Siamo diversi

siamo bambini

usiamo una lingua

senza confini.

Io ti parlo

tu non ti confondi

perché se sorrido

tu mi rispondi.

R. Lipparini, "C’è un posto accanto a me"

La nostra realtà

Nel centro Italia, precisamente nella bassa valle del fiume Esino, in territorio marchigiano, è situato l’Istituto Comprensivo Federico II di Jesi.

Jesi è un’antica cittadina di circa 40mila abitanti, giurisdizione della provincia di Ancona, nota soprattutto per gli storici monumenti, i vini prodotti intorno alle sue colline, le proprie figure sportive di risalto (prime tra tutti l’allenatore di calcio Roberto Mancini e le schermitrici olimpioniche Valentina Vezzali, Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca). Quello di cui questa città più si vanta, però, è il fatto che ha dato i natali all’emblematica figura dell’imperatore Federico II di Svevia nel 1194.

Tra le varie istituzioni scolastiche che questo territorio offre, l’I.C. Federico II porta sicuramente il nome più rappresentativo e rilevante: così come il famoso imperatore, anche questa realtà ha lo scopo ultimo di unire “le terre e i popoli”. Rispetto agli altri Istituti della cittadina, il territorio in cui il Federico II opera è decisamente più sfidante e ricco: il quartiere su cui si erge, il San Giuseppe, è una zona multiculturale, dove si intrecciano tantissime nazionalità, culture, storie e lingue.

Attualmente i numeri degli alunni non italofoni nell'Istituto sono in continua crescita: la peculiarità del quartiere e della popolazione scolastica è, infatti, l’eterogeneità etnica, socioeconomica e culturale. Nella prima pagina del PTOF, quello che può definirsi il documento d’identità dell’Istituto, si può leggere: “Convivenza di cittadinanze, espressioni culturali, religioni, stati sociali ed economici diversi costituiscono per l’Istituto spunti ed occasioni per favorire scambi interculturali tra ragazzi, genitori ed insegnanti. Valorizzare le diversità e le doti individuali degli alunni è per i docenti dell’Istituto un importante obiettivo formativo, rivolto alla crescita di cittadini consapevoli, flessibili, autonomi, collaborativi e tolleranti.”