“Sulla vetta di un alto monte, che sorge maestoso e isolato, dominando l’estese pianure della Merse, dell’Ombrone, e della Bruna, esisteva il castello di Sassoforte; fabbricato con grandi pietre sovrapposte le une sulle altre senza cemento, poteva dirsi opera di giganti, ma più la mano dell’uomo che il tempo lo condannarono ad essere, molti secoli fa, totalmente distrutto” (da L.Grottanelli, “La Maremