29 gennaio 2020

Dante 700, 10 omaggi musicali dedicati all'Alighieri

Siamo giunti infine a questo agognato 2021. Mai traguardo fu più ambito. Mai una svolta sul calendario ha mai avuto un valore liberatorio come questa appena avvenuta. E’ stata pura musica per le nostre orecchie.

Ed è finalmente giunto anche questo tanto decantato settimo centenario dalla morte del Maestro Durante di Alighiero degli Alighieri, poeta emblematico, fiorentino di nascita e non più tale di dipartita, che tanto della nostra concezione dell’Ultraterreno ha dipinto per noi.

Ho pensato quindi di offrirgli un giusto omaggio, almeno nell’intenzione, andando a stilare una Top 10 (ebbene sì, ci sono cascato pure io). I migliori dieci frutti musicali ispirati dal suo più famoso viaggio su carta.

Si parla di classica. Magari nel corso dell’anno potremmo anche allungare il nostro cammino, avvicinandoci ai giorni nostri.

Vista la mia volontà di accoppiare una breve descrizione e un link di rimando a un’esecuzione di livello del pezzo in questione, e che quindi la lettura di queste righe porteranno via più tempo del normale, ho escluso a priori le opere intere. Per deformazione professionale le avrei inserite, ma vi risparmierò questo investimento molto invasivo.

Non saranno ordinate. Ognuno è libero di trattare le proprie top come preferisce, e io preferisco non ordinarle. Spero di potervi offrire spunti stimolanti. E sarò lieto anche di conoscere nuove forme di citazione del Sommo Poeta, più vicine a noi in linea temporale, se vi andrà di condividerle con noi.

Sono convinto che di questi tempi isolarsi un po’, ogni tanto, dall’inferno fuori dalle nostre case, non faccia poi così male. Perciò è il caso di riempirsi le orecchie di opere degne, di note paradisiache. Chiamatelo pure Contrappasso Benefico, se vi va.

Partiamo.


DONIZETTI: CANTO XXXIII DELL’INFERNO

https://www.youtube.com/watch?v=vgByZ_nkLJg


Cominciamo da un esempio nato dalla volontà di avvicinare opera e declamazione poetica. Il compositore bergamasco voleva dar prova che non sarebbe potuta esistere musica rilevante, dal punto di vista dell’espressione dei sentimenti, senza che il canto derivasse dall’attenzione al parlato e ai suoi accenti. E quale testo più nobile, se non i versi del Divino Fiorentino, poteva meglio donare corpo a queste intenzioni?


KLENAU: PAOLO UND FRANCESCA

https://www.youtube.com/watch?v=TA8rmK_VoEA


Primo esponente del club “Ritratti musicali di Paolo e Francesca” in questa classifica. E primo esempio di musica lontana dalle luci della ribalta, ma dagli interessanti spunti artistici.

Vi starete chiedendo, allora come facevi a conoscerla? Semplice, non la conoscevo. Questo fino a prima di raccogliere materiale per questo scritto.

Adoro non conoscere, perché alimenta la voglia e il piacere di scoprire qualcosa di bello. E io penso che in questo poema sinfonico ci sia del bello.


LISZT: DANTE SYMPHONY

https://www.youtube.com/watch?v=FMwJSI7qC3U&t=5s


Un compositore noto per la sua capacità di trarre sempre il meglio dall’organico per cui scriveva, Franz Liszt. L’ispirazione da uno dei contesti letterari più celebri della storia, l’Aldilà di Dante. La dedica al gigante dell’opera per eccellenza, Richard Wagner. Un trio delle meraviglie, a cornice di una composizione apparentemente destinata alla gloria eterna. Ma non andò esattamente così. La prima fu disastrosa, l’autore umiliato, l’opera stroncata.

Troppo innovativa per il tempo? Probabilmente.

Eppure a distanza di tempo l’innovazione emoziona ancora.


LISZT: DANTE SONATA

https://www.youtube.com/watch?v=KB59i99Wxc4


Proseguiamo con l’autore ungherese, ma sul suo terreno di gioco preferito: la tastiera del pianoforte. In “Après une lecture du Dante: Fantasia quasi Sonata”, Liszt esprime il contrasto tra la morte, un tema in una tonalità greve come quella di Re minore (la stessa del Requiem di Mozart), e la gioia delle anime che aspirano alla santità, il secondo soggetto nella brillante Fa diesis maggiore.

E’ ritenuta uno dei brani di maggior difficoltà sulla piazza, ed infatti viene eseguita davvero di rado. Il cammino per padroneggiarla tecnicamente somiglia davvero a una discesa verso l’Inferno.


