Critica

Di Giuliano De Rocco hanno detto:

 

24 luglio 1962

"Caro Tono ,

vedi se puoi dare qualche consiglio a questo bravo giovane artista di Belluno; si chiama De Rocco e mi pare abbia qualità.

Ti abbraccio,

Renato Guttuso" (lettera di Renato Guttuso a Tono Zancanaro)


"In questi anni frettolosi di produzione e consumo, anche artistico, trovare uno come Giuliano De Rocco ci rasserena l'animo perché lui è come una giornata di settembre sulle nostre montagne quando la luce è così pura come in nessun altro luogo del mondo e le ombre così decise e morbide che esaltano le ore del giorno nel loro volgere: sì che il lavoro degli uomini, l'ultima fienagione, la legna, il raccolto delle patate, le soste e il dipingere, hanno un senso con la vita. Lui da ragazzo disegnò e dipinse. Già, perché dipingere e raccontare serve agli uomini. prima lo si fa per sè, poi ci si accorge che invece è per gli altri. E si incomincia con timidezza e pudore, quasi vergognandosi di un'arte che non provoca calli sulle mani in paesi dove tutti ne hanno; ma infine capita che la gente si accorge del tuo lavoro, che lo capisce e lo stima come una cosa ben fatta, ti segue e ti spinge ancora all'opera.  Ecco perché uno come Giuliano De Rocco aggiunge poesia al lavoro degli uomini."

Mario Rigoni Stern, 1974

"Ti conosco da molti anni, abitiamo nella stessa valle, conosciamo e frequentiamo le stesse persone. Ecco perché mi pare doveroso dare una testimonianza sul tuo lavoro di artista isolato tra queste montagne. Isolamento, il tuo, che ti consente di meditare le tue opere nella ideale condizione di chi, per magico distacco dalla realtà, ritrova le acute sintesi della propria infanzia. I tuoi  paesaggi sognati, le tue architettura da incantesimo sono tratte da questa realtà che ti circonda, ma soprattutto ciò che conta è il riscontro di taluni esisti sicuramente poetici assicurati da una profonda partecipazione umana, una poesia calda, virile che mi danno la possibilità di definirti un artista che dalla natura ha  attinto la forza per superarla."

Augusto Murer 

"Infine potei vedere le opere di De Rocco. Olio su lino e tempera.

Quadri fronte al quale si rimane stupiti.

Davanti a me passavano mondi interi, pieni di mistero, alle volte mondi irraggiungibili e poi spazi che mi portavano in grazia e semplici dettagli della  nostra vita quotidiana che irraggiavano serenità e calore.

Giuliano De Rocco ha reso visibile l'invisibile.

Il mondo degli spiriti, buoni e cattivi, il mondo della luce e  anche il mondo che noi stupidamente pregiudichiamo, sfruttiamo e trasciniamo sull'orlo dell'abisso...."

Toni  Hiebeler