Il 9 ottobre 2022, dopo due anni di stop dovuto alla pandemia, torna finalmente a popolare le vie e le piazze di Villa a Sesta il Dit'Unto® il "Festival del mangiar con le mani".
L'escursione ha una lunghezza di circa 11 chilometri ed è adatta a chiunque abbia un minimo di allenamento ma, vista la lunghezza, è sconsigliata ai bambini; si terrà al mattino, con partenza alle ore 9:15 ed arrivo previsto per le ore 13:00.
I partecipanti all'escursione potranno fare colazione già dalle 8:30 presso il bar della festa con le paste di Peccati di Gola e acquistare i ticket del Dit'Unto alla cassa dedicata. A tutti i partecipanti sarà consegnato un buono omaggio per un bicchiere di vino.
I ticket per le degustazioni e le bevute potranno essere acquistati anche Sabato 8 ottobre dalle 16:00 alle 18:30 presso l'Unt'office. Informazioni più dettagliate sul festival e sui costi dei buoni possono essere reperite sul sito della festa al presente link
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro sabato 8 Ottobre alle ore 18:00, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana.
L'escursione è gratuita per i soci FIE mentre per i non soci sarà attivata la polizza temporanea al costo di 5,00 euro; per accelerare le operazioni di accoglienza, è necessario accedere al form di prenotazione e lasciare il proprio codice fiscale.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore il percorso potrà essere variato o l’escursione annullata in base ad eventuali condizioni meteo avverse o per altre esigenze dettate dalla sicurezza.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
260 m di dislivello con tratti scivolosi
Prenotazione
Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotarsi entro sabato 8 Ottobre alle ore 18:00, collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana
Ritrovo e costi
Il punto di ritrovo e di partenza è presso i giardini del borgo di Villa a Sesta dove sarà possibile fare colazione presso il bar della festa con le paste di Peccati di Gola e acquistare i ticket del Dit'Unto. A tutti i partecipanti sarà consegnato un buono omaggio per un bicchiere di vino.
Sarà aperto già dalle 8:30 del mattino il parcheggio del punto vendita dell'azienda agricola Villa a Sesta a circa 500 mt dal borgo; considerando che a quell'ora non ci sarà la navetta, suggeriamo ai partecipanti di considerare circa 10/15 minuti per arrivare al punto di ritrovo, previsto per le ore 8:45
La partenza è fissata per le ore 9:15 dopo le operazioni di accoglienza e la sottoscrizione delle polizze giornaliere
L'escursione è gratuita per i soci FIE. Per gli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Percorso
Faremo il nostro solito percorso denominato Anello del Dit'Unto, lungo circa 11 km.
Transiteremo attraverso Villa a Sesta, Villa La Pagliaia, Castell'in Villa, Montecucco, Mulino di Sopra ed infine Villa a Sesta dove l'arrivo è previsto più o meno per le ore 13:00
Villa a Sesta
Il borgo di Villa a Sesta è documentato sin dal IX secolo e nell'anno 882 risulta tra le assegnazioni in favore della badia di San Salvatore.
Il suo territorio comprendeva anche la vicina località di Sestaccia, detta anche Ceta Mura o Civita Mura, antico castellare della Repubblica di Siena: furono signori di Ceta Mura i signori Ricasoli e i monaci della badia di Montescalari, come si legge in una lettera del 1197 spedita dall'abate di Montescalari ad alcuni nobili toscani.
A Villa a Sesta risiedeva stabilmente un giudice nel XIV secolo, poi riunito a San Gusmè il secolo successivo.
La frazione ha poi conosciuto un periodo di espansione tra il XVIII e il XIX secolo. Scrive il Repetti che «ora la Villa a Sesta è aumentata di abitazioni con buone coltivazioni intorno ed una chiesa nuova dedicata a S. Caterina». Villa a Sesta contava 296 abitanti nel 1833.
L'edificio di maggiore interesse della frazione è la pieve di Santa Maria, risalente al IX secolo, ma significativamente ristrutturata agli inizi del XIX secolo in stile neoclassico. All'interno è custodita una scultura della Madonna col Bambino di Jacopo della Quercia, oltre che varie opere pittoriche e scultoree dal XIV al XVIII secolo.
Su di un'altura poco a nord del borgo, si trova la località di Sestaccia dove sono situati i resti dell'antico castello.
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Villa la Pagliaia
Villa Pagliaia si trova in località Pagliaia nel comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena.