LUZZASCHI: QUIVI SOSPIRI, PIANTI ED ALTI GUAI

https://www.youtube.com/watch?v=mREr2IatxPQ


Organista di Sua Grazia il Duca di Ferrara, Luzzasco Luzzaschi si inserì nella schiera di madrigalisti che nel tardo Cinquecento decisero di musicare alcuni versi della Divina Commedia. In particolare questa sezione del III canto dell’Inferno godeva di innumerevoli trasposizioni in note, molte delle quali, fortunatamente sono giunte a noi. Nessuno però osava addentrarsi più in profondità, “in caldo e in gelo”. Solo un compositore, Lodovico Balbi, si spinse oltre il Limbo (ma questa è un’altra storia).


MONTEVERDI: ECCO L’ATRA PALUDE

https://www.youtube.com/watch?v=GPcZCOWX01A


Con il suo “Orfeo”, Monteverdi divise la Storia della Musica a metà. Vi era stato un prima, e il dopo avrebbe presentato connotazioni totalmente differenti. Il contenuto Dantesco di quest’opera è quasi inesistente, eppure una citazione è chiara, e non lascia spazio a interpretazioni.

La storia la conosciamo tutti. Orfeo deve scendere negli inferi, per recuperare l’amata Euridice.

E sul sommo della porta, campeggia la sentenza: “LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH’INTRATE”.


PACINI: SINFONIA DANTE in Re minore

https://www.youtube.com/watch?v=72P917NtqdI&feature=emb_logo


Composta in occasione del sesto centenario della nascita di Alighieri, questa sorta di poemetto per orchestra in un movimento narra l’intero suo cammino nell’Oltretomba. Il linguaggio espressivo non sarà ricco come quello di altri esponenti di questa lista, eppure credo che sia interessante e piacevole. A volte le piccole perle nascoste o meno conosciute sanno regalare molto.


ROSSINI: FRANCESCA DA RIMINI

https://www.youtube.com/watch?v=NIqHFw03E24



Proseguiamo con un brevissimo, ma intenso momento per mezzosoprano e pianoforte di Gioachino Rossini, che inaugura un terzetto di “Francesche da Rimini”. Per la serie, come aggiungere eleganza a un qualcosa di già di per se meravigliosamente pensato. La melodia è dolce e carica di sentimento. Il finale, sempre di squisita fattura, perentorio. Un cioccolatino.


TCHAIKOVSKY: FRANCESCA DA RIMINI

https://www.youtube.com/watch?v=cZCYrQ4MUk8



Per la seconda versione della dama tradita dall’amor adulterino ci spostiamo in Russia, dove probabilmente il suo soggetto ebbe più successo.

Tre settimane. Tanto bastò a Piotr Il’Ich Tchaikovsky per dar vita a questa partitura dalla melodia incantevole e dai toni spumeggianti. La fantasia rappresenta, nelle sue tre parti “la bufera infernal che mai non resta”, il dialogo tra Francesca e Dante e il ritorno al supplizio delle due anime condannate al fuoco eterno.

Un indizio. Generalmente quando un compositore si dice soddisfatto di un proprio lavoro, la cosa fa ben sperare. In questo caso Tchaikovsky lo era. Il resto, a voi.


THOMAS: FRANCOISE DE RIMINI – BALLET MUSIC

https://www.youtube.com/watch?v=kUS7OcvdZaE


Un’altra sezione d’opera. Un’altra piccola chicca, davvero seducente.

Il dramma si svolge a metà tra gli Inferi e la Rimini del XIII secolo, e presenta delle letture del V canto dal tono insolito. Virgilio suggerisce infatti a Dante di narrare la storia dei due amanti, ed egli acconsente, muovendosi, per farlo, nel caotico contesto della guerra tra Guelfi e Ghibellini. Il lieto fine poi emoziona e fa sognare. Il coro di angeli perdona Paolo e Francesca, sovvertendo le leggi dell’Aldilà.

Qui per voi l’intermezzo strumentale


VERDI: LAUDI ALLA VERGINE dai Quattro Pezzi Sacri

https://www.youtube.com/watch?v=ehtsGiwGwJE


Dulcis in fundo, come si dice in liturgia, “concludiamo con la preghiera”. Ed è una preghiera con la P maiuscola.

All’interno di quelle quattro meraviglie del mondo che sono i “Pezzi Sacri”, Verdi inserisce l’invocazione di Dante nel XIII del Paradiso, il canto finale della Commedia, affidata a un coro femminile. Per sua stessa ammissione, l’intelleggibilità del testo dantesco era una priorità assoluta, e difatti inizialmente il brano era stato concepito per quattro voci soliste. Nel tempo si è consolidata diversamente la prassi di eseguirlo a coro completo.

Ma questo discorso è pura formalità. La resa è garantita in ogni caso.


Non c’è altro da aggiungere. Buon ascolto!

Tommaso Nista

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