Ruoli invertiti

LA PRINCIPESSA SALVA IL PRINCIPE

Vi racconterò una storia, ma non comincerò con c'era una volta... 

   Dafne era una semplice ragazza, come tante altre, ma aveva un grosso peso sulle spalle. Un giorno avrebbe dovuto poggiare sul suo capo la corona del regno di Avalor, che si trovava nel cuore del Nord Europa, sommerso da verdeggianti pianure, ampie valli, e qualche vetta innevata di bianco. La principessa aveva occhi scuri e profondi, color cioccolato, nei quali ci si poteva perdere, aveva uno sguardo ammaliante, guance rosee e lunghi boccoli neri, che le scendevano sulle spalle. Riusciva a catturare l'essenza in ogni cosa, i più piccoli particolari, quelli che nessuno notava mai; amava imparare, toccare con le mani la cultura e non si faceva ‘mettere i piedi in testa’ da nessuno. Era una ragazza dal carattere forte, coraggiosa e piena di vita. Non si lasciava trasportare dalle cattive abitudini dei suoi coetanei, aveva la testa sulle spalle, era matura rispetto alle altre ragazze. Il suo cuore era stato rapito da un giovane medico, Arthur, durante una visita all'ospedale pediatrico della città. Il loro amore era nato da un gioco di sguardi e dal comune desiderio di aiutare i bambini meno fortunati.

   Era una semplice giornata, una come tante altre, quando si incontrarono per la prima volta. Eppure quella giornata cambiò completamente le loro vite. La principessa si era recata all'ospedale della città per una visita ai bimbi malati. Come ogni principessa, era suo dovere visitare gli ospedali del proprio regno; Dafne lo faceva spesso anche se non le era richiesto. Quella mattina avrebbe donato ad ogni bambino un piccolo regalo; quando arrivò lì c'erano tante persone ad aspettarla impazienti: infermieri, personale sanitario, dottori, dottoresse. Tutti i bambini gioivano, emozionati per la sua visita. Dafne, mentre donava un piccolo pensiero a quelle creature piccole e affettuose, si soffermò su un bambino in particolare; lui era solo, seduto su una piccola sedia, sembrava malinconico, triste, chiuso in sé stesso. La principessa si avvicinò e, nello stesso momento, si affiancò ad ella un uomo; egli alzò lo sguardo e i suoi occhi verdi come lo smeraldo, in cui ci si poteva immergere, si persero in quelli della principessa, scuri come la notte. E poi potete immaginare cosa sia accaduto!

La loro passione diventò segreta, solo pochi sapevano. Per incontrarsi dovevano uscire quando nessuno li vedeva, dovevano rifugiarsi in posti segreti, ignoti a tutti. Una delle poche persone che sapeva tutto era un amico molto fidato della principessa, George. Loro si conoscevano sin da piccoli, lui c'era sempre stato per lei, la loro era più di un'amicizia, erano come fratello e sorella. Anche se lui non era un reale, faceva ormai parte della famiglia. Fino a qui, tutto sembra trascorrere per il meglio, ma in ogni storia, c’è sempre un'insidia…

   Forse non l'avreste mai pensato, ma in questa fiaba il cattivo è un principe azzurro. La regola numero cinque del protocollo reale stabiliva che la futura erede al trono avrebbe dovuto sposare qualcuno che avesse titoli nobiliari. Ma questo alla principessa non andava bene. Un giorno le venne presentato il principe Alex delle Maldive, un ragazzo spensierato, egocentrico, forte, muscoloso, il sogno di ogni ragazza, tranne per Dafne. Questo principe di lì a poco l'avrebbe sposata per portare avanti il regno. Nel frattempo venne ospitato nel palazzo reale. Venuta a conoscenza di questa notizia, durante la notte, la principessa non riusciva a dormire, pensando di dover sposare una persona che non amava, che neanche conosceva; così uscì dalla sua camera da letto e mentre andava in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, notò una luce fioca e udì delle voci molto basse, provenienti da una stanza. Spaventata, impugnò il primo oggetto che trovò davanti e, molto lentamente, si avvicinò alla camera. Sbirciò e udì la voce del principe Alex, che con cattiveria raccontava al suo servitore, che l’avrebbe sposata solo per avere tutto il controllo del regno e tutte le sue ricchezze. Dafne, dopo aver udito queste parole, rimase sconvolta e amareggiata. Scappò e tornò nella sua camera. Non pensava che un uomo potesse farle tutto ciò e non avrebbe permesso che ciò accadesse, non poteva far sì che il suo regno fosse governato da una persona del genere. Dafne, disperata, prese dal suo scaffale pieno di libri di ogni genere, il protocollo reale, sperando di trovare una legge che le permettesse di sposare un qualunque ragazzo. Sfogliava, sfogliava, per cercare questo suo sogno irrealizzabile, senza successo. Ad un certo punto una voce cominciò ad invocare il suo nome:

