16 febbraio 2025
Ville e Fattorie del Chianti
La candidatura a patrimonio Unesco
La candidatura a patrimonio Unesco
Collage archivio GEB
Domenica 16 febbraio il GEB organizza un'escursione che attraversa una delle zone più ricche di ville e fattorie, elementi che caratterizzano quel sistema paesaggistico del Chianti candidato a patrimonio mondiale Unesco.
"Il paesaggio del sistema Ville-fattoria del Chianti Classico" è il nome ufficiale della candidatura presentata dai sindaci del territorio del Chianti Senese e Fiorentino. "Un territorio unico di 54mila ettari diviso tra due provincie, Firenze e Siena, e sette Comuni - scriveva il quotidiano La Nazione il 6 settembre scorso, in occasione dell'ufficializzazione della candidatura - Il modello delle ville-fattoria che, nato nel XVI secolo, ha permesso di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni residenti e lo sviluppo economico del territorio. Il valore culturale del paesaggio del Gallo Nero è l’elemento chiave usato per elaborare e presentare il progetto di candidatura. Un percorso, partito nel 2016, per le celebrazioni dei tre secoli del Gallo Nero, dall’emanazione dell’editto del Granduca Cosimo III dei Medici che delimitò per primo i confini del territorio e che ha ricevuto il primo sì lo scorso giugno dal consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco".
La nostra escursione ci porterà alla scoperta di una serie di eccellenze architettoniche e di produzione del vino Chianti Classico, proprio per conoscere da vicino quel sistema paesaggistico che ambisce a diventare patrimonio dell'umanità.
Ci troveremo a Lucignano in Chianti, dove le auto potranno sostare nel piccolo parcheggio del borgo (si consiglia di limitare quanto più possibile il numero di auto condividendo il viaggio o approfittando del punto di ritrovo in località Pianella).
Dopo la visita del borgo ci dirigeremo verso la seconda meta dell'escursione, San Giusto a Rentennano, antichissimo monastero cistercense, oggi prestigiosa azienda agricola di proprietà della famiglia Martini di Cigala. Da qui proseguiremo fino ad incontrare il piccolo nucleo del Colle di San Marcellino, con la sua caratteristica chiesa della quale resta l'abside dell'antico impianto romanico. troveremo poi la pieve di San Marcellino, luogo di notevole importanza nel medioevo, di cui si hanno notizie fin dal 963. Tappa successiva, il suggestivo castello di Cacchiano, proprietà famiglia Ricasoli Firidolfi, edificato nel corso del X secolo come struttura strategica per le sue funzioni difensive nell'area a confine tra il territorio fiorentino e quello senese.
In seguito, la nostra escursione attraverserà una zona caratterizzata da vigneti spettacolari, affacciati su un panorama tipico del territorio chiantigiano, fino al rientro a Lucignano, dove il percorso si completerà.
Partenza da Pianella in car sharing (facoltativo) alle ore 8:00 dal parcheggio del Ristorante Il Ponte (google maps)
Ritrovo a Lucignano in Chianti alle ore 8:15 (google maps)
Partenza dell'escursione: ore 8:45
Fine dell'escursione prevista per le ore 15:00
Occorre prenotarsi obbligatoriamente entro sabato 15 febbraio collegandosi al seguente link: Prenota Percorso della settimana
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l'escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
Se intendete supportare la nostra attività e sottoscrivere la tessera per l'anno 2025 e, di conseguenza, non attivare la polizza temporanea già da questa escursione, vi preghiamo di farlo almeno due giorni prima dell'evento in modo da consentire l'inserimento del nominativo sulla piattaforma FIE e attivare anche la copertura assicurativa.
