Il Lions Club Vimercate non si ferma davanti al Covid-19 e continua la sua opera di servizio al territorio e alla sua comunità. La nostra Socia Lion Elisabetta Bodini mette a disposizione la sua arte, donando al Lions Club Vimercate le opere che ha realizzato. Il Lions Club Vimercate ha deciso di utilizzarle per organizzare un Service al fine di raccogliere i fondi necessari per l'acquisto di dispositivi medici, in particolare saturimetri ed ECG portatili, che verrano donati all'ASST di Vimercate-Carate.

Le opere d'arte sono PEZZI UNICI e sono tutte accompagnate da expertise dell’autrice, Elisabetta Bodini, e dalla pagina critica stesa a cura del critico d’arte Professor Felice Bonalumi.

Su ogni opera è indicata l'offerta minima per l'assegnazione. Il Socio interessato ad un'opera, dovrà contattare il referente del Service, Elisabetta Bodini, tramite il pulsante "Richiedi informazioni". Successivamente, Elisabetta Bodini contatterà il Socio per confermare l'opera e ricevere tutte le indicazioni per procedere alla consegna. Le opere verrano spedite tramite corriere direttamente all'indirizzo del destinatario.

Elisabetta Bodini, già Dirigente Scolastico, è Socia Lions dal 1999, quando, con l’incoraggiamento e la supervisone del PDG Nino Magrini Fioretti, fondò con 20 amici il Lions Club Monza Duomo, di cui fu la prima presidente.

Ha ricoperto poi gli incarichi di Delegato di Zona e Presidente di Circoscrizione.

E’ stata insignita di due Melvin Jones Fellow dai Governatori Roberto Pessina e Danilo Francesco Guerini Rocco.

Attualmente è Socia del Lions Club Vimercate dove ricopre l'incarico di referente Arte e Cultura.

Da sempre coltiva la passione per l’arte sia attraverso lo studio che attraverso la pittura, dedicandosi prevalentemente all’esecuzione di volti femminili, nei quali cerca di esaltare le emozioni, le sofferenze e le problematiche legate al mondo delle donne, al quale è particolarmente attenta e sensibile anche attraverso altre forme di impegno sociale.

Tiene frequentemente corsi di storia dell’arte e conferenze sia presso associazioni culturali che presso vari comuni della Brianza.

Attualmente è responsabile dell’Università del Tempo Libero “Pietro Verri” di Biassono dove coordina e cura tutti i corsi e le attività culturali.

E’ inoltre socia fondatrice della sezione FIDAPA Modoetia Corona Ferrea di Monza dal 2015.

Nella storia dell’arte ci sono alcune correnti con cui i conti …. sono sempre aperti. Una di queste è l’espressionismo che interpreta ancora oggi, a più di due secoli da quelli che consideriamo i precursori, il senso del fare pittura: non una rappresentazione della realtà, ma la realtà dell’artista giocata fra sentimento, idee e ambiente.

Elisabetta Bodini è impegnata in questo compito di saldare i conti con l’espressionismo. A suo modo, naturalmente, sia come percorso che, se così posso esprimermi, come scelta di aiutanti e credo che questi ultimi, anzi queste ultime, siano Frida Kahlo e Tamara de Lempicka.

La scelta del soggetto, innanzitutto: il mondo femminile e, in particolare, il volto delle donne. E’ bene sottolinearlo a costo di essere ripetitivi: un mondo femminile indagato attraverso i volti da una donna. Una ricerca dall’interno, si potrebbe dire.

Con una pluralità di tecniche, dall’olio su tela all’olio su telaio in lino all’acrilico su cartoncino, e una pluralità di dimensioni delle opere, sia medie sia piccole. Segno di una maturità dell’artista e anche questa osservazione non deve passare inosservata: ci sono pittori capaci di esprimersi meravigliosamente ma su una sola dimensione, grande media o piccola poco importa. Elisabetta Bodini sa esprimersi su una pluralità di superfici e con una pluralità di tecniche.

Ma il rimando in generale all’espressionismo e in particolare a quelle che ho definito le aiutanti è evidente nella assoluta predominanza della linea curva che lascia sempre riconoscibile il volto affrontato prevalentemente di fronte e nella sua interezza ma forse è meglio dire complessità. E’ nel rapporto occhi, naso, bocca che emerge il disegno della personalità del soggetto rappresentato che si ritrova, naturalmente, anche nei volti di profilo.

Con una particolarità che definirei la cifra distintiva di Elisabetta Bodini: i capelli, resi con una molteplicità di colori e di dimensioni, sono la barriera tra la donna e il mondo circostante, quello sfondo sempre solo abbozzato e mai, o quasi mai, finito.

Una donna che scruta, che indaga e tuttavia è sulla difensiva? Credo di sì, ma paradossalmente lo sfondo sempre solo accennato dice anche che la donna è pronta a plasmare quella realtà e spesso i colori dei capelli si ritrovano nei colori degli sfondi.

Per altro non va mai dimenticato il rapporto tra colore e sentimento/emozione e allora non solo dovremmo abbinare in ogni opera il colore prevalente al sentimento espresso dal volto dipinto, ma la scelta, questa sì decisamente espressionista, di campiture ampie con contrasti cromatici forti e nello stesso tempo incisivi e immediati, quasi un tributo all’action painting, portano a quella che, almeno a me, sembra una naturale conclusione. Elisabetta Bodini ci sta presentando un catalogo dei sentimenti e delle emozioni al femminile, sta costruendo la sua donna, ideale certamente perché c’è qualcosa di quanto qui viene dipinto in ogni donna.

FELICE BONALUMI