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Macchiato Funky è uno spazio di gioco e di sperimentazione musicale a cui, verso la fine degli anni 90, si dedicano Ale Demetrio Quattrone con i suoi tamburi e i suoi piatti, Massimo Ferretto e Michele Seggiaro con le loro chitarre e Nicolò Seggiaro con il suo basso. Questo incontro è la conseguenza naturale dell’aver condiviso tra loro e con altri compagni di viaggio altre esperienze musicali, ma a questo nucleo iniziale si aggiungono presto il trombone di Alessandro Farina e i saxofoni di Stefano Ferraro.

Le regole dei giochi prevedono l’assenza di regole formali da rispettare e la massima libertà di espressione, mentre il riferimento principale resta la citazione di Keith Jarrett che recita:

“senza le parole puoi dire anche di più”


Nel 2001 viene pubblicato l’album “EXIT”, 11 brani che si chiudono con una traccia: “D’improvviso”, che viene registrata in totale improvvisazione e che anticipa quello che sarà lo stile compositivo futuro della band. All'interruzione delle attività tra il 2002 e il 2003 segue un lunghissimo stop che si interrompe solo nel 2017, anno in cui Massimo, Nicolò e Michele decidono di riaprire quello spazio di libertà di composizione musicale che a tutti e tre mancava da tempo.


Nel novembre dello stesso anno i Macchiato Funky, chiedono il supporto a Di Bos (Adriano Bossola, La bèl curator) per lo sviluppo di alcune idee registrate con Garage Band. Ne scaturisce una sintonia immediata grazie alla quale, nel Maggio del 2018, vede la luce "BUGELLA 20-50”, una sorta di concept album dedicato alla loro città di origine (Biella). L’animo funk di Massimo, Nicolò e Michele si sposa felicemente con le sonorità electro-sperimentali di Di Bos creando una sorta di funkytronica dalle larghe vedute.


Nei due anni successivi lo stile compositivo cambia ancora: Di Bos torna a percuotere pelli “reali” e i brani nascono dalle improvvisazioni eseguite con i quattro strumenti analogici per poi essere costruiti e arrangiati in una dimensione digitale ed elettronica. Lo stop dovuto alla pandemia e le difficoltà di ciascuno rallentano molto il lavoro, ma finalmente nel giugno del 2023 vede le stampe “Infodemia D.3”, un album che vuole rappresentare un viaggio emotivo attraverso la solitudine e la confusione generati dall'alienazione e dall'eccesso di informazioni che ci investono quotidianamente.