-          “Dafne! O mia principessa, affacciati dal balcone Dafne”. Riconobbe la dolce e candida voce del suo amato.

 Si affacciò e disse: - “Cosa ci fai qui? Non puoi stare, ci potrebbero scoprire”.

-          “Allora vieni via con me”.

-          “Sì, ma non posso uscire dall'entrata principale, come faccio? Aspetta ho un’idea”.

La principessa prese la sua giacca e uscì lentamente dalla finestra, si aggrappò alle rocce consumate e frastagliate del palazzo e scese a piccoli passi da Arthur che la prese al volo, sfiorandole le labbra.  - “Scappiamo, prima che qualcuno ci veda!”.

 Lui prese per mano la principessa dai folti boccoli neri e corsero il più veloce possibile. Nascosto dietro la tenda della sua camera, il perfido principe, ascoltò e vide tutta la scena, insospettito chiamò il suo servitore, che lo seguiva ovunque andasse e lo mandò dalla principessa. Senza farsi scoprire avrebbe dovuto seguirla e scoprire chi fosse quell'uomo che era venuta a cercarla. Il servitore uscì dalla stanza del principe e seguì Dafne. Per non farsi vedere lungo il tragitto si nascondeva sempre dietro gli alberi, era notte, in giro non c'era nessuno, era più facile farsi scoprire, ma lui riuscì a farla franca. I due innamorati camminavano tenendosi per mano, così lui capì cosa ci fosse dietro. Ad un certo punto si fermarono e si scambiarono parole dolci, come tutti i fidanzati in fondo! Nascosto dietro una colonna, il servitore osservò la scena e capì che quell'uomo era un medico. Non riuscì ad ascoltare tutta la conversazione, perché si trovava un po' lontano da loro. Udì parlare di bambini, cure mediche, il nome dell'ospedale della città e collegò tutto. Il servitore ritornò a palazzo e raggiunse Alex, il principe, e gli raccontò ogni singolo dettaglio: 

-          “Mio signore non credereste mai a ciò che ho visto”

-          “Raccontami, tutto, non farti sfuggire nulla”

-          “Vostra altezza, Dafne, ha una relazione, quell'uomo che ha visto prima è il suo fidanzato e sapete com'è…la principessa, lo sposerà” 

-          “Dammi più informazioni, queste non bastano. Ci sarà un motivo, perché ti ho costretto a seguirla”.

-          “Lui è un medico, lavora nell'ospedale della città, sembrano molto innamorati”

-          “Dovrò fare qualsiasi cosa, pur di far sparire dalla vita della principessa questo medico”. 

Nel frattempo, Dafne ritornò al palazzo e senza farsi vedere sgattaiolò in camera sua; era così felice di aver visto il suo amore e il suo cuore si era colmato di nuovo di passione e affetto. Il mattino seguente Alex, infuriato, andò dal Re, il padre della principessa, e raccontò la storia d'amore segreta della sua adorata figlia. 

-          “Vostra maestà tutto ciò è intollerabile, Dafne non può né sposare né amare un semplice uomo, senza nessun titolo regale”. 

-          “Hai ragione, ma io voglio il meglio per mia figlia, se lei già ama un uomo non posso impedire il loro amore. Mi dispiace per voi, so quanto avreste voluto sposarla”.

-          “La mette così? Se la principessa sposerà quell'uomo io chiuderò ogni rapporto con voi e il vostro regno, non vi manderò più aiuti”. 

