I FILM



2021 | 66' | Coreano con sottotitoli in Italiano

Scritto e diretto da Hong Sang-soo
Produzione: JEONWONSA Film Co.
Cast: Shin Seok-ho, Park Mi-so, Kim Young-ho, Ye Ji-won, Ki Joo-bong, Seo Young-hwa, Kim Min-hee, Cho Yun-hee, Ha Seong-guk
Direttore della fotografia: Hong Sang-soo
Suono: Seo Ji-hoon 
Montaggio: Hong Sang-soo
Colonna Sonora: Hong Sang-soo
Distribuzione Internazionale: Finecut  


INTRODUCTION

di Hong Sang-soo

Young-ho viene chiamato dal padre, che è un dottore, ma visto che il padre è occupato con i suoi pazienti deve aspettare. La sua ragazza Ju-won si è trasferita a Berlino per studiare e Young-ho decide di andare a trovarla per farle una sorpresa. Grazie a sua madre, Ju-won ha trovato una sistemazione economica a casa di un’artista la cui bellezza la mette in soggezione. Un po’ di tempo dopo Young-ho va a pranzo con la madre, che vuole presentargli un collega, è lo stesso uomo che Youngho aveva incontrato alla clinica del padre. Young-ho chiede al suo amico Jeong-soo di accompagnarlo e dopo pranzo vanno insieme in spiaggia. Young-ho si addormenta e sogna Ju-won. Quando si sveglia affronta il freddo ed entra nell’acqua gelida mentre Jeong-soo lo guarda.

Hong Sang-soo

Nato a Seoul nel 1960, ha studiato nella sua città natale presso la Chung-Ang University, negli Stati Uniti presso il California College of Arts and Crafts, e all’Art Institute di Chicago. Dal 1996, ha scritto e diretto 24 film, quattro dei quali sono stati selezionati in competizione della Berlinale, il più recente, “The Woman Who” Ran nel 2020.

1960 | Drama | b&w | 110' | Coreano con sottotitoli in Italiano

Scritto e Diretto Da: Kim Ki-young
Montaggio: Kim Ki-young
Musiche: Han Sang-ki
Art Director: Park Seok-in
Direttore della Fotografia: Kim Deok-jin
Prodotto da: Kim Young-chul
Società di Produzione: Korean Munye Films Co., Ltd
Cast: Lee Eun-shim, Kim Jin-kyu, Ju Jeung-nyeo, Um Aeng-ran


HANYO (THE HOUSEMAID)

di Kim Ki-young

In una notte scura e tempestosa, Kim Dong-sik, un insegnante di pianoforte maritato con figli soccombe alle proposte amorose della cameriera, la cui gravidanza e successiva follia innescano un inarrestabile processo di distruzione della confuciana e borghese armonia familiare in un cupo gioco al massacro. L'unica conclusione possibile è un doppio suicidio, in cui l'uomo e l'amante si ritrovino in un ultimo abbraccio letale. Ma Dong-sik sceglie di morire al fianco della moglie. Forse però tutto è stato soltanto un "brutto pensiero", suscitato dalla lettura di un articolo di giornale...

Film restaurato nel 2008 da Korean Film Archive (KOFA) e The World Cinema Foundation presso HFR-Digital Film Laboratory, con il sostegno di Armani, Cartier, Qatar Airways e Qatar Museum Authority.

Kim Ki-young

Kim Ki-young nasce a Seoul nel 1919 durante l’occupazione giapponese. Cresciuto a Pyongyang, si interessa al teatro ed al cinema in Giappone. Durante la guerra di Corea fu impegnato nella realizzazione di film di propaganda per gli Stati Uniti. Nel 1955, usando attrezzatura cinematografica statunitense in disuso, realizzò i suoi primi due film. Con il successo di questi ultimi, formò la sua casa di produzione, producendo melodrammi popolari per il resto del decennio. “Hanyo” è il primo film della maturità per Kim Ki-young, con interprete un personaggio femminile intenso e fatale. Il film è considerato in patria tra i migliori di sempre. Nonostante il declino del cinema Coreano durante gli anni ‘70 Kim Ki-young dirige film di grande successo come “Insect Woman”(1972) e “Lodo” (1977). E’ considerato tra i più influenti registi coreani.

