Sarà la zona tra San Felice e il Castello di Brolio ad accogliere il nostro gruppo domenica 13 novembre, in una camminata attraverso vigneti tanto belli quanto pregiati, su strade bianche, sentieri e mulattiere dalle quali potremo godere di panorami mozzafiato.
Nonostante la vicinanza a Siena (circa 20 chilometri) il cui profilo può essere scorto guardando a sud ovest, Brolio è sempre stato legato a Firenze, diventando un avamposto strategico nella difesa del territorio. Per questa sua posizione ha subito numerosi attacchi anche devastanti che di volta in volta spostavano il confine tra le due città di Firenze e di Siena.
Il ritrovo è fissato alle ore 08:30 presso il parcheggio del Borgo di San Felice (coordinate 43.389247, 11.457766) per partire alle ore 9:00. L'escursione avrà una durata approssimativa di 3 ore/3 ore e mezzo per cui il rientro alle auto è previsto per le 12:30.
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro sabato 12 Novembre alle ore 18:00, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana.
L'escursione è gratuita per i soci FIE mentre per i non soci sarà attivata la polizza temporanea al costo di 5,00 euro; per accelerare le operazioni di accoglienza, è necessario accedere al form di prenotazione e lasciare il proprio codice fiscale.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
320 m di dislivello
Prenotazione
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro sabato 12 Novembre alle ore 18:00, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana
Ritrovo e costi
Il ritrovo è previsto alle ore 08:30 presso il parcheggio del Borgo di San Felice (coordinate 43.389247, 11.457766)
Partenza dell'escursione ore 9:00 - Rientro alle auto previsto per le ore 12:30
L'escursione è gratuita per i soci FIE. Per gli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Notizie storiche e culturali.
San Felice: della storia del borgo in età medievale e moderna si hanno scarsissime notizie. Le prime informazioni risalgono all'epoca alto-medievale, quando, nel 714, Il borgo di San Felice viene citato nelle controversie tra i vescovi di Arezzo e di Siena. Conosciuto come San Felice in Avane, in quanto una delle due sedi delle pievi maggiori del territorio dell'Avane, o Avana, che comprendeva anche San Marcellino in Chianti. Il territorio di San Felice estendeva la propria giurisdizione anche sulle vicine Villa a Sesta, Bossi, Pagliaia, Barbaione, Nebbiano, Cetamura e San Regolo. Lo si trova citato anche come San Felice in Pincis, dal nome della pieve attorno alla quale il borgo si è sviluppato, e successivamente come San Felice in Brolio, quando è passato sotto il distretto del castello di Brolio.
Dalla metà del XIX secolo, San Felice diviene possedimento della famiglia Del Taja, che avvia la strutturazione di quella che adesso è una delle aziende vitivinicole più importanti della Toscana, con circa 140 ettari di vigneto specializzato e 17000 piante d'olivo. Un intervento di ristrutturazione iniziato negli anni '80, rappresenta invece l'inizio della conversione del paese in un albergo diffuso, un "relais-chateaux", oggi di proprietà della compagnia assicurativa Allianz, di elevato livello.
Brolio: le prime pietre del Castello di Brolio risalgono all’Alto Medioevo, quando entrò in possesso della famiglia Ricasoli, grazie a uno scambio di terre di cui si ha testimonianza già nel 1141. Nel corso dei secoli, ha subito assalti e distruzioni in numerose battaglie storiche: dai quattrocenteschi attacchi aragonesi e spagnoli alle dispute seicentesche, sino ai bombardamenti aerei e d’artiglieria della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi il maniero, più volte ricostruito e modificato, porta i segni delle più diverse epoche: dai bastioni fortificati di stampo Medievale, agli inserimenti del Romanico e del Neogotico, fino alle specificità dell’Ottocento toscano.
In una successione continua di colori e sfumature, tra morbide colline, valli vellutate e fitti boschi di querce e castagni, il Castello di Brolio troneggia al centro dei terreni dell’azienda Ricasoli, la più estesa della zona del Chianti Classico. Sono 1.200 gli ettari totali, di cui 240 di vigneto e 26 coltivati a ulivo, nel comune di Gaiole in Chianti.
Il Chianti Classico: un territorio dalle caratteristiche univoche, nel quale si produce uno dei vini più apprezzati e conosciuti al mondo. E' suddiviso in otto comuni, tre della provincia di Firenze (Barberino-Tavarnelle, San Casciano Val di Pesa, Greve in Chianti) e cinque della provincia di Siena (Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e, per una piccola porzione, Poggibonsi) ed ha un'estensione complessiva di 71.800 ettari (718 kmq), di cui circa 10.000 di superficie vitata complessiva. vi si producono dai 35 ai 38 milioni di bottiglie all'anno, per un quantitativo medio di 275.000 ettolitri (medie ultimi dieci anni). Il chianti Classico viene esportato in 130 paesi ed è prodotto da 580 aziende associate al Consorzio vino Chianti Classico, tra le quali 376 imbottigliano direttamente.
Un tema molto delicato è l'esistenza di una confusione idiomatico-geografica tra due diverse zone di produzione vitivinicola Chianti Classico e Chianti. Se, infatti, in campo enologico convivono i due termini “Chianti Classico” e “Chianti”, da un punto di vista storico-geografico si è consolidato l'uso esclusivo, purtroppo, del solo termine “Chianti”: troppo spesso, riferendosi alla zona del Chianti Classico, il suffisso “Classico” viene tralasciato, generando nel consumatore, ma anche negli addetti ai lavori, una visione errata dei confini del territorio legato alla produzione del vino più pregiato, il Chianti Classico, con ripercussioni anche sulle strategie turistiche e di marketing territoriale. Quel Chianti apprezzato dal mondo intero, non è altro che la zona di produzione del Chianti Classico, che si presenta unica per caratteristiche geografiche, storiche, geomorfologiche, sociali e culturali e che spesso viene "allargata" oltre tali confini, per poterne sfruttare il richiamo anche al di fuori di essa.