Domenica 12 Febbraio il GEB vi porterà a spasso per le crete senesi. Più precisamente vi propone un tracciato ad anello che parte dal borgo di Chiusure, piccolo gioiello incastonato nelle Crete Senesi.
Chiusure, che si affaccia sulla Val d'Ombrone, gode di un panorama mozzafiato sui calanchi e sulle splendide dolci colline, tipiche delle Crete. Saranno infatti calanchi e biancane, caratteristiche formazioni geologiche delle Crete, ad accompagnarci su strade sterrate poco frequentate e con meravigliosi panorami fino a San Giovanni d'Asso, dove visiteremo il Bosco della Ragnaia, un antico luogo di caccia agli uccelli con le reti. Da questa attività infatti deriva il nome.
Oggi il Bosco della Ragnaia è un parco boschivo e un giardino il cui motto è: "Se Non Qui, Dove?". L'ideatore del parco è Sheppard Craige, pittore paesaggista americano.
All'interno di questo bosco magico troveremo sculture, fontane ed altre strane opere artistiche, ognuna delle quali può essere interpretata a modo proprio anche se, come dice l'autore, non sarà mai quello giusto.
Tra le costruzioni degne di nota vi sono: L’Entrata Trionfale, L’Altare dello Scetticismo, il Centro dell’Universo, il Cerchio di Forma Ovale, il Trono del Bosco, il Monumento del Passato Presente, La Collina dei Pali dipinti, la Fontana del Buon Senso, Lo Stagno Rotondo, Il Giardino del Giorno e della Notte, La Fontana Quadrata delle Rane, L’ Oracolo di Te Stesso, i Pilastri della Retorica.
Dopo essere usciti dal parco, faremo una breve visita al borgo di San Giovanni d'Asso, quindi torneremo verso Chiusure.
Viste le basse temperature che non consentono di mangiare al sacco nel bosco, potremo mangiare insieme presso il Ristorante "la Terrazza", che, al prezzo di 15,00 euro, ci preparerà il seguente menù:
Antipasto toscano
Carciofi fritti
Pici all'aglione o al ragù
Ravioli con i funghi
Dolce della casa
Vino, acqua e caffè
Dopo pranzo, per chi vuole, ci sarà la possibilità di visitare l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. La visita alla chiesa è gratuita, quella al chiostro e alle cantine invece è a pagamento al costo di 5,00 euro.
Prenotazione obbligatoria per il pranzo entro e non oltre le 12:00 di sabato 11 Febbraio mentre per la sola passeggiata è possibile prenotarsi fino alla sera del sabato collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana.
Il punto di ritrovo è previsto per le ore 8:45 a Chiusure nel parcheggio vicino al ristorante La Terrazza in via delle Piazze (link Google Maps), per iniziare l'escursione alle ore 9:00.
Per chi vuole condividere il viaggio, il cui costo andata e ritorno è stimato in 10,00 euro a equipaggio, saranno fatti due raduni:
ore 7:45 a Siena presso il parcheggio di Tigotà in Massetana Romana, partenza per Chiusure alle ore 8:00
ore 8:00 a Castelnuovo Berardenga presso il parcheggio delle Scuole elementari partenza alle 8:10
L'escursione è gratuita per i soci FIE.
Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto con un congruo anticipo rispetto alla data dell'escursione.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2023 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2023 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ai non tesserati, o ai tesserati in ritardo, attiveremo la consueta polizza temporanea, al costo di 5,00 euro.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
349 m dislivello positivo/negativo
388 m alt. massima
Prenotazione
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro la sera di sabato 11 Febbraio, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana. Per chi si ferma a pranzo la prenotazione dovrà essere fatta entro e non oltre le 12:00 di sabato 11 febbraio.
Ritrovo e costi
Il punto di ritrovo è previsto per le ore 8:45 a Chiusure nel parcheggio vicino al ristorante La Terrazza in via delle Piazze (link Google Maps), per iniziare l'escursione alle ore 9:00.
