Domenica 26 Marzo il GEB propone una bellissima escursione al Castello di Montecchio Vesponi.
Il Castello sorge all'ingresso meridionale della Valle di Chio, su un colle di 364 metri a dominio del sottostante paese di Montecchio e della valle stessa. Grazie al suo ottimo stato di conservazione è da considerarsi il fortilizio medievale più interessante della zona aretina e fra i più belli di tutta la Toscana. Ancora oggi è dotato di una cerchia muraria merlata intervallata da torri che si sviluppa per 263 metri, con uno splendido cassero all'interno, al fianco del quale svetta una slanciata torre quadrata di circa trenta metri che lo rende facilmente individuabile da tutta la zona circostante.
Il nostro percorso inizierà alle ore 9:30 dal Podere Peciano, azienda agricola e fattoria didattica, posizionata al centro di un’incantevole piccola valle delle colline Cortonesi rivolte sulla Valdichiana. Da qui inizieremo a salire gradatamente sulla collina circondata da oliveti rigogliosi e alberi in fiore, seguendo il tracciato della Via Romea Germanica; costeggeremo Villa Schiatti, dimora storica del 19° secolo, supereremo la diga satellite del Montedoglio fino ad arrivare in prossimità del bellissimo Castello medioevale di Montecchio Vesponi. Prima di entrare al castello, a destra, potremo affacciarci su un’ampia terrazza naturale che domina la valle di Chio, autentico gioiello naturalistico, storico e paesaggistico. Questa valle è sempre stata ricca di sorgenti d’acqua e proprio grazie ad essi, nei secoli, sono stati costruiti mulini per la produzione della farina e per la lavorazione della canapa. Ancora oggi nella toponomastica dei luoghi si ha la testimonianza dei vecchi mulini, come ad esempio Mulin Nuovo, Mulino dello Zoppo e Mulino Bianco, tanto che di recente è stato realizzato un tragitto pedonale denominato il “Percorso degli Antichi Mulini”. Oggi la valle si presenta ben conservata, con le geometrie dei campi del fondovalle interrotte dai torrenti che vengono dalle montagne, con gli oliveti a terrazzamenti, in collina, coi casolari e i piccoli borghi, a mezza costa.
Seguirà la visita al castello di Montecchio, impreziosita dalla guida di una archeologa locale.
Terminata la visita, scenderemo nel piccolo borgo di Montecchio, dove, nella piazza della Chiesa potremo fare una piccola sosta. Attraverso una stradina che costeggia le case del borgo, attraverseremo la statale per immetterci in un lungo stradone, “lo stradone di Montecchio” che si immette nella Valdichiana, terra fertile dalle antiche tradizioni rurali. Questi terreni, recentemente acquisiti dall'industria farmaceutica Aboca specializzata nella sintesi di prodotti 100% naturali e biologici, sono dedicati alla coltivazione di piante medicinali a radice quali ad esempio il tarassaco, l’echinacea pallida, l’altea, l’ortica; le caratteristiche pedologiche dei terreni di questa zona della Val di Chiana, li rendono infatti particolarmente adatti a favorire uno sviluppo ottimale del sistema radicale della pianta. Lungo il cammino su questo stradone non ci potrà sfuggire la vista delle case Leopoldine, abitazioni iconiche della Val di Chiana. Le Leopoldine nascono come dimore disseminate nei poderi per l’alloggio dei mezzadri addetti alla conduzione dei terreni e solitamente ospitavano più nuclei familiari. Queste abitazioni furono fatte costruire, da Pietro Leopoldo di Lorena durante la bonifica dei terreni e la creazione di nuove fattorie. Il granduca ambiva a formare un nuovo ordine sociale, non più all’insegna dello sfruttamento della plebe bensì basato sulla collaborazione tra i ceti sociali
La maggior parte di queste dimore settecentesche è stata ristrutturata, mantenendo intatte le caratteristiche originali, altre sono state convertite in aziende agricole oppure in lussuose ville. Nella parte finale percorreremo le strade della proprietà del podere Peciano, i sentieri lungo le recinzioni degli animali della fattoria didattica e si potranno visitare le stalle. Arrivati nel piazzale-giardino concluderemo il nostro anello dove per chi vorrà, ci attenderà un ricco pranzo preparato da nonna Dina con il seguente Menù:
Antipasto Toscano con fantasia di crostini, fritto di verdure, affettati misti, Formaggi
Grigliata di carne mista con contorno di verdure grigliate e insalata
Dolci della nonna Dina
Acqua, Vino (Syrah di Cortona), Caffè
Costo 17 Euro
Per la partecipazione all'escursione è necessario prenotarsi collegandosi al seguente link Prenota percorso della settimana entro Sabato 25 Marzo alle ore 12 (per chi si ferma a pranzo al Podere Peciano il termine è perentorio)
Il punto di ritrovo è previsto per le 8:00 al parcheggio delle scuole a Castelnuovo Berardenga dove verranno composti gli equipaggi per prendere il raccordo Siena-Perugia, seguire le indicazioni per Cortona e una volta arrivati a Camucia prendere la SP71 in direzione Arezzo, troveremo le indicazioni lungo la SP71 fra le frazioni di Tavarnelle e Mezzavia. oppure direttamente al Podere Peciano alle 9:15 link google Maps dove alle 9:30 inizierà l'escursione che avrà una durata di circa 3 h comprensiva di soste
L'escursione è gratuita per i soci FIE. agli ospiti verrà stipulata una polizza temporanea al costo di 5 Euro
Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto con un congruo anticipo rispetto alla data dell';escursione.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul presente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale ;Tesseramento 2023 - Socio ........
