4 Febbraio 2024
Monteluco e l'Alto Chianti
4 Febbraio 2024
Monteluco e l'Alto Chianti
Dopo due escursioni di prossimità abbastanza brevi e facili torniamo a proporre un percorso leggermente più impegnativo a causa del dislivello e della lunghezza.
Domenica 4 febbraio affronteremo le foreste e i saliscendi tipici del Chianti più selvaggio, nella zona di Monteluco, con un anello di circa 13 chilometri, immersi in una fitta boscaglia di pini, abeti, castagni e faggi su sentieri di bosco e strade bianche.
Partiremo dal ristorante La Pineta lungo la strada asfaltata in direzione di Nusenna per deviare a destra, dopo circa 600 metri, su una strada bianca che segue il crinale con a destra la vallata dell’Ambra e a sinistra numerosi scorci panoramici sul Valdarno e sulla vicina catena del Pratomagno.
Dopo aver percorso circa 3 km si lascia la strada bianca che porterebbe nella Valdambra, verso Solata e Montebenichi e si scende deviando a destra su un largo ma ripido sentiero verso la sorgente dell’Ambra, sul quale va posta molta attenzione in quanto in alcuni tratti la pendenza si aggira intorno al 30% per cui è necessario scendere a zigzag ed usare i bastoncini senza i quali non è raccomandabile affrontare la discesa.
Raggiunta l’Ambra a quota 410 si guaderà il torrente. Normalmente il guado è abbastanza agevole ma in ogni caso è consigliabile avere con sé calzini di ricambio e un piccolo asciugamano per i piedi.
Saliremo a San Vincenti per una salita abbastanza impegnativa, almeno nel primo tratto; la frazione si trova a quota 520 m slm.
Da qui il ritorno verso Monteluco avviene sulla strada comunale bianca carrabile con una salita agevole e graduale di circa 5 km.
La lunghezza complessiva del percorso è di 13 km, il dislivello circa 540 m. Queste caratteristiche rendono il percorso non adatto a chi si avvicina all'escursionismo per la prima volta e richiedono che i partecipanti abbiano un minimo di allenamento vista la difficoltà del percorso in discesa verso l'Ambra e i dislivello complessivo da affrontare.
Al termine della fatica, per chi lo desidera, ci ristoreremo con la cucina del ristorante La Pineta, con un pranzo al costo di € 25,00 così composto:
- Lasagne al ragù
- Arrosto misto
- Contorni di stagione
- Dolce
- Acqua, vino e caffè
Occorre prenotarsi obbligatoriamente entro Sabato 3 febbraio collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana, ma, come al solito, per consentire al ristorante di accoglierci al meglio, il termine per la prenotazione per coloro che hanno intenzione di rimanere al pranzo è fissato per venerdì 2 febbraio 2024 alle ore 14:00. Non aspettate quindi l’ultimo momento a prenotarvi: se avete intenzione di partecipare prenotatevi appena possibile.
Inoltre il pranzo è confermato anche se l'escursione venisse annullata per maltempo o per qualsiasi altra ragione e i dettagli saranno comunicati a chi si è prenotato.
Il raduno è alle ore 8:20 presso il valico di Monteluco, a quota 790 slm, nei pressi del Ristorante La Pineta (link Google Maps), partenza entro le ore 8:40.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
Riportiamo i passaggi fondamentali per associarsi al GEB:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2024 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2024 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Scheda tecnica dell'escursione
Percorso Escursionistico
Mezza giornata
Anello di 13 km
Dislivello 540 m
Scorta di acqua (almeno 1,5 litri) spuntino
Strade bianche, sentieri di bosco scoscesi e dissestati: sono obbligatori scarponcini con suola scolpita, e altamente consigliati bastoncini da trekking per affrontare la ripida discesa verso il torrente Ambra
Coordinatori Tecnici:
A.E. Beatrice Bari 3391882489
A.E. Raniero Giganti 3384747293
i quali comunicheranno sul posto la squadra degli accompagnatori. Tutti gli A.E. presenti saranno comunque a disposizione.
Prenotazione:
È necessario prenotarsi all'escursione entro Sabato 3 febbraio e tramite il form: Prenota Percorso della settimana. Per coloro che hanno intenzione di rimanere al pranzo il termine di prenotazione è fissato per venerdì 2 febbraio alle ore 14:00
Ritrovo e costi:
Il raduno è alle ore 8:20 presso il valico di Monteluco, a quota 790 slm, nei pressi del Ristorante La Pineta (link Google Maps), partenza entro le ore 8:40.
L' escursione è gratuita per i soci FIE. Per gli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Il pranzo avrà un costo di 20,00 euro a testa
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Fondo battuto,strade bianche e di bosco. Sono necessarie calzature con suola ben scolpita.Ai partecipanti con Scarpe da Ginnastica sarà negata la partecipazione in gruppo.Note
MONTE LUCO DEL CHIANTI, o DELLA BERARDENGA fra la Valle dell'Ambra, e quella dell'Arbia. - È una delle montuosità più prominenti della giogaja che separa il Chianti dal Val d'Arno superiore, la quale si collega a scirocco col Monte Fienali, e a maestrale con quelli di Monte Grossi e di Coltibuono.
Scandagliato dall'astronomo P. Inghirami, si trovano le vestigia del Castello di Monte Luco, poste sulla vetta del monte omonimo, a 1422 braccia, ossiano tese 425,8 più alte del livello del Mediterraneo.
Questa sommità e la sua faccia meridionale che acquapende in Val d'Arbia spetta alla Comunità di Gajole, del Compartimento di Siena, mentre il fianco opposto che scende in Val d'Ambra è compreso nella Comunità del Bucine, Compartimento di Arezzo.
BERARDENGA (MONTELUCO DELLA). Due castelli di Monte Luco, vestiti di quelle antiche selve che gli diedero il nome, esistono nel Chianti alto, e ambedue nella stessa Comuntà di Gajole. Uno dicesi Monte Luco a Lecchio, e conserva la sua parrocchia (S. Martino) 4 miglia toscane a libeccio di Gajole; l'altro è castello diruto sulla cima del Monteluco Berardenga 4 miglia toscane a scirocco dello stesso capoluogo, e sull'antico confine territoriale di tre Diocesi civili ed ecclesiastiche.
Veggonsi le vestigia di Monteluco Berardenga sul punto più eminente dei monti del Chianti, là dove si distaccano i contrafforti che separano la Valle dell'Ombrone senese da quella dell'Arno, e dalle valli minori della Pesa, dell'Arbia e dell'Ambra loro tributarie. Furono dominati entrambi dai conti senesi di origine salica, alla quale consorteria appartenevano i Ricasoli di Cacchiano che si trovano padroni della torre e distretto di Monteluco a Lecchio sino dal secolo XII.
Il più antico ricordo del Monte Luco Berardenga si riscontra negli Annali Camaldolensi (T. III) all'anno 1085, quando i figli del Conte Wuinigi e del Conte Berardo cederono alla loro abazia della Berardenga il giuspadronato della cappella di Monteluco posta nel piviere di S. Vincenzo nel contado aretino.
La posizione geografica di Monteluco Berardenga fece sì che questo luogo cambiasse spesse volte di padroni. Era dei senesi nel 1175, allorché fu ceduto ai fiorentini nella pace di detto anno, confermata nella posteriore demarcazione dei due contadi, all'anno 1203. (AMMIR. Stor. Fior. e LAMI I. c.)
Tornò ai primi del 1261, quando alcuni conti della Berardenga vendettero per la somma di lire 500 il loro castello di Monteluco alla Repubblica di Siena, che più volte si vide togliere. Essendochè trovasi nei loro Archivi, che nel 1306 gli abitanti di Monteluco si assoggettarono ai signori Nove di Siena.
Caduto in mano, nel 1399, di alcuni banditi mercè l'ajuto degli Ubertini e del conte Guido di Bagno, la Repubblica di Siena inviò a Monteluco gente armata per riconquistarlo. (AMMIR. Istor. Fior.)
Posteriormente lo stesso castello tornato in potere dei fuoriusciti senesi, fu assalito, nel 1527, preso e smantellato, per ordine dei reggitori di quella Repubblica.
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti)
PIEVE DI SAN VINCENTI - L'intitolazione a San Vincenzo fa presupporre che la chiesa sia stata edificata nell'ambito della riorganizzazione ecclesiastica avvenuta nel VII secolo da missionari autoctoni e successivamente da evangelizzatori orientali.
Anche la Pieve di San Vincenti fu tra le chiese disputate tra le diocesi contermini di Siena e di Arezzo. Nonostante i rimaneggiamenti la pieve mantiene tracce dell'originario impianto preromanico.
notizie estrapolate da Renato Stopani "Chianti Longobardo" - Centro di Studi Chiantigiani Clante pagine 34-36
La chiesa è documentata fin dal VII secolo, quando il suo nome era Basilica Sancti Vincenti in fundo Bonuspagis, come chiesa dipendente dal baptisterium di Altaserra. Seconda la tradizione sarebbe stata fondata da Servando vescovo di Arezzo e all'inizio dell'VIII secolo sarebbe stata ingrandita da Luperziano, anche lui vescovo aretino, il quale vi consacrò due altari dedicati rispettivamente a San Quirico e a San Lorentino. Poco dopo il 1000 presso la chiesa aveva sede un ospedale ma solo nel 1104 è attestata come pieve.
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