Passaggi fondamentali per associarsi al GEB:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2025 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2025 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
A presto camminando
Il Gruppo comunicazione
Scheda tecnica dell'escursione
Percorso Escursionistico
Mezza giornata (termine ore 15:00) con pranzo al sacco
Anello di 14,4 km
Dislivello positivo: 500 metri
Quota minima: 233 metri
Quota massima 497 metri
Almeno 2 lt di Acqua Spuntino e Pranzo al Sacco
Sono necessari : scarponi con suola ben scolpita, bastoncini,
Coordinatore Tecnico:
A.E. Alessandro Maggi telefono 348 241 3824
Sul posto sarà comunicata la squadra degli accompagnatori. Tutti gli A.E. presenti saranno comunque a disposizione
È obbligatorio prenotarsi entro Sabato 15 febbraio collegandosi al seguente link Prenota Percorso della settimana
Ritrovo e costi:
Partenza ore 8:00 dal parcheggio del ristorante Il Ponte a Pianella (link google maps)
Raduno ore 8:15 presso Lucignano in Chianti (link google maps) - partenza escursione ore 8:45
Per i soci non tesserati FIE, correttamente equipaggiati, sarà attivata la polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Strade bianche con fondo sconnesso, sono dunque obbligatori scarponcini con suola ben scolpita e bastoncini secondo le proprie abitudini. Cappello parasole, pantaloni lunghi, repellente per insetti
Alle persone con calzature non idonee non sarà permessa la partecipazione in gruppo
Acqua in abbondanza
Raccomandazioni particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Note storiche
Castello di Lucignano
Si affaccia sulla valle dell’Arbia ed è stato uno degli ultimi baluardi della Repubblica fiorentina.
All’interno del nucleo abitativo sorgevano ben due chiese, a dimostrazione dell’importanza che questa struttura aveva nel Medioevo: la prima, dedicata a Santa Cristina, viene ricordata fra le proprietà di San Giusto a Rentennano ed è stata totalmente inglobata in una casa colonica, mentre la seconda, dedicata a San Cristoforo, è stata pesantemente rimaneggiata.
Occupato dai Senesi nel 1432 e nuovamente restituito l’anno seguente ai Fiorentini, il castello subisce danneggiamenti durante la guerra aragonese.
Del nucleo originale del castello restano pochissimi indizi, come due lati delle alte mura e il coronamento del cassero, integrati in edifici più recenti. L’originario nucleo della fortificazione, fortemente trasformato, è un edificio alto e rettangolare, con ambienti a volta, al quale ancora in epoca medievale è stato addossato, sul lato est, un altro corpo di fabbrica di uguale altezza, che ha sul lato a valle una grande porta ad arco tondo. Altre costruzioni coeve chiudono a nord-ovest il cortile, al quale si accede attraverso un arco in pietra con merlatura rifatta recentemente.
Oggi il complesso è proprietà della Società Agricola Castello di Lucignano.
San Giusto a Rentennano
Nome di origine etrusca, si affaccia sull'alto corso del fiume Arbia nella parte più meridionale del Chianti Classico. Antichissimo monastero cistercense (per questo già denominato San Giusto alle Monache), poi indomito fortilizio, fu segnato a confine, secondo un trattato del 1204, fra i contadi di Siena e Firenze. Del castello rimangono le merlature guelfe del muro di cinta, le massicce mura a Barbacane e le cantine interrate, ancora oggi utilizzate per la maturazione dei vini in botte. Proprietà della famiglia Martini di Cigala dal 1914, oggi è sede di un'importante azienda agricola di produzione del Chianti Classico.
Chiesa di San Marcellino in Colle
Edificio sacro situato in località Il Colle, presso Monti, nel comune di Gaiole in Chianti in provincia di Siena. È stata la chiesa parrocchiale del villaggio rurale di Colle ed era una suffraganea della pieve di San Marcellino. La chiesa è caratterizzata dalla facciata a capanna in filaretto di pietra alberese e si presenta ad unica navatella conclusa con un'abside semicircolare dalla dimensione eccessiva rispetto alla mole dell'edificio. L'abside, decorata dalla monofora, è l'unica struttura rimasta integra della chiesa romanica mentre tutto il resto è il frutto di una sapiente opera di rimontaggio probabilmente eseguita nel corso del Trecento. All'interno si conserva un cippo di marmo bianco usato come acquasantiera. Questo cippo, forse di età imperiale, è privo di iscrizioni ed è decorato con due semplici fregi a festone nei riquadri laterali.
Pieve di San Marcellino
Luogo di culto cattolico situato a Monti, nel comune di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena e diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L'edificio venne realizzato nei pressi di Cacchiano, un importante insediamento militare di epoca romana. Nelle sue vicinanze, alla fine del XIX secolo, venne scoperta una necropoli romana risalente al II-III secolo d.C. mentre altre tombe d'età imperiale vennero scoperte nei pressi della pieve. Ebbe notevole importanza nel Medioevo e risulta di patronato della famiglia Ricasoli già dal 963.