Storia e descrizione
La villa risale ai primi anni dell'Ottocento, quando fu fatta costruire da Giulio Bianchi Bandinelli.
L'edificio principale è a forma di "L", con il lato breve destinato ai servizi (scuderia, fattoria e servitù) e il lato maggiore destinato alla residenza padronale.
La facciata principale si trova davanti a un giardino pensile ed è caratterizzata da un'ampia scalinata che conduce al portone con lesene e trabeazione in pietra serena.
Il giardino pensile segue la conformazione all'italiana, con aiuole circolari circondate da basse siepi di bosso disposte simmetricamente in mezzo a un selciato di ghiaia. Ai lati sono disposte due vasche con fontana con bordi in pietra. Questo giardino è delimitato a est dalla villa, a nord dal boschetto romantico all'inglese, a sud da un muro con il portale d'accesso (con due pilastri sormontati da aquile imperiali scolpite) ed a ovest da un muretto in cotto ornato da vasi e statue: al centro il muretto si innalza fino a creare tre arcate scenografiche, affiancate da due grandi orci con agave bronzea.
Da questo lato si accede al pomario, con aiuole geometriche e vialetti rettilinei. In fondo al prospetto principale si apre un balconcino belvedere detto l'"Osservatorio".
Il parco romantico, uno dei primi della Toscana, fonde elementi neoclassici con il gusto per le rovine e il pittoresco in un ambiente naturale. Si estende sul lato nord per circa otto ettari, con un fitto bosco di lecci, cipressi, pini, querce ed altri alberi ad alto fusto. Nei sentieri tortuosi di questa zona, bordati da sassi appuntiti, si trovano vari arredi disposti in maniera apparentemente casuale, quali stele, finti sepolcreti, statue in terracotta con soggetti mitologici e piccoli edifici in stile neoclassico.
Il "Porticciolo" è una piccola costruzione che deve il suo nome al fatto di essersi in passato trovata sul bordo di un laghetto, interrato all'inizio del XX secolo. Altri edifici del parco sono il "Bagno della contessa", ai lati di una sorgente che dava le acque a una vasca ellittica, la "Stufa", ovvero la serra delle piante esotiche, il "Tempietto dell'amicizia", a base circolare con cupola emisferica, e il "Saccello", edificio a pianta rettangolare con un prospetto con colonne e serliana in travertino.
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Castell'In Villa
Il medievale insediamento di Castell’in Villa si caratterizza non solo per aver mantenuto molte delle strutture originali, ma soprattutto per la posizione privilegiata con vista su colline, boschi e vigneti, fino ai profili delle torri e dei palazzi di Siena: uno dei più emozionanti panorami del Chianti senese.
Le prime notizie riguardanti il borgo risalgono all’agosto 1176 quando, nel chiostro della parrocchia di Castell’in Villa intitolata ai Santi Cristoforo e Jacopo, Ugo di Valcortese firmò, a nome di tutti gli abitanti, un documento con cui la comunità entrava formalmente sotto l’egida del Comune di Siena. Al mese di gennaio del 1263 risale, invece, la notizia che il pellicciaio senese Palmiero di Bruno venne nominato sindaco di Castell’in Villa.
Probabilmente, è proprio per la sua particolare posizione che i senesi vollero costruire l’alto torrione in pietra dal quale controllare i confini di Firenze, l’eterna rivale. E proprio per la sua posizione di confine, il borgo di Castell’in Villa fu costantemente sottoposto ad assedio da parte dei fiorentini, tanto che nel 1453 subì gravi danni.
Il borgo, però, rimane ancora oggi dominato dalla grande torre quadrata attorno alla quale, oltre alla cappella gentilizia, alla foresteria e a una serie di originali opere di artisti contemporanei, si sviluppano i locali per l’attività ricettiva e agrituristica.
Ai confini dell’abitato, è inoltre situata la citata chiesa parrocchiale dedicata a San Cristoforo che, proprio per la sua ubicazione viaria, svolgeva anche funzione di xenodochium: uno dei numerosi ospedaletti – molti dei quali dedicati proprio a questo Santo – dislocati lungo importanti direttrici viarie con la funzione di ospizio gratuito per pellegrini e forestieri.
La tenuta, di circa trecento ettari, fu acquistata nel 1968 da Riccardo e Coralia Pignatelli della Leonessa e, dopo un accurato restauro conservativo, oggi Castell’in Villa, affacciata sulle morbide colline del Chianti, circondata da vigne e boschi secolari, mantiene ancora il suo fascino medievale.