Traversata Badia a Monastero-San Gusmè
Dieci anni di cammino insieme
Dieci anni di cammino insieme
Domenica 10 Novembre
Domenica 10 Novembre
Gentili Escursionisti,
Per festeggiare il decennale di attività della nostra associazione, Domenica 10 Novembre proponiamo una traversata tra storia, natura e architettura nelle zone che hanno dato origine alla Berardenga.
Il ritrovo è alle ore 8:30 in località San Gusmè dove è previsto il trasferimento in autobus per Badia a Monastero, luogo di partenza dell'escursione.
Le altre emergenze architettoniche e storiche che incontreremo lungo il percorso saranno: Monastero d'Ombrone, il Castello di Montalto, Villa Arceno con i suoi scenografici viali cipressati ed infine il borgo di San Gusmè.
Nelle note troverete alcune notizie storiche riguardanti questi luoghi.
l termine dell'escursione concluderemo la giornata con un pranzo presso la Società Filarmonica di San Gusmè al prezzo di 20,00 euro a base di : Antipasto, 2 primi, secondo con contorno , dolce e bevande
Occorre prenotarsi obbligatoriamente entro Venerdì 8 Novembre per chi partecipa al pranzo o Sabato 9 per chi viene solo a camminare collegandosi al presente link, facendo presente che nello stesso form è possibile comunicare l'adesione al Convegno e al Buffet di Sabato 9 Novembre.
Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto con un congruo anticipo rispetto alla data dell'escursione.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2024 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2024 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
Scheda tecnica dell'escursione
Percorso Escursionistico
Mezza giornata
Traversata di 11 km
Dislivello positivo 350 mt
1,5 litri d'acqua e spuntino
Fondo battuto con strade bianche e sentieri di bosco
Coordinatori Tecnici:
A.E. Alessandro Maggi cell. 3482413824
A.E.N. Daniele Caratelli cell. 3331497844
i quali comunicheranno sul posto la squadra degli accompagnatori. Tutti gli A.E. presenti saranno comunque a disposizione
Prenotazioni
È necessario prenotarsi all'escursione entro Venerdì 8 Novembre se si intende rimanere al pranzo o Sabato 9 per la sola escursione al seguente form:
Ritrovo e costi:
Il raduno è alle ore 8:30 a San Gusmè dove faremo trasferimento in autobus per Badia a Monastero dove alle ore 9:00 inizierà l'escursione.
La partecipazione è gratuita per tutti gli iscritti alle associazioni affiliate alla Federazione Italiana Escursionismo; per i non iscritti è prevista la sottoscrizione di polizza assicurativa giornaliera al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Scarpe/Scarponi da trekking con suola ben scolpita
Bastoncini secondo le proprie abitudini
Kit per la pioggia
Cappello parasole
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1,5 litri)
Chi indosserà scarpe da ginnastica o calzature ritenute non idonee sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Note
Badia a Monastero , conosciuta anche come Abbadia della Berardenga , ha una storia antica e travagliata. Oggi si presenta imponente nella vastità degli edifici che la compongono sui quali svetta il quadrato campanile nel verde intenso dei prati che la circondano. Fu fondata nell'anno 867 dal conte Wuiginisio nel nome di Dio e con la volontà di rispondere al richiamo del Vangelo. Fondata come convento femminile, ebbe come madre badessa la figlia del conte. Successivamente intorno al 1000 il monastero si trasformo in un convento di frati, forse Benedettini, e successivamente nel 1098 Camaldolesi. La Badia venne dotata di nuovi possedimenti e prosperò, nonostante il territorio di confine e conteso tra Fiorentini, Senesi e Aretini. A causa degli scontri, tra il1207e il1230, la badia fu fortificata con mura, fossati e ponte levatoio. Nel XIV secolo la badia fu data in Commenda, preda di vescovi e prelati. L'essere una Commenda la salvò nel1554 dalla demolizione durante la guerra tra Cosimo dei Medici la Repubblica di Siena. Da qui inizia una lunga decadenza che vide demolizioni e trasformazioni inadeguate alla sua bellezza originaria. Nel 1820 la Badia fu retrocessa a priorato. Oggi è una proprietà privata, villa e fattoria. da quello che era l'antico accesso, si accede ad un grande cortile cui campeggia un gallo di dimensioni notevoli a testimoniare con il suo simbolo il famoso Gallo Nero e quindi l'uso dei locali che delimitano il cortile, a fattoria. Resta l'incanto del luogo e la bellezza della torre campanaria con cinque ordini sovrapposti con tre trifore e due monofore.
Monastero d'Ombrone fu uno dei castelli dei signori della Berardenga, nella prima menzione dell’anno 1044 è riportato con il nome di “Sarna”( toponimo di origine etrusca) ma già pochi anni dopo troviamo indicato “…prope castello de Monasterio ..” forse in omaggio alla vicina Abbazia.
Nell’Archivio di Stato di Siena sono custoditi moltissimi documenti relativi a Monastero d’Ombrone nel periodo XIII/XVI secolo, a dimostrazione dell’importanza che il Castello aveva per Siena, in molti di questi si fa riferimento alla ricostruzione delle mura. Assai intensa è la concentrazione di notizie nell’anno 1554, anche successive alla data della caduta della città. Agli inizi del XIV secolo il catasto senese ci informa della rilevanza del luogo, al quale erano annessi numerosi poderi, fino al Poggio di S. Quirico, soprattutto per la concentrazione di case nel villaggio e nel castello, se ne contavano 57, oltre a 7 casalini e 2 forni.
