Domenica 5 febbraio onoriamo la giornata della Memoria, internazionalmente fissata al 27 gennaio per commemorare le vittime dell'Olocausto, ed il GEB, in collaborazione con il Circolo di Villa a Sesta, ha organizzato una giornata dedicata interamente alla storia della famiglia di ebrei Anati o Gnagnatti che per sfuggire ai rastrellamenti in atto nelle città si nascose per tre mesi nei boschi di Villa a Sesta durante l’inverno 1943-1944.
Per citare le famosissime parole di Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono essere sedotte ed oscurate, anche le nostre". Perché, dunque, le coscienze delle generazioni future non siano sedotte ed oscurate, è importante conoscere, ricordare, commemorare; perché l'orrore non si ripeta mai più!
Il percorso, lungo poco più di 6 chilometri, è stato sviluppato per fare da cornice al vero sentiero che porta al centro della vicenda, il sentiero di Bubi, diminutivo di Ruben, il figlio più piccolo di questa famiglia, che ad appena sei anni, visse questa esperienza come un'avventura eccitante, tanto che per tutta la sua vita ha desiderato ritrovare il luogo dove si era nascosto e ha fatto di tutto per riuscirci anche contro il volere degli altri fratelli che, al contrario, avevano cancellato ogni ricordo.
Partiremo dal paese di Villa a Sesta e inizieremo a salire di quota fino a raggiungere il rifugio a 500 m slm dove toccheremo il punto più alto del nostro cammino. Entrando nel Sentiero di Bubi subiremo la potenza e la meraviglia della natura e sarà normale chiedersi come sia possibile per la flora vivere forte e rigogliosa in mezzo ad un terreno così aspro e ostile con rocce che sovrastano il sentiero con una maestosità quasi inquietante.
Il sentiero è in forte pendenza ed è esposto a nord ovest, sotto una foresta di lecci, quindi sempre umido e scivoloso dovuto al mix di piccole rocce rotolanti e di foglie. Questo rende indispensabile indossare scarponcini con suola ben scolpita e, se possibile, utilizzare i bastoncini per mantenere l'equilibrio.
Dopo aver raggiunto il rifugio torneremo indietro per lo stesso sentiero e, una volta ritrovata la luce e poter spaziare con la vista sulla bellezza del paesaggio, ci dirigeremo verso un bel casolare chiamato Chiesamonti dove faremo una piccola pausa.
Da lì, attraverso vigne e strade di campo, torneremo al punto di partenza.
Per chi vuole gli amici di Villa a Sesta ci accoglieranno alle ore 13:00 nei locali del circolo con un pranzo a 20,00 euro con il seguente menù:
Stuzzichino di benvenuto
Pici alle briciole
Arista al forno con fagioli
Salame dolce
Vino, acqua e caffè
A seguire sarà proiettato il docu-film che è stato prodotto per raccontare questa storia e il Professor Fabio Mugnaini, docente del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena e vice presidente di ANPI, ci aiuterà ad orientarci nella comprensione della vicenda.
Prenotazione obbligatoria per il pranzo entro e non oltre le 12:00 di sabato 4 febbraio mentre per la sola passeggiata è possibile prenotarsi fino alla sera del sabato collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana.
Ci teniamo a precisare che il pranzo presso il Circolo, la proiezione del documentario e l'intervento del Professor Mugnaini avranno luogo anche nell'eventualità di dover annullare la camminata per maltempo o per altri impedimenti dovuti alla sicurezza.
Il ritrovo è previsto per le ore 9:30 presso i giardini di Villa a Sesta; alle 9:45 Alessandro Tadiello, componente della famiglia che ospitò inizialmente gli Anati, ci racconterà alcune notizie sulla vicenda e alle 10:00 partiremo in escursione.
L'escursione è gratuita per i soci FIE. Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto con un congruo anticipo rispetto alla data dell'escursione.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2023 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2023 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ai non tesserati, o ai tesserati in ritardo, attiveremo la consueta polizza temporanea, al costo di 5 euro.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
170 m dislivello positivo 392 m alt. minima
500 m alt. massima
Prenotazione
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro la sera di sabato 4 Febbraio, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana. Per chi si ferma a pranzo la prenotazione dovrà essere fatta entro e non oltre le 12:00 di sabato 4 febbraio.
Ritrovo e costi
Il ritrovo è previsto presso il giardino di Villa a Sesta alle ore 9:30
Rientro alla Villa previsto per le ore 13:00
Pranzo a € 20,00 presso il circolo di Villa a Sesta (il pranzo, la proiezione del documentario e l'intervento del Professor Mugnaini verranno fatti anche se, per le condizioni meteo, l'escursione non verrà effettuata)
L'escursione è gratuita per i soci FIE. (Tessere con data emissione antecedente l'escursione) Per gli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Note storiche
Durante la notte del 8/11/1943 un amico della famiglia Anati, agiati ebrei fiorentini, bussa alla porta della loro bella abitazione nel centro di Firenze.
Durante la giornata gli Anati, come altri centinaia di ebrei fiorentini, avevano ricevuto una convocazione del comando tedesco che intimava loro di presentarsi, la mattina del giorno 9/11/1943, alla stazione di Santa Maria Novella per essere avviati verso dei non meglio identificati "campi di lavoro".
