Presentazione

Questo sito vuole ripercorrere una straordinaria giovinezza, che ha fatto di me quello che sono. Un padre speciale, un atteggiamento ostinatamente anticonformista e una serie di coincidenze mi hanno fatto vivere quasi tre decenni fuori da ogni convenzione, in cui lo sport ha fatto (a dir poco) la parte del leone. Qualche amico (pochi, ma buoni) e la totale assenza di compagnie femminili hanno fatto di me una vera e propria macchina da guerra sportiva ;-) capace, nello stesso giorno, di trovarmi a pedalare sul passo Sella a 2200 metri di quota a mezzogiorno e a correre sul campo, seminando gli avversari, al calcetto serale, non dopo una buona dose di addominali per i quali ho sempre avuto un'attenzione particolare :-D
In età adulta ho avuto un mancamento piccolo-borghese, ma ne sono presto guarito ;-) e conto di poter dedicare ciò che mi rimane del futuro alle attività per le quali sono nato e che da ragazzo ho imparato ad apprezzare: passare ore ed ore all'aria aperta con la mia bici, guardare il cielo, sorridere al sole, scoprire posti nuovi, affrontare freddo, caldo, fatica... in sostanza: VIVERE. Dulcis in fundo, ci aggiungo ammirare il mare dal mio adorato Casteldimezzo ;-)

Io non chiedo altro.

AUTO-INTERVISTA ;-)

Qualche nota bibliografica

Sono nato nel 1967 a Bolzano, in mezzo alle montagne... purtroppo, aggiungerei, vista la mia indole mediterranea! Dopo un'infanzia a contatto con la natura e un periodo di sedentarietà (orrore!), a metà anni 80 sono saltato su una bici e non ne sono più sceso! Dalle prime salite con la bici da uomo (che fatica!) alle gare con i cicloamatori il passo è stato relativamente breve, anche grazie a mio papà, il mitico direttore sportivo (DS) Carlo che mi ha sempre seguito e consigliato. Il ciclismo è stato e sarà sempre il mio sport prediletto, ma altre attività mi hanno sempre appassionato: il calcio (nel quale, dannazione, riesco meglio che sulla bici!) e l'allenamento con i pesi (non oso chiamarlo body building...). Mettiamoci poi la corsa in montagna e una passione smisurata per il tennistavolo, che però da anni pratico solo occasionalmente. Fatica, freddo, caldo, avventure anche al (mio) limite hanno fatto di me quello che sono.

Perché tutto questo amore per la bici?

Tutto nasce da mio padre. Dai suoi racconti delle strade polverose degli anni 60 percorse su biciclette che adesso sarebbero d'epoca. Dal quel suo modo discreto, ma ostinato, di voler tramandare ai figli la passione per il ciclismo. E da mio fratello. Lui, campioncino nelle categorie giovanili, ha sempre avuto tutta la mia invidia. Anche perché nostro papà non poteva non avere un debole per lui. Ma questa invidia è stata una formidabile molla, che ha catapultato anche me nel mondo della bici, anche a livello agonistico. Non ho riscosso gli stessi allori di mio fratello, ma l'amore è cresciuto a dismisura. E rimarrà grande, immenso ;-)

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