La chiesa di San Salvatore ( così titolata dal 1832) a Monastero d'Ombrone (già Santi Jacopo e Cristoforo ) è in ottimo stato di conservazione frutto del recente recupero generale del Borgo. I vari rimaneggiamenti non hanno irrimediabilmente alterato le forme della costruzione. La porta e la finestra superiore sono frutto di interventi recenti, ma nelle murature si conserva buona parte del portale originario con la sua mensola ornata a dentelli. Il fianco sinistro permette di individuare le fasi costruttive e le ristrutturazioni.
Altri fabbricati, come la torretta posta a nord ovest sono stati edificati o completamente ristrutturati ad inizio Novecento con la proprietà Chigi Saracini. Oggi il borgo è un complesso alberghiero di pregio
Castello di Montalto: il castello di Montalto risale a più di mille anni fa. Fu costruito nell'anno 1000 da Winigi, vassallo di Carlo Magno e primo conte di Siena, o da suo figlio Berardo. Continuamente conteso nella rivalità fra Siena e Firenze, il castello rimase sempre fedele a Siena. Si narra che nella battaglia di Montalto del 1207 i Fiorentini presero prigionieri 17.000 Senesi. I Berardenga rifortificarono Montalto con una cinta muraria più alta che permise di resistere a un lungo assedio nel 1260. Nei primi anni del 1500 il conte Giovanni Palmieri convinse Siena a cedergli Montalto , promettendo di difenderlo dai Fiorentini; Montalto divenne così una piccola signoria.Nel 1555, Siena cadde sotto il controllo di Firenze e dei Medici con tutto il suo territorio, incluso Montalto. Nel 1970 la proprietà del castello passò alla famiglia Coda Nunziante , attuali proprietari
San Gusmè deve il suo nome a Sancti Cosme, primo titolare della chiesa dei Santi Cosma e Damiano risalente all’età carolingia ed ubicata nel villaggio di Campi, località a nord del paese.
Solo a seguito della decadenza di Campi, attorno al XIII secolo, San Gusmè divenne un importante centro di confine e nel 1370 gli abitanti decisero di fortificarlo, per divenire, fin dall’inizio del XV secolo, una delle roccaforti principali della Repubblica di Siena.
Occupato nel 1403 da fuoriusciti senesi e riconsegnato alla Repubblica Senese l’anno dopo, l’11 settembre 1478 San Gusmè venne occupato dall’esercito napoletano di Alfonso d’Aragona, per poi tornare nel 1528 in possesso di fuoriusciti senesi comandati da Giovanni Damiani. Nel 1554, durante l’ultima resistenza della Repubblica Senese, il castello fu assalito dalle truppe del Marignano e sottoposto all’autorità medicea, mantenendo tuttavia una marcata autonomia amministrativa.
Dominato dalla famiglia dei Del Taia per tutta l’età moderna, il 2 giugno 1777, in seguito alle Riforme Comunicative volute dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, San Gusmè venne incorporato nel Comune di Castelnuovo Berardenga.
Ancora oggi nella località, che ha conservato i caratteri dell’insediamento medievale, si possono individuare alcune parti delle mura originali, come le due porte in pietra ad arco ribassato, poste una a Sud-Ovest e una a Nord-Est.
A San Gusmè visse Pier Pettinaio da Campi, ricordato da Dante nel XIII canto del Purgatorio; vi ebbe inoltre i natali nel 1556 Pietro di Giulio Sorri, pittore discepolo di Arcangelo Salimbeni e di Domenico da Passignano, a cui è attribuita l’Annunciazione posta nell’altare maggiore della Chiesa della Compagnia della S.s. Annunziata.
Fin dall’XI secolo si hanno tracce del villaggio aperto di Arceno, che nel XVII secolo divenne proprietà della famiglia senese Grisaldi del Taja; nel 1833 la famiglia Piccolomini Clementini acquistò la tenuta e commissionò ad Agostino Fantastici la ristrutturazione della villa e successivamente la costruzione del grandioso parco.
Dell’antico insediamento troviamo menzione già dal 1024 nel Cartulario della Berardenga, che cita la Chiesa di San Giovanni e dal 1114 anche la chiesa di San Pietro. Nella Tavola Possessioni al 1318, Arceno è censito con 5 case, mentre nel 1366 e 1367 partecipa al Castro Novo e alla prima comunità di Castelnuovo. Nel 1692 è podere del comunello di S. Gusmè proprietà del Taia e nel 1777 editto leopoldino, risulta comunello a se stante ( il n° 36 dell’elenco)
Attualmente non rimangono vestigia antiche dell’originario complesso, in quanto tutta la villa d’Arceno, come possiamo ammirarla oggi, sorse ex novo sul finire del XVIII secolo per volere del cavaliere Flaminio Del Taja.
Dopo la famiglia Del Taja, la proprietà passa ai Piccolomini Clementini, ai quali si deve la realizzazione di un bellissimo giardino romantico progettato da Agostino Fantastici, riuscito esempio di giardino pittoresco all’inglese, caratterizzato da un lago e da una serie di piccoli edifici come il porticciolo, la casa delle barche, fontane, isolotti e ponti in legno e pietra.
La villa ha pianta rettangolare, sviluppata su tre piani e conclusa da una copertura a padiglione al centro della quale si eleva la torre colombaia. I fronti nord e sud sono caratterizzati da un corpo centrale a tre arcate sovrapposte su tutti e tre i livelli. Quasi tutti gli elementi decorativi sono realizzati in stucco e creano un sapiente contrasto cromatico con le superfici a intonaco