Bullo pollo a scuola mi difendo

« Il termine bullismo non indica qualsiasi comportamento aggressivo o comunque gravemente scorretto nei confronti di uno o più [...], ma precisamente [...] "un insieme di comportamenti verbali, fisici e psicologici reiterati nel tempo, posti in essere da un individuo, o da un gruppo di individui, nei confronti di individui più deboli".

[...] La debolezza della vittima o delle vittime può dipendere da caratteristiche personali [...] o socioculturali [...].

I comportamenti (reiterati) che si configurano come manifestazioni di bullismo sono vari, e vanno dall'offesa alla minaccia, dall'esclusione dal gruppo alla maldicenza, dall'appropriazione indebita di oggetti [...] fino a picchiare o costringere la vittima a fare qualcosa contro la propria volontà. »

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Guarino, A., Lancellotti, R., Serantoni, G. Bullismo. Aspetti giuridici, teorie psicologiche e tecniche di intervento, pp. 13-14. Franco Angeli, Milano 2011, ISBN 978-88-568-3803-9.

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La scuola è il tuo guerriero.......ti darà forza sempre!!!!

In vigore la Legge n. 71 del 29 maggio 2017

"Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo"

  • Definizione di «cyberbullismo»: con questa espressione si intende "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".
  • Obiettivo della legge: il provvedimento intende contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
  • Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni, e i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
  • Ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo: in ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Al preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l'autore. Più in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l'altro, sulla formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti, mentre ai singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e all'uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
  • Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e attivare adeguate azioni di carattere educativo.

(tratto da http://www.altalex.com )

Avvia una segnalazione

La segnalazione è utile alla scuola per la realizzazione di un monitoraggio del territorio e garantire un'offerta formativa rispondente alle necessità del territorio stesso. Le segnalazioni di fatti gravi vanno rivolte alle forze dell'ordine. In seguito indichiamo i link a siti utili

You Pol

You Pol’ è l’app che permette di inviare immagini, video, segnalazioni scritte, link, siti web, in tempo reale alle sale operative della Polizia di Stato per denunciare episodi di bullismo o di spaccio. Un nuovo modo per denunciare alle autorità competenti fatti di cui si è testimoni diretti o notizie di cui si ha conoscenza indirettamente. Tra le possibilità messe a disposizione dell’applicazione c’è anche lna chiamata di emergenza: un pulsante di colore rosso con la scritta 'chiamata di emergenza' metterà in contatto direttamente l'utente con la sala operativa della Questura in cui si trova il dispositivo, grazie alla 'georeferenziazione' immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato dall’evento.

L’app può essere scaricata su tutti i dispositivi, smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme Apple Store e Play Store e al sistema operativo Android.

Chi può usarla?

YouPol è a disposizione di tutti i cittadini e può essere usata sia attraverso una registrazione che in forma anonima. “You Pol - ha spiegato Franco Gabrielli - ha sostituito gli sms, che erano strumenti antiquati e che non erano molto usati, soprattutto dai più giovani. Nell'app abbiamo consentito di fare segnalazioni anche in forma anonima, perché abbiamo ritenuto che possa esserci ancora una certa diffidenza. Ma auspichiamo che la forma della registrazione prenda sempre più piede e ciò comporterà un duplice vantaggio: da una parte certificare la comunicazione e dall'altra introdurre un meccanismo di consapevolezza e assunzione della responsabilità che nel nostro Paese deve essere coltivato nelle giovani generazioni”.

Dove è attiva?

Al momento è operativa solo nelle città di Roma, Milano e Catania. Bisognerà aspettare il prossimo febbraio per utilizzarla in tutti i capoluoghi di Regione. Da agosto 2018 sarà disponibile in tutte le città italiane.

Cosa succede dopo la segnalazione?

La segnalazione arriverà direttamente alle sale operative delle Questure competenti per territorio che subito dopo prenderanno in carico il caso. "Queste segnalazioni - precisa Gabrielli - saranno verificate immediatamente e innescheranno non solo un meccanismo repressivo, perché nella maggioranza dei casi ci sarà un approccio soprattutto preventivo".

“I giovani non devono voltarsi dall’altra parte”

Secondo il ministro dell’Interno Minniti ”si tratta di un'app amica che può aiutare i giovani nei momenti di difficoltà. E' uno strumento, consono alle nuove generazione, che permetterà di lanciare il segnale in caso ci si trovi di fronte ad episodi di bullismo o di spaccio di droga”. "L' importante - dice Minniti - è non voltarsi dall'altra parte, questa è l'unica cosa che voi giovani non dovete fare. Non abbiamo bisogno di ragazzi eroi, ma di giovani consapevoli che con questo gesto possono aiutare non solo chi subisce violenza, ma anche chi è parte attiva dell'episodio di violenza. Per questo - ha concluso il ministro - ci tengo a sottolineare che il cuore della questione è l'aiuto: trasmettere ai giovani il messaggio che in condizioni di difficoltà ci si deve aiutare reciprocamente".

(tratto da website https://www.agi.it )

(ANSA) - CAMPOBASSO, 8 FEB - Aumentare sempre più la collaborazione tra cittadino e Polizia allo scopo di prevenire e fronteggiare episodi delittuosi. È lo scopo di 'You Pol'nuova applicazione da oggi in funzione anche alla Questura di Campobasso