12 gennaio 2021

detriti


Detriti. Detriti fuori e dentro, dopo un’esplosione emotiva che non ho chiesto io. Caffè. Me ne ci vuole uno davvero forte. Perché? Perché ho sonno. No, no, non posso dormire ora. Devo pulire questo polvericcio costante. Se lo lasciassi per terra sarebbe la fine. Lo sai che le particelle più piccole sono le peggiori? No? Beh, te lo dico io. Si intrufolano passando attraverso il naso, le orecchie, la bocca, se respiri troppo forte. E tu russi. Russi così forte che potrebbe cascare anche l’ultimo muro di questo edificio. Non sono esagerata. Provo a registrarti se vuoi. Va beh. Come non le vedi? Se sono invisibili è ancora peggio. I detriti si ammassano. Come la neve spalata ai lati della strada, che con il primo freddo diventa ghiaccio. Sì, sì, lasciali pure negli angoli. Se sei allergico ti soffocheranno senza che tu te ne accorga.

Basta, hai ragione. Devo darmi una calmata. Ma qui è esplosa una bomba. Quanti feriti? Ero sola in casa. No, no agente. Non si preoccupi, sto bene. Sono sicura. Dove sono Charlie e Amelia? Figli? No, no, macché! Sono i miei cactus. Ditemi che stanno bene, perché se muoiono Giorgio se ne andrà. Lui vuole che me ne prenda cura. Io non voglio delle piante. Come se la vita attorno a me potesse cambiare con delle piante per amiche. Ma se sono morti? Cosa dirà di me Giorgio?

Agente? C’è ancora il mio letto? Ho sonno. No, non si scomodi, posso resistere ancora una settimana. La ringrazio davvero, voglio dormire a casa mia. Okay, va bene. Solo per questa notte starò qui. Fa freddo.

È buio.

C’è della polvere sotto al cuscino, ma io non russo. Provo a dormire. Domani mattina la tolgo. Promesso. Giorgio non ha chiamato. Avrà saputo dei miei cactus. Smettila di piangere, brutta bastarda. Qualcuno ha un’aspirapolvere? No? Okay toglierò la polvere domani. Eee

Se l’avessi toccata? Ora percorre le mie mani fino a raggiungere le narici. Tremo. Devo toglierla. L’acqua fa il solletico. Asciugamano. E se fosse rimasta sul palmo? Ho strofinato solamente le dita. Acqua. Asciugamano. E se fosse ancora dentro alle unghie? Acqua. Asciugamano.

E se … Basta! Torno a letto. Metto il cuscino dall’altra parte. Sopra di me il cielo. Il tetto è sparito con l’esplosione. Orsa maggiore, Cassiopea. Mi piace questo nome. Lo darò al mio prossimo cactus. Chiudo gli occhi.

Mi alzo.


Bum, bum.

Detriti. Detriti fuori e dentro.


Letizia Chesini

Illustrazioni di Letizia Chesini

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