2020 | 103' | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regia: Jéro Yun
Produzione: Haegrimm Pictures
Produttore esecutivo: Mo Sung-jin
Produttore: Kim Min-kyoung
Cast: Lim Seong-mi, Baek Seo-bin
Sceneggiatura: Jéro Yun
Fotografia e luci: Lim Chang-wook
Montaggio: Jéro Yun
Musiche e suono: Kim Dong-han, Seo Kyeong-won
Art/Production Design: Han Ju Ye-seul
Costumi: Liu Jing-dan
Distribuzione: M-Line Distribution


FIGHTER

di Yun Jero

Dopo alcuni mesi di adattamento sociale, Ji-na, rifugiata dalla Corea del Nord, si sposta in un piccolo appartamento a Seoul e inizia una nuova vita. Per portare anche il padre in Corea del Sud, Ji-na ha bisogno di soldi, ma non importa quanto lavori duro, perché la discriminazione non le permette di mettere da parte denaro sufficiente per il suo scopo. Un giorno il suo agente la porta in una palestra di boxe come addetta delle pulizie, vedendo atlete giovani e sicure di sé, Ji-na sente qualcosa bruciarle dentro…

Yun Jero

Nato a Busan nel 1980, Yun ha studiato Arte, Fotografia e Cinema in Francia. Il suo cortometraggio “Promise” (2011) ha vinto il gran premio presso l’Asiana International Short Film Festival e il suo The Pig (2013) girato con la regista Taiwanese Chen Singing è stato selezionato per il Festival di Cannes e il festival di Busan. Il suo documentario “Mrs B. A North Korean Woman” (2016) ha vinto come miglior documentario al Moscow Film Festival e al Zurich Film Festival. Il cortometraggio “Hitchiker” (2016) è stato invitato al directors’ Fortnight al Festival di Cannes. Il primo lungometraggio di Yun, Beautiful Days (2018), è stato selezionato come film d’apertura al Busan International Film Festival nel 2018.

2002 | 117' | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regia: Im Kwon-taek
Cast: Choi Min-sik, Ahn Sung-kee, Yu Ho-jeong
Sceneggiatura: Im Kwon-taek
Musiche: Kim Young-dong
Fotografia: Jung Il-sung
Montaggio: Park Soon-duk


EBBRO DI DONNE E DI PITTURA

di Im Kwon-taek

La vita leggendaria di Jang Seung-up, grande pittore coreano vissuto fra il 1843 ed il 1897. Un’infanzia povera, la maturità artistica segnata da rinunce sentimentali e da tumultuosi cambiamenti storici. Un uomo collerico, ubriacone e donnaiolo, ma in cerca dell’ispirazione più vera. Sotto la protezione del saggio maestro Kim Byung-moon viene ammesso tra i pittori di corte e anche se il suo talento ottiene i giusti riconoscimenti il suo carattere non dà segni di voler cambiare. I rapporti con i nobili risultano difficili, aggravati anche dalla costante e disordinata ricerca di presenze femminili. Intanto la dinastia Chosun corre verso il declino. Jang Seung-up scappa da corte, ripreso, arrestato, liberato, fino a trovare ospitalità presso una vecchia amica. Nel 1897, a 55 anni, il celebre pittore divenne eremita per poi scomparire sui monti.

Im Kwon-taek

Classe 1936, Im Kwon-taek è spesso considerato il padre del cinema coreano e la sua opera è ritenuta patrimonio nazionale. Gira il suo primo film, “Farewell to the Duman River”, nel 1962. Dopo aver diretto dozzine di pellicole commerciali, negli anni Settanta Im Kwon-taek matura una svolta personale, segnata dal desiderio di raccontare e preservare attraverso il cinema storia e cultura nazionali coreane. La fase matura dell’opera di Im s’inaugura con capolavori come “The Genealogy” (1978) e “Mandala” (1981). A partire dagli anni Ottanta i suoi film sono invitati in concorso a Berlino e Venezia. Nel 1993 “Seopyonje”, toccante celebrazione dell’arte performativa tradizionale del pansori, diviene il più grande successo coreano di sempre. Nel 2000, Im diventa il primo regista coreano invitato in concorso al Festival di Cannes; due anni dopo, sempre a Cannes, vince il premio per la miglior regia con “Ebbro di Donne e di Pittura”(2002). Nel 2007 completa il suo centesimo film, “Beyond the Years”, sorta di seguito di “Seopyonje” (primo film coreano ad attrarre più di un milione di spettatori nella sola Seoul). Im Kwon-taek firma con un'estetica del tutto nuova il suo centoduesimo film “Revivre” (2015).