L'amico è molto netto e preciso: non dovete presentarvi, quei treni finiranno ad Auschwitz e non ritornerete, mai!
La famiglia Anati da tempo aveva preparato un piano di fuga: tramite la loro governante di casa, Ines Secciani, avrebbero dovuto raggiungere il paese di origine della Ines, un piccolo e sperduto borgo nel Chianti di nome Villa a Sesta.
Li il fratello di Ines, Archimede, ed altri paesani avrebbero fornito ospitalità agli Anati in un posto che al momento era da considerarsi tranquillo e lontano dai problemi dei rastrellamenti.
Fu così che la famiglia Anati lasciò la loro bella e comoda abitazione per raggiungere, dopo qualche giorno di viaggio, la destinazione di Villa a Sesta.
Gli Anati affittarono una casa per Babbo, Mamma e i 4 figli. La Nonna, che aveva bisogno di cure ed assistenza, andò ad abitare nella casa di Archimede con Ines.
La tranquillità durò pochi mesi, il fronte di combattimento tra l'esercito alleato e i tedeschi si avvicinava sempre più e il signor Anati non voleva farsi trovare impreparato: con la complicità di Archimede Secciani (muratore/piccolo impresario edile) e di Vasco Corti (carbonaio/tagliaboschi) avevano preparato un piccolo rifugio nei boschi, in posizione abbastanza lontana dal paese e da qualsiasi sentiero, dove potersi rifugiare nel caso che la situazione in paese si fosse fatta troppo pericolosa.
Cosa che puntualmente avvenne e la famiglia Anati (Babbo, mamma, Nonna e i 4 figli) passeranno circa 3 mesi nell'inverno 1943-1944 nella capanna, senza nessun tipo di comfort se non una piccola sorgente di acqua nei pressi della capanna.
Con la complicità di Archimede, Vasco e di tutto il paese di Villa a Sesta che non li denunciò alle autorità tedesche, la famiglia Anati riuscì a salvarsi, fece ritorno a Firenze ma non poté riappropriarsi della propria casa (requisita e non più restituita). Le vicende vissute, seppure con esito migliore di tanti altri conoscenti e amici, lascerà un segno troppo grosso da sopportare e decisero di trasferirsi in Israele. Uno dei fratelli morirà in giovane età, gli altri 3 studieranno e diventeranno:
Emanuele un famoso archeologo che tuttora svolge la sua attività di ricerca in Italia nella provincia di Brescia;
Andrea un famoso scalatore che aprirà numerose vie di scalata in Israele;
Ruben (detto Bubi), il piccolo di casa, un professore universitario di fisica;
Bubi, che al tempo del rifugio di Villa a Sesta era un bambino di circa 6 anni, questa storia non riesce a dimenticarla, forse perché per lui questa "avventura" era sembrata un gioco e per lui diventa una ossessione cercare e trovare la capanna del bosco.
Bubi trascorre le sue estati in Italia, nell'appennino aretino dove ha acquistato una piccola casa e spesso viene a Villa a Sesta per le sue ricerche. Ritrova Nada Secciani, la figlia di Archimede e cerca in modo ostinato domandando a tutti coloro che a quel tempo c'erano, informazioni per trovare il loro rifugio del 1943/1944. Finalmente nel 2017 con l'aiuto di Emanuele e Andrea ritrova la capanna nel bosco, documentando questa ricerca con un docu-film dal titolo "Shalom Italia".
Successivamente nella capanna nel bosco Bubi pianterà un cartello della memoria che descrive brevemente questa vicenda e che ringrazia le persone che hanno contribuito, a rischio della loro stessa vita, a salvare la loro famiglia facendo non la
scelta più comoda, ma "la scelta giusta"!
Chiesamonti
San Michele del Chianti Alto - Chiesamonti
La chiesa è ricordata tra i patronati dei Ricasoli/Firidolfi ed appartenne al Piviere di San Felice in Pincis.
Nel 1210 Pepone di Spinello Firidolfi impegnò questa proprietà insieme ad altre case e terreni posti nel distretto di Monti (Repetti).
Nel tardo Medioevo risulta una Chiesa di Sant'Angelo, forse sede di un piccolo spedale. Fu dismessa nel corso del XV secolo, probabilmente nell'ambito della generale decadenza della viabilità antica.
La Chiesa di Sant'Angelo non sarebbe da confondere con l'omonima canoninca nominata nelle decime relative alla diocesi aretina (GASP, n. 96, P. 320).
In località Chiesamonti esiste un antico edificio con qualche annesso, oggi proprietà privata, che riutilizza presumibilmente parte delle vestigia dell'antica chiesa. Questa, orientata secondo le logiche romaniche, doveva consistere in un'aula unica. Sul lato occidentale illuminato al tramonto, si osserva quello che fu forse un portale d'ingresso della chiesa, attualmente riadattato a finestra, ma probabilmente già rimontato.
Esso presenta un architrave monolitico con scolpita una croce di tipo spedaliero, di fattezza presumibilmente medievale, che può ricordare altre presenti negli ospizi monastico-cavallereschi.
L'interno del casale appare, relativamente a questo portale, sezionato da più parti e sono indecifrabili i suoi caratteri originali.