Venne scelta come sede di importanti eventi. Nel 1029 vi fu emessa la sentenza favorevole al vescovo di Arezzo nella controversia con quello di Siena sull'appartenenza di alcune zone del Chianti. L'episodio più importante avvenne però nel 1176 quando i consoli senesi Forano e Rustichino e quelli fiorentini Cavalcante e Ristoradanno vi firmarono un accordo di pace riguardo ai confini tra le due repubbliche nel territorio del Chianti, accordo che venne poi confermato col Lodo di Poggibonsi del 1203.
La pieve di San Marcellino venne completamente ricostruita alla metà dell'Ottocento secondo il gusto dell'epoca. Quando Emanuele Repetti visitò questo luogo l'allora pievano aveva già iniziato i lavori di trasformazione della canonica. Il Repetti descrive la vecchia chiesa così:«...il corpo della chiesa conserva la sua antica struttura a tre spartiti, quasi a croce greca, i di cui archi laterali osano su piccolissime colonne di materia, misure e con capitelli diversi tra loro».
Ai primi del XX secolo nel muro della casa canonica furono rinvenuti due cippi marmorei con iscrizioni databili entrambi al II secolo d.C. Uno recava la scritta: TIBERIUS - CLAUDIUS - GLYPTUS / L-A-D-D (Tiberius Claudius Glyptus locum adquisivit decreto decurionum) mentre sull'altro vi era inciso: ...PATRONIS PRAES/ TANTISSIMIS/ FFL - SECUNDINUS ET/ PERELIANUS PROC-SUMR/ EX VOTO LOCAVE- RUNT/ CURAN...(probabilmente si tratta di un ex voto che i liberti Secondino e Pereliano fanno ai loro padroni).
Nella pieve si conservano otto colonne e altrettanti capitelli di ordine corinzio già impiegati nella chiesa demolita nell'Ottocento. Le colonne sono state realizzate con materiali pregiati quali Marmo pario, Marmo cipollino e breccia africana e di queste sei sono ancora usate in chiesa mentre due, fino agli anni settanta, giacevano abbandonate nell'orto posto dietro la tribuna. Gli otto capitelli sono posti: due in chiesa sulle colonne ai lati del portale, cinque nella casa canonica mentre l'ultimo è posto sulla sommità della cappella mortuaria del vicino cimitero ed usato come base di una croce in ferro; tutti i capitelli presentano una eterogenea qualità artistica e un altrettanto varia collocazione cronologica tra la metà del I secolo d.C. e la fine del II e sembrano provenire da alcuni tempietti votivi per la adorazione delle divinità campestri.
Castello di Cacchiano
Si trova nell'omonima località tra i centri di San Regolo e Monti, nel territorio comunale di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena.
Il castello venne edificato nel corso del X secolo dalla famiglia fiorentina dei Ricasoli su un'area collinare dove furono rinvenuti vari reperti archeologici di epoca romana.
Il complesso architettonico divenne una struttura militare strategica con funzioni difensive nell'area di confine tra il territorio fiorentino in cui rientrava e quello senese, per poi essere trasformato in fattoria fortificata nel corso della seconda metà del Cinquecento a seguito della definitiva caduta della Repubblica di Siena e la sua definitiva annessione al Granducato di Toscana; il castello nel 1452 subì un assedio e nel 1478 venne gravemente danneggiato dagli Aragonesi.
A seguito della dismissione della struttura militare, il complesso subì modifiche architettoniche che ne hanno trasformato definitivamente l'aspetto, mentre a fianco del palazzo padronale venne edificata una cappella gentilizia.
Dell'originaria struttura medievale resta il fronte sud-orientale e la parte nord-orientale del complesso architettonico attuale, che si articola a forma triangolare con torri angolari e strutture murarie in pietra che rivestono esternamente i corpi di fabbrica laterali che a loro volta racchiudono il cortile interno.
Sul corpo di fabbrica sud-occidentale dell'originaria struttura medievale è stato in seguito realizzato il palazzo padronale a pianta rettangolare, al centro del quale si eleva una torretta di avvistamento a sezione quadrata; all'angolo sud-orientale del palazzo è parzialmente addossato l'angolo della cappella gentilizia.
Davanti alla facciata principale del palazzo padronale si apre un ampio cortile rettangolare dove si trova un pozzo-cisterna che originariamente raccoglieva l'acqua piovana per l'approvvigionamento idrico del complesso architettonico; il lato nord-occidentale e quello sud-orientale del cortile sono delimitati da altri edifici con strutture murarie in pietra.