2014 | 86’ | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regia: Jin Mo-young
Produttore: Han Kyung-soo
Cast: Jo Byeong-man, Kang Gye-yeol

MY LOVE DON’T CROSS THAT RIVER

di Jin Mo-young

C’è una casa vecchia di 200 anni sulla riva del fiume, ed una coppia che ha vissuto insieme per 76 anni. Jo Byong-man, ha 89 anni, ma è ancora forte abbastanza per portare la legna, a volte fa piangere la moglie per quanto è ancora scherzoso. Kang Gye-yeul ha anche lei 89 anni, cucina ancora tre pasti al giorno per suo marito senza mai fargli trovare un pasto freddo. Spesso Gye-yeul guarda lungo il fiume in silenzio, sapendo che un giorno anche suo marito dovrà attraversarlo.

Jin Mo-young

Jin Mo-young ha diretto e prodotto vari documentari per la televisione coreana dal 1997. Nel 2012 ha prodotto il lungometraggio “Shiva, Throw Your Life” diretto da Lee Seong-kyu. “My Love don’t Cross That River” è il suo primo documentario-lungometraggio da regista.

2019 | 100’ | Coreano con sottotitoli in Italiano

Prodotto da: Park Kwan-su, Lee Seung-bok
Scritto e Diretto da: Lim Sun-ae
Cast: Ye Soo-jung, Ki Joo-bong, Kim Jun-gyeong, Kim Tae-hun, Kim Joong-ki
Direttore della Fotografia: Park Rodrigo Seh
Montaggio: Lee Young-lim
Distribuzione: Finecut


AN OLD LADY

di Lim Sun-ae

Hyo-jeong, una donna di 69 anni, viene violentata da un giovane infermiere. Hyo-jeong racconta l’accaduto a Dong-in, con il quale vive, e denuncia il fatto alla polizia, ma poche persone, compresa la polizia, sono disposte a credere alle sue parole. La maggior parte delle persone si chiede perché mai un giovane così attraente possa aver fatto una cosa simile. Solo Dong-in, che ama con tutto il cuore Hyo-jeong, è disposto ad aiutarla a farsi giustizia, ma anche per lui sarà complesso credere a Hyo-jeong fino in fondo.

Nel frattempo, l’infermiere afferma che era un rapporto sessuale consensuale; la corte ritira il mandato d’arresto. Ora, Hyo-jeong deve trovare un nuovo piano.

Lim Sun-ae

Dopo aver studiato Multimedia Design e Advertising presso la Hongik University, Lim Sun-ae ha cambiato corso di studi per studiare sceneggiatura presso la Korea National University of Arts, School of Film TV and Multimedia. Come regista ha esordito con il cortometraggio NOT BAD (2004), selezionato alla quinta edizione Busan International Short Film Festival, ed il cortometraggio ABOUT IT (2007) selezionato alla nona edizione del Seoul International Film Festival. Ha lavorato come disegnatrice allo storyboard di due lungometraggi: THE FORTRESS (2017) e SVAHA: THE SIXTH FINGER (2019). AN OLD LADY (2019) è il suo primo lungometraggio come regista.

2019 | 112’ | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regia: Choi Jong-tae
Produzione: Leeon Pictures
Distribuzione: Littlebig Pictures
Cast: Lee Kyung-hun, Lee Hang-na, Ahn Nae-sang, Kang Sin-il, Song Chang-eui, Lee Yul-eum

BEYOND THE MOUNTAIN

di Choi Jong-tae

Il film è basato sull’infanzia di Kim Sou-hwan, un Cardinale della Chiesa Cattolica Romana. Il cardinale Kim è uno dei 14 missionari scelti nel 2000 come modello ed esempio dalla Chiesa Cattolica. Ambientato nel 1860 quando il cattolicesimo era proibito in Corea, il film racconta la storia di Soon-han, un ragazzo di 8 anni che vive con la famiglia in estrema povertà e che presto a causa di una malattia cronica vedrà il padre morire. Soon-han dovrà scoprire da sé chi potrà riempire quel vuoto, per viaggiare oltre le colline alle quali ha da sempre rivolto lo sguardo.