-          “Non siate così drastico. Vedrà che sarà una cotta passeggera, alla fine capirà che voi siete l'uomo giusto da sposare. Non potete chiudere i rapporti con me, siete come un figlio”.

-          “Va bene vostra maestà, credo in voi e spero che sia così”.

 Il principe era tutto, tranne che d'accordo con il Re. Doveva far sparire il medico, era d'intralcio per il suo piano. Alex pensò giorno e notte, voleva trovare un modo per ingannarlo, l'avrebbe sicuramente aiutato il suo servitore, era la sua spalla destra.

-          “Avevi detto che era un medico, giusto?”. 

-          “Sì, mio Signore, perché me lo chiede?”.

-          “Penso di aver trovato il modo per sbarazzarmene. Convocalo a palazzo e ci penserò io”. 

Lui penserà che lo manderò in missione, per aiutare i bambini poveri che hanno bisogno di cure, gli farò credere che sarà ricompensato molto bene dopo il suo viaggio. Ma in realtà non sa cosa gli aspetta, con questo tranello lo manderò su un'isola che nessuno conosce e vedremo se saprà sopravvivere. Io non credo proprio! Non è geniale quest'idea?”.

-          “Ovviamente vostra Altezza, come sempre!”.

Il piano del principe Alex fu attuato il giorno seguente e andò a buon fine. I giorni a venire il medico si mise in viaggio, senza sapere con esattezza la metà, ma il suo buon cuore non era spaventato, perché pensava che avrebbe salvato dei poveri bambini. Arthur si trovava in una grande furgone con dei finestrini oscurati e circondato da guardie del principe Alex; ad un certo punto l’auto si fermò, arrivata alla dogana per controlli che durarono più del previsto. Iniziò a insospettirsi per le tante guardie, non capiva il motivo di così tanta sicurezza verso un non reale, così decise di contattare Dafne e di inviarle un messaggio che rimase in sospeso per via della batteria scarica: - “Dafne, sono alquanto perplesso da questo viaggio, accanto a me ci sono molti sorveglianti per una semplice missione…”. Intanto la principessa era al castello, ignara di tutto, alla vista del messaggio iniziò ad indagare e raggiunse il padre, per chiedergli cosa stesse succedendo:

-          “Padre, sono venuta a sapere di questo viaggio riguardante il dottor Arthur Spencer”.

-          “È stato incaricato da Alex per una missione a nome del Regno per curare i bambini. Come mai tutta questa curiosità?”.

-          “Niente di particolare, ammiro soltanto la sua bontà verso i bambini”. 