Per chi vuole condividere il viaggio, il cui costo andata e ritorno è stimato in 10,00 euro a equipaggio, saranno fatti due raduni:
ore 7:45 a Siena presso il parcheggio di Tigotà in Massetana Romana, partenza per Chiusure alle ore 8:00
ore 8:00 a Castelnuovo Berardenga presso il parcheggio delle Scuole elementari partenza alle 8:10
Termine dell'escursione prevista per le ore 13:30
Pranzo facoltativo € 15,00 presso il Ristorante "La Terrazza" a Chiusure
Nel pomeriggio è possibile visitare l'Abbazia di Monte Uliveto Maggiore (Chiesa gratuita, Chiostro e cantine 5,00 euro)
L'escursione è gratuita per i soci FIE (Tessere con data emissione antecedente l'escursione) Per gli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Note storiche e culturali
Chiusure, frazione del Comune di Asciano, viene romanticamente definito il "borgo nel borgo" che si affaccia sulla verdeggiante Val d'Ombrone ed un bellissimo panorama sfaccettato con le sue biancane ed i suoi caratteristici calanchi formatisi in seguito all'erosione del suolo a forte densità argillosa. Ha una popolazione di circa 100 abitanti.
Il Bosco della Ragnaia è un parco boschivo e giardino, creato dal pittore paesaggista americano Sheppard Craige a San Giovanni d’Asso, un piccolo paese in Toscana, vicino a Siena, nel territorio delle celebri Crete Senesi. Sorge nell’originaria “ragnaia”, un bosco di lecci (Quercus ilex) piantato nel Settecento per catturare uccellini che finivano nel piatto dei signori del vicino castello medievale, oggi di proprietà del Comune. Per quanto sia inserito in un contesto antico, il Bosco della Ragnaia è un’opera contemporanea che ha avuto inizio nel 1996 e continua ancora oggi. Craige vi ha inserito fontane e sculture concettuali, unendo magistralmente la naturalità del luogo allo stile del giardino rinascimentale e dando vita a un piacevole percorso filosofico sui grandi temi dell’uomo, mai presi veramente sul serio dal suo sense of humor scettico e irreverente.
Sotto le alte querce si incontrano molte iscrizioni, alcune familiari, altre enigmatiche, altre ancora frutto dello spirito capriccioso di Sheppard. Tra le costruzioni degne di nota vi sono: L’Entrata Trionfale, L’Altare dello Scetticismo, il Centro dell’Universo, il Cerchio di Forma Ovale, il Trono del Bosco, il Monumento del Passato Presente, La Collina dei Pali dipinti, la Fontana del Buon Senso, Lo Stagno Rotondo, Il Giardino del Giorno e della Notte, La Fontana Quadrata delle Rane, L’ Oracolo di Te Stesso, i Pilastri della Retorica. Il Bosco tuttavia non vuole offrire un significato, ma è, al contrario, aperto a tutte le interpretazioni.
San Giovanni d'Asso è una frazione del Comune di Montalcino. Il nome "San Giovanni d'Asso" proviene dall'unione di due nomi: quello del santo a cui è dedicata la chiesa parrocchiale, ovvero San Giovanni Battista e quello del torrente Asso, affluente dell'Orcia, che scorre alle pendici del colle sul quale si trova il paese.
All'interno dei confini del territorio dell'ex comune di San Giovanni d'Asso sono state rinvenute testimonianze di insediamenti etruschi nella zona di Lucignano d'Asso e Monterongriffoli, e nella stessa area anche reperti di epoca romana, riconducibili alla presenza di templi
Tra la fine del V e l'inizio del VI secolo sorse, lungo l'attuale tratto della strada provinciale 14 Traversa dei Monti che collega il capoluogo a Torrenieri, un importante centro religioso, la pieve di San Pietro a Pava, che viene citata per la priva volta nel 714-715 tra le pievi contese tra il vescovo di Arezzo e quello di Siena; successivamente sorse una seconda pieve nei pressi di quella più antica, dedicata alla Madonna e individuata con l'attuale chiesa della Natività di Maria a Pieve a Salti, che dal IX secolo sostituì San Pietro a Pava in seguito ad un crollo di quest'ultima.
Nel Medioevo iniziò a nascere il vero e proprio paese: già nel 714 è documentata l'esistenza della chiesa di San Pietro in Villore e, fino al 1178, il paese fu conteso fra il vescovo di Arezzo e quello di Siena, che poi ebbe la meglio. Inoltre, nel XIII secolo il castello venne notevolmente ampliato dai Petroni, poi ristrutturato dai Pannilini che ne conservarono la proprietà fino al XX secolo.
