Attualmente dunque divido il mio tempo tra scuola e il mio studio di pittura a Roma. (...)

Marco Affaitati was born in 1988 in Nocera Inferiore, in the province of Salerno. He obtained his specialization in ​painting at the ABA Rome (Academy of Fine Art) in 2012 and the specialization in “Special Education Needs” at the ​University of Rome “Foro Italico” in 2020. He currently lives in Rome where he carries out his artistic activity and ​works as a “special education needs” teacher in the public school, in classes with children with disabilities.The artist ​uses the canvas as a notebook, a storytelling of gestures and emotions. A painting session generates a layer, the ​intersection of multiple layers produces a visual, narrative and existential fabric that constitutes the work itself. The ​artist creates 'pictorial ecosystems', in which beauty and poetry develop in the relationship between the painting ​sessions and in the story that is generated. Affaitati has experimented various pictorial techniques over the years, ​currently using almost exclusively oil painting that it sometimes combines with oil sticks and spray paint.

I was born in 1988 in the province of Salerno, at the age of one year I was already in Rome where I grew up. I started painting as a child watching my ​mother dabble in painting. My first great love Van Gogh - the inner vision, the love, the madness: the supreme painter in my imagination. In middle ​school I discovered graffiti and Hip Hop culture, in Rome in those years still almost unknown and I fell in love with it as much: I listened to rap, made ​sketches, worked on lettering and painted in spray on every possible surface, with “my crew”. Painting on the walls made me feel like a primitive of ​Lascaux, in a cave in front of the rock and the mystery of existence, with only a few colors in my hand to leave a trace: the root of that I have always ​done. After a few years spent working almost exclusively in urban spaces I said to myself: 'why not try on canvas!' I had never done it, my downfall: ​painting is an infinite world, indomitable, often nerve-wracking (it knows how to repay you with infinite beauty though!). In this phase of passage for ​me was important the work of J.M. Basquiat and a catalog that I found on vacation in America in 2004, not yet released in Italy: “Beautiful Losers, ​contemporary art and street culture”. Then later I discovered the informal artists and abstract expressionism, the great E. Vedova, the great J. ​Pollock, the great W. De Kooning and the passage for me was “immediate”: from the handwriting and lettering of tags and graffiti to the pictorial ​gesture. This calligraphy-pictorial gesture association will always remain the imprinting of my work. I found out that to fill my technical gaps I had to ​get busy. I looked with curiosity at every artist I didn't know, from the past, of the artistic avant-gardes of the 900' and contemporary, I went around ​museums, I looked for and experimented with materials between a fine arts shop and another. I started taking art lessons and copying the greats of ​the Renaissance and the Baroque, my book by El Greco is totally worn out, I went to draw and paint outdoors. After the scientific high school I ​decided to enroll in the Academy of Fine Arts in Rome where I graduated and then I obtained a Master in Painting in 2012, with a grade of 100 and ​honors and a thesis entitled "Geographies of dialogue", a synthesis of an artistic and human path full of experiments, projects and fundamental ​experiences in my path, which I do not describe so as not to become long-winded. From the Academy I carry with me above all close ties and ​friendships with the artists I have met, whom I respect and with whom the dialogue has been and still is a 'gold mine' on an intellectual and human ​level. In 2020 after years of group exhibitions and my first Roman personal exhibitions in 2020 I obtained the qualification for teaching in classes with ​children with disabilities and became a ”special education need” teacher. The relationship with the school and with the disability had a strong impact ​on me, the students are living colors, educating is like sculpting consciences, a practice that I would call strongly artistic. So I currently divide my time ​between school and my painting studio in Rome.