Senza aver avuto le risposte che cercava dal padre, decise di indagare da sola. Il luogo da dove poteva trarre maggiori informazioni era la camera del principe Alex, senza farsi scoprire frugò tra le sue cose; aprì i cassetti, osservò attentamente gli scaffali e le mensole, spostò i vari cuscini e la sua roba, ma non trovò traccia di un indizio, fin quando non notò il computer acceso sulla scrivania, c’era una email aperta ricevuta da un suo collaboratore, che assicurava il principe che il pesce aveva abboccato all’amo. A quel punto non c’era più nessun dubbio, era una trappola e il medico era stato totalmente ingannato. Così prese in mano la situazione e capì che qualcuno la doveva aiutare, chi non altri se non George. Andò da questi e spiegò l’accaduto. Attuarono un piano per salvare Arthur, sarebbero scappati per andare a cercarlo senza dire nulla a nessuno. Per fuggire dal castello attraversarono l’ala più isolata, dove non andava mai nessuno. Mentre percorrevano il corridoio incrociarono stranamente la nonna di Dafne, che era già a conoscenza di quello che stavano facendo, che decise di donare loro qualcosa che li avrebbe aiutati, una bussola che aveva un grande potere a loro sconosciuto. Intanto il furgone nero, con dentro il medico che era quasi arrivato a destinazione. La mattina seguente si sarebbe imbarcato per raggiungere l’isola sperduta. Nel procedere del viaggio, la principessa e il suo amico si domandavano quale fosse l’utilità della bussola, oltre ad indicare i punti cardinali; certamente la nonna di Dafne era a conoscenza del fatto che esistevano strumenti molto più avanzati per la geolocalizzazione, come il GPS o il navigatore. Si era fatta notte e la principessa, molto triste e scoraggiata, pensò al suo fidanzato e si immaginò tra le sue braccia; a quel punto la bussola iniziò ad illuminarsi e furono teletrasportati per magia in un porto, proprio quello dove si trovava Arthur sorvegliato all’esterno dalle guardie. I due ragazzi crearono un piano per distrarre gli uomini in divisa, uno li avrebbe distratti e l’altro avrebbe raggiunto l’auto: George, il più forte e abile tra i due, prese delle pietre e cominciò a scagliarle sul terreno per distogliere l‘attenzione delle guardie…. Contemporaneamente Dafne riuscì a raggiungere il veicolo, si mise al volante e scappò con Arthur all’interno, facendo salire al volo George, seminando tutte le guardie. Nel momento in cui la principessa rivide il suo amore, le si illuminarono gli occhi, al solo pensiero che glielo avrebbero potuto portare via scoppiò a piangere. I due si abbracciarono, i loro occhi si incrociarono, e si persero in quelli dell'altro per minuti infiniti. Lui pose le labbra su quelle morbide e candide di Dafne. Tutta questa magia si interruppe, quando salì sull'auto George e disse loro di scappare, perché le guardie erano molte e li stavano seguendo; poi riuscirono a seminarle. Una volta rientrati al palazzo con il la bussola magica, Dafne corse dal padre per raccontargli la verità su questo finto viaggio di lavoro in cui era coinvolto il principe Alex, che aveva teso una trappola al medico e mentito al re, che sentendosi tradito, decise di prendere dei provvedimenti. Amareggiato e molto arrabbiato, convocò il principe Alex e lo cacciò dal regno per sempre, non avrebbe potuto più mettere piede in quel posto. La principessa fece conoscere al padre, il suo fidanzato Arthur, gli spiegò che era un bravissimo medico, aiutava i bambini come lei, era un uomo giusto, semplice e che aveva un grande cuore per tutti e che lei era molto innamorata di lui. Il re una volta conosciuto Arthur, consentì il matrimonio dei due innamorati (eliminando la regola numero cinque del protocollo) e pensò che il regno sarebbe andato in mani sicure.

   Il grande giorno arrivò, nell'aria si sentiva il profumo dei fiori, ogni angolo era ornato da rose bianche e fiori candidi come il colore delle nuvole in un giorno di sole. Era una calda giornata di primavera e il regno si preparava per le nozze tanto attese. Finalmente Dafne avrebbe potuto realizzare il suo sogno, sarebbe diventata regina e avrebbe sposato l'uomo che amava. La principessa era seduta su un piccolo divanetto nella sua camera, era quasi pronta. Doveva solo indossare il suo abito, pesava che sarebbe stata una brava sovrana, se fosse riuscita a prendere le giuste decisioni, era molto preoccupata e agitata. Mentre pensava e rimuginava su, entrò sua nonna che, con il solito affetto, la rassicurò. Fin dal primo momento aveva capito che sua nipote avrebbe preso il comando del regno. Dafne, con l'aiuto di sua nonna, indossò il meraviglioso bianco abito, semplice ed elegante e infine le pose sul capo un bellissimo diadema splendente, fine ed incantevole. La chiesa era piena di gente, c'era chi era riuscito a sedersi e chi no, ovviamente non era una di quelle chiesette che si vedono in ogni paese, ma era una Cattedrale, allestita perfettamente per la cerimonia. I due si sposarono e governarono il regno per molto molto tempo, senza mai spezzare il filo del loro amore.

-          “Vi è piaciuta questa fiaba bambini? Sappiate che questa è la mia storia, la storia della principessa Dafne, sovrana del regno di Avalor”.

 

 

 

LICEO SCIENTIFICO “G.B.VICO” INDIRIZZO TRADIZIONALE

CLASSE 1A

 

ALUNNE:

CISTERNINI MARIANNA

CLEMENTE CARMEN

GAIA D’ONOFRIO

LOFORESE SOFIA