Molti passi avanti sono stati fatti dalla L. 517/77, che introdusse un sistema scolastico cosiddetto unidirezionale, abolendo le scuole speciali e introducendo l'insegnante di sostegno. Un tempo vigeva la logica della segregazione: i ragazzi con disabilità erano costretti a seguire, in apposite strutture, percorsi diversi dai coetanei e non avevano la possibilità di inserirsi nella società (e ciò accade ancora in diversi Stati d’Europa). Ci volle diverso tempo, anche dopo la chiusura delle scuole speciali e l'abolizione delle classi differenziali, per cambiare mentalità e per convincersi che la diversità è una ricchezza e che l'inclusione deve essere per tutti, proprio perché siamo tutti uguali e tutti diversi. Ho condiviso fino in fondo ciò che ci diceva il professor Lascioli riguardo i punti fondamentali del corpus teoretico della pedagogia speciale solamente dopo questa mia esperienza di tirocinio: ogni uomo ha diritto a ricevere un'educazione, anche la persona con disabilità gravissime. Quando scaviamo e andiamo oltre la diversità scopriamo che c'è più uguaglianza di quanta ce ne aspettavamo, poiché il limite è parte costitutiva della natura umana.