Choi Jong-tae

Laureato in teologia presso la Yeonsei University, Choi Jong-tae ha poi studiato regia alla Dongguk University. Nel 2003 ha fatto i primi passi nel mondo del cinema come produttore del film “The First Amendment of Korea”. Il suo primo film da regista, “Fly, Daddy, Fly” è tratto dal romanzo omonimo giapponese. Nel 2012 con “Hand in Hand” racconta la storia di una coppia di anziani che, dopo aver passato una vita insieme, devono prepararsi a dirsi addio. È proprio con questo film che vince il premio per miglior regista esordiente ai Premi Daejong del 2012.

2018 | 90’ | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regista : Park Kelvin Kyung-kun
Sceneggiatura : Park Kelvin Kyung-kun, Kang Hyun-seon
Produttore: Park Kelvin Kyung-kun
Direttore della Fotografia: Park Kelvin Kyung-kun e Park David
Montaggio: Park Kelvin Kyung-kun, Seok He-in

ARMY

di Kelvin Park Kyung-kun

600.000 soldati servono l'esercito sudcoreano per contrastare l'aggressione nordcoreana. Tutti gli uomini coreani sono sottoposti alla leva militare obbligatoria in gioventù. Il film segue il viaggio di Woo-chul nel servizio militare, per rivelare come sarà plasmato ad essere parte del collettivo. L'umorismo all'interno dei rituali dell'esercito si ritorce contro Woo-chul, fino ad incarnare i suoi incubi ricorrenti. Immagini e suoni onirici riecheggiano con i ricordi di gioventù e dei giorni di servizio militare, provocando il sogno collettivo di una nazione ancora divisa da una guerra fredda.

Park Kelvin Kyung-kun

Park Kelvin Kyung-kun è un artista visuale che vive a Seoul. I suoi film sono stati premiati al Busan International Film Festival, la Berlinale, HotDocs e le sue installazioni sono esposte in varie sedi internazionali; tra cui il New York Museum of Modern Art (MoMA), la Taipei Biennale e la Sharjah Biennale. Le opere di Park, che spaziano tra lungometraggi, fotografia ed installazioni sono spesso basate sul concetto di tempo, trattando il tema della relazione tra inconscio, tecnologia e soggettività. Park Kelvin Kyung-kun è stato vincitore del premio Art Spectrum del Leeum Samsung Museum of Art, del premio per il miglior documentario del Busan Film Festival e candidato al MMCA Korea Artist Prize. Park è uno degli artisti visuali emergenti più importanti in Corea del Sud.

2020 | 83’ | Coreano con sottotitoli in Italiano

Regia: Lim Seung-hyeun
Cast Jeon Bong-seok, Park Jeong-yeon, Shin Hyeon-seo
Produttore Esecutivo: Park Gi-yong
Produttori: Park Se-am, Lim Seung-hyeun
Sceneggiatura: Kim Seung-hyeun, Lim Seung-hyeun
Fotografia: Jeong Jong-heon
Montaggio: Lim Seung-hyeun
Audio e Musiche: Kim Si-hyeon, Oh Ji-hong
Design: Han Seung-ju
Costumi: Han Jeong-a
Distribuzione: M-Line Distribution

HOMELESS

di Lim Seung-hyeun

La giovane coppia Han-gyeol e Go-woon vive in una sauna con il figlio Woo-rim. Un giorno, Woo-rim si ferisce gravemente e per risparmiare il denaro per l’ospedale, Han-gyeol entra nella casa vuota di un'anziana donna conosciuta mentre faceva consegne a domicilio. Nonostante la casa sembra perfetta, la nuova famiglia non potrà rimanerci per sempre. L’idillio finirà quando l’anziana proprietaria farà ritorno da il suo viaggio…

Lim Seung-hyeun

Nato a Seoul nel 1987, Lim Seung-hyeun si è laureato presso la Dankook University Graduate School of Cinematic Content (DGC). Il suo cortometraggio “For Elise” è stato proiettato presso il Bucheon International Fantastic Film Festival. Homeless è il suo primo lungometraggio.

DALLAE'S STORY

Spettacolo in video proiezione

Un dramma fantasy che la piccola Dallae sogna nel mezzo della guerra.

“La Storia di Dallae”, una storia vista attraverso gli occhi di un’ingenua bambina. Lo spettacolo ritrae la storia di una famiglia che lotta nei tempi difficili della guerra, mostrata dal punto di vista di una piccola bambina, Dallae, che riesce a creare un’atmosfera più fiabesca.