La Rifondazione di Congiura de' Pazzi

La Congiura de' Pazzi, balla goliardica di Bologna, viene fondata nel 1944 a Rimini, per essere poi rifondata nel 1945, a Bologna appunto. Nel 1972 la Congiura de' Pazzi entra in sonno e viene riaperta nel 1989, per essere riconosciuta nel 1992 dal SVQFO. Il motto è "Quant'é bella giovinezza che si fugge tutta via chi vuol esser lieto sia del doman non c'é certezza" e “Se non son matti non li vogliamo”. Questa Balla raduna i goliardi di regioni non rappresentate dalle altre Balle (Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria, San Marino ecc.).

Son passati più di vent'anni, la memoria potrebbe ingannarmi. Ma per come me la ricordo io è andata pressappoco così...

...la storia inizia con un nobile di Balla Bolognese e due altri baldi giovani che si erano stufati dell'aria che tirava nella loro Balla e nel S.V.F.O, in pratica in tutta la Goliardia Bolognese.

A parte il periodo della Festa delle Matricole, dove si andava in questua ed in fondo ci si divertiva, il resto del tempo si passava a processare qualcuno, poca roba, e rompersi i coglioni.

Sempre le solite cose, qualche bevuta li, qualche scherzo la, ma eravamo tutti amici, tutta una grande famiglia felice...

Quelli della Bolognese erano amici di quelli dell'Oca, che erano amici di quei quattro gatti del Nettuno e del Montecristo.

Non c'era rivalità.

Non si uccellava più niente.

Credo che in Balla Bolognese sia stato fatto entrare anche qualcuno astemio...

In più all'epoca in Bologna c'erano più nobili che merde ed era un po' tutto stanco, stantio ed alla lunga noioso...

Ci voleva qualcosa di nuovo. Ci voleva una scossa.

Essendo i tre compari provenienti dalle terre in riva al mare della romagna solatia, e avendo sentito parlare del vecchio Feudo Romagnolo (Antiquissimo et Florentissimo Feudo Goliardico delle Castella e del Forese di Romagna) , si misero in cerca di qualcuno che ne sapesse di più.

Cercando e cercando, vennero a sapere che le insegne del Feudo erano in mano allo Yeti (cazzo proprio lo Yeti), e quindi senza por tempo in mezzo si recarono a fargli visita carichi di molto bacco, la giusta dose di tabacco e la promessa di Venere.

Ma non ottennero nulla.

I tre spiegarono, motivarono, promisero, spergiurarono, adularono, ricattarono, ed alla fine moccolarono ma quel demonio dello Yeti tenne duro e non mollò le agognate insegne accampando motivazioni esotericoparaculiche e voli pindarici.

E fu così i nostri eroi tornarono a casa con le pive nel sacco, senza più bacco, con molto meno tabacco e senza speranza di incontrare Venere.

Ma il seme era stato gettato, il dado era tratto e finalmente l'ipotiposi del sentimento nazionale si stava postergando con i prolegomeni della critica evolutiva.

Insomma era tutto un fermento, il muro di berlino stava per crollare e la goliardia bolognese stava per essere attraversata da “una corrente elettrica, una corrente forte”.

Evidentemente lo Yeti o (qualcun'altro) parlò perchè una fredda sera di novembre del 1989 Mata Hari e Cellus Accelerator Felsineus suonarono al campanello di un'appartamento di via Lombardia, con in mano una bottiglia di Johnny Walker ed in testa un idea meravigliosa....

...Nell'appartamento trovarono Ludwig Von Petzin (dei Petzin di Vruch), Attila Flagellum Dei (il barbaro che veniva dalle terre barbare ed inesplorate oltre la Barafonda) ed il prode Mattanji (che la Mattanza sia con noi) che si trovava già li, in visita degli altri due residenti.

Mata e Cellus misero in pratica tutte le strategie possibili ed immaginabili per convincere i tre baldi romagnoli ad abbandonare i loro propositi di rifondare il feudo, parlarono dell'impossibilità di una rifondazione senza le insegne, senza investitura ufficiale, senza approvazione del Fittone e senza santi in paradiso!

Parlarono delle immani difficoltà che avrebbero incontrato da soli in un mondo freddo e crudele e bla, bla, bla.

Terminato che fu il Whisky i due tirarono fuori i pezzo forte, se proprio i tre avessero voluto cambiare balla e crearne una nuova c'era la possibilità di rifondare un'ordine antico e venerato: Congiura de Pazzi!

Eh, come, Congiura??? La cosa suscitò l'interesse dei tre, soprattutto per il fatto che c'era da congiurare e che si era un po' pazzi.

Poi Mata Hari comincio a millantare che per lei non c'era problema a rimediare le insegne, che aveva i contatti giusti, che era già quasi in parola, che l'ultimo Principe le aveva promesso che non ci sarebbero stati problemi, che le aveva già le insegne ed aveva l'approvazione del fittone!

Ma tutto questo non bastò! I tre volevano a tutti i costi riprovarci con lo Yeti e volevano assolutamente riportare la Romagna nella goliardia Bolognese.

E fu così che già belli carichi i 5 uscirono per fare un po' di danni in giro.

Il percorso ed i luoghi visitati quella sera non sono, a distanza di tanto tempo, così facili da ricordare ma di certo la strada li condusse alla casa del Gonfaloniere della Balla Bolognese.

Era quella una dimora, dalla parte opposta della città, grande, piena di piccole stanze private ma con un'ampia sala centrale, che raccoglieva all'epoca, oltre che al Gonfaloniere, anche altra fauna bolognese di cui si ricordano l'enorme barbuto studente dell'Arcano, seguace di Eliphas Levi ed Ermete Trimegisto, ed il chitarista Marzio taciturno e schivo.

Lì si trovavano le insegne della Balla Bolognese e negli scantinati del palazzo si tenevano i processi.

Orbene i nostri erano sempre stati, fino a quella sera, bene accetti in quella casa. E si sa come va, si beve, si chiacchera, si chiacchera e si beve e poi dopo i saluti, andando verso l'uscita, il Gonfalone della Balla Bolognese, che era appeso sopra il letto del Gonfaloniere, finisce arrotolato, sotto il cappotto di qualcuno e si invola. Uccellato!

Non si sa di preciso come accadde. Accadde e basta.

Cellus che allora apparteneva alla Balla dell'Oca uccellò il Gonfalone della Balla Bolognese sotto al naso del Gonfaloniere!

I complici della “congiura” erano menbri della Balla Bolognese (se no che congiura sarebbe?).

Una volta usciti dalla casa, in macchina salto fuori il Gonfalone e fu l'apoteosi, giro battone con tanto di listino prezzi, giro monumenti con ghirlande di fiori, giro in giro tutta la notte.

I tre riminesi avevano di fatto dimenticato lo Yeti, il Feudo Romagnolo, e i tiramenti di cazzo.

Di fatto era rinata Congiura de' Pazzi.

Quella notte non verrà mai dimenticata, da chi c'era e dalla storia. Quella notte cadde il muro di Berlino, veramente.

La storia nata quella notte continua anche adesso.

Era la notte tra il 9 ed il 10 di novembre del 1989.

Attila Flagellum Dei