Il 2 giugno 1777 entrò in vigore il Regolamento particolare con cui le comunità di San Giovanni d'Asso, Lucignano d'Asso, Monterongriffoli e Vergelle vennero unite, per volere del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, dal punto di vista economico, sociale e amministrativo, andandosi a formare il primo nucleo del comune
Il 1º giugno 1877 venne approvato, dalla Camera Regia, il disegno di legge proposto dal deputato fiorentino Bonaventura Chigi Zondadari con cui Montisi e Montelifré, frazioni fino ad allora di Trequanda, entrarono a far parte del territorio di San Giovanni d'Asso; la legge diventò effettiva dal 1 gennaio 1878, con la firma del re Vittorio Emanuele II.
Il 1º gennaio 2017, in seguito ad un referendum che ha avuto luogo nei due comuni, il territorio di San Giovanni d'Asso si è unito per fusione con quello di Montalcino; il nuovo comune ha mantenuto la denominazione di Montalcino.
Monte Uliveto Maggiore è un complesso monastico all'interno del comune di Asciano, sede dell'abate generale della Congregazione benedettina di Monte Oliveto ed è sede dell'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore.
Seguaci dell'ordine dei benedettini, gli olivetani fondarono il loro monastero nel 1313. Il beato Bernardo Tolomei (1272-1348) costituì una comunità religiosa con il nome di Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto, sull'omonimo monte a metà strada tra Siena e Arezzo. Nel 1319 la fondazione ricevette l'approvazione dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati e venne inserita nella regola benedettina; l'anno successivo iniziò la costruzione del monastero e nel 1344 la Congregazione olivetana ricevette la conferma da papa Clemente VI. I suoi membri si dedicavano principalmente alle arti al servizio della liturgia. A metà Seicento c'erano sei monasteri olivetani in Toscana.
Con la bolla del 18 gennaio 1765, Monte Oliveto Maggiore fu eretto in abbazia nullius da papa Clemente XIII, senza cura pastorale. La giurisdizione dell'abate si estendeva alla chiesa, al monastero e alle persone ivi dimoranti: monaci, oblati, inservienti laici. Gli atti dell'abate come ordinarius loci furono registrati nel Libro Nullius di Monte Oliveto Maggiore, manoscritto del secolo XVIII, conservato nell'Archivio storico dell'abbazia, insieme alla bolla pontificia.
Dal 1765 fino al 1947 l'Abbazia non ebbe parrocchie dipendenti. Solo nel secolo XX (1947, 1963, 1975) sono state aggregate all'abbazia alcune parrocchie rurali delle diocesi di Arezzo e di Chiusi-Pienza. Papa Pio XII con la bolla Nullus hominum ignorat, del 1º maggio 1953, eresse il capitolo dei canonici nella chiesa abbaziale Monte Oliveto Maggiore ha da sempre goduto di uno statuto speciale[4] e l'abbazia territoriale è tutt'oggi una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede, appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Essa comprende 4 parrocchie site nel comune di Asciano: Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore, San Florenzo a Vescona, San Giovanni Battista a Pievina (già aretina, aggregata nel 1963), San Michele Arcangelo.
Di particolare bellezza ed importanza si segnala il chiostro grande dotato di quattro gallerie le cui pareti , al pian terreno ,sono interamente dipinte con gli affreschi delle Storie di San Benedetto, realizzati da Luca Signorelli e Antonio Bazzi detto Il Sodoma. Si tratta di una delle più importanti testimonianze della pittura italiana dell'epoca rinascimentale.
Al centro dello stesso si trova una statua marmorea di San Benedetto ed in un angolo un magnifico pozzo anch'esso di marmo.
La chiesa, ha una navata a croce latina, presenta un interno molto luminoso. È stata rinnovata in forme barocche nel 1772 da Giovanni Antinori. La maggiore opera d'arte presente è il coro ligneo intagliato e intarsiato di fra Giovanni da Verona, realizzato nel 1503-1505. Si tratta di uno dei più importanti esempi di opere di tarsia d'Europa.
Altre opere degne di nota sono il leggio di fra' Raffaele da Brescia e la tela di Jacopo Ligozzi, raffigurante l'Assunta e sempre dello stesso autore anche la Natività di Maria (1598) posta dietro l'altare maggiore. Dal transetto si accede alla Cappella del Sacramento che contiene un Crocifisso in legno policromato della prima metà del XIV secolo. Notevole anche la Sagrestia con il soffitto in legno intarsiato realizzato nel 1417.