Monumento internazionale alle vittime del campo di Auschwitz- Birkenau

Descrizione

C’è un punto della terra che è una landa desolata, dove le ombre dei morti sono schiere, dove i vivi sono morti, dove esistono solo la morte, l’odio e il dolore.

Di notte lo circondano e separano dalla vita le fitte pareti dell’oscurità, di giorno l’infinità dello spazio, il sibilo del vento, il gracchiare dei corvi, il cielo tempestoso, il grigio delle pietre. Ci si arriva fiduciosi in treno, dopo una corsa attraverso i verdi boschi della Baviera e lungo le fresche rive della Moldava, ancora contemplate con occhi di turista. Ma quando il cancello si è chiuso e i fili spinati sono oltrepassati, si è nell’abisso. La gente laggiù ha gli occhi dilatati e opachi, secchi ed ostili. Chi entra attende che il tempo passi e che i propri occhi diventino inespressivi e torbidi o che si chiudano per la stanchezza e per l’orrore.

“C’è un punto della terra ...: una donna nel Lager di Birkenau” di Giuliana Tedeschi

Benvenuti alla mostra fotografica “La Memoria rende Liberi” in occasione di questa Giornata della Memoria 2022: la Memoria non serva solo a commemorare quei milioni di esseri umani brutalmente uccisi senza nessuna pietà 77 anni fa, ma a ricordare che ogni giorno esistono piccole, innumerevoli discriminazioni verso chi ci sembra dissimile da noi, discriminazioni che troppo spesso, purtroppo, passano inosservate nell'indifferenza.

“Grido di disperazione ed ammonimento all’umanità. Sia per sempre questo luogo dove i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, principalmente ebrei e di vari paesi d’Europa”