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena @ gmail.com con oggetto “Tesseramento 2023 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera FIE per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto camminando
Il Gruppo Comunicazione
Percorso escursionistico "E"
Mezza giornata con possibilità di pranzare presso il Podere Peciano al prezzo di € 17,00
Anello di 10 km
Altezza massima 364 m
dislivello 125 m
almeno 1,5 l di acqua e spuntino
necessari scarponcini con suola scolpita
bastoncini consigliati
Prenotazione
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana. Chi intende fermarsi a pranzo avrà cura di prenotare entro sabato 25 marzo alle ore 12:00 (per chi si ferma a pranzo presso il Podere Peciano, il termine è perentorio)
Ritrovo e costi
Ritrovo alle ore 8:00 nel parcheggio delle Scuole di Castelnuovo Berardenga dove verranno composti gli equipaggi per prendere il raccordo Siena-Perugia, seguire le indicazioni per Cortona e una volta arrivati a Camucia prendere la SP71 in direzione Arezzo, troveremo le indicazioni lungo la SP71 fra le frazioni di Tavarnelle e Mezzavia.
Oppure direttamente al Podere Peciano alle 9:15 (link google Maps dove alle 9:30 inizierà l'escursione che avrà una durata di circa 3 ore comprensivo di soste
Il costo per ogni auto è stato calcolato in € 18,00 da ripartirsi fra tutti i membri dell'equipaggio
L’escursione è gratuita per i soci FIE. Agli ospiti sarà stipulata una polizza giornaliera al costo di 5,00 euro.
Pranzo facoltativo a 17,00 euro presso la Fattoria didattica del Podere di Peciano
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Cenni storici
Il castello di Montecchio Vesponi fu eretto su un colle, alla confluenza della Val di Chio con la Valdichiana, a controllo dell’antico tracciato tra Arezzo e Cortona e dell’intera valle ormai divenuta un immenso lago navigabile. Il suo inconfondibile profilo, immortalato negli sfondi di alcuni dipinti del Beato Angelico, e il suo ottimo stato di conservazione ne fanno uno dei fortilizi più suggestivi di tutta la Toscana. Il toponimo Monticulus fa riferimento alla modesta altezza del colle su cui si erge il castello; l’appellativo Vesponi potrebbe invece derivare dalla nobile famiglia aretina dei Guasconi, che lo possedeva nell’XI secolo.
Nel 1014 viene per la prima volta menzionato l’insediamento fortificato, ceduto dall’Abbazia diFarneta ai Marchesi del Monte Santa Maria, primi proprietari del Cassero della vicina Castiglioni; in seguito il castello divenne oggetto di aspre contese fra Arezzo e Firenze, che miravano a
consolidare le loro influenze sul territorio.
Nel XIV secolo divenne feudo del temutissimo capitano di ventura John Hawkwood, il celebre Giovanni Acuto immortalato da Paolo Uccello nell’imponente affresco in Santa Maria del Fiore a Firenze. Abile stratega in battaglia, genero del signore di Milano Bernabò Visconti e fiduciario del re Riccardo II d’Inghilterra, l’Acuto fu un potente e temuto signore della guerra. Ne fa un efficace ritratto il novelliere fiorentino Sacchetti che narra di due fraticelli che, venuti per chiedere la
questua al castello, lo salutarono con un "Dio vi dia pace" il condottiero rispose seccamente: "Dio vi tolga l'elemosina", sottolineando che era proprio la guerra che gli dava da vivere.
Ancora oggi si conserva un’imponente cinta muraria merlata che si sviluppa per 263 metri con nove torri di guardia. All’interno il Casseretto con la svettante torre del Giusdicente, probabilmente risalenti all’epoca dell’Acuto. Addossate alle mura, le casette degli abitanti del castello hanno lasciato tracce in negativo lungo l’intera cinta. Il castello contava ben due chiese, San Biagio e la Compagnia del SS. Sacramento. Lo straordinario profilo del castello è stato reso celebre grazie ad un francobollo della “Serie dei Castelli d’Italia” e ai numerosi film e documentari a cui ha fatto da sfondo. In tempi recenti, il complesso è stato oggetto di un importante restauro e sono tutt’ora in corso ricerche archeologiche per chiarire le vicende storiche legate allo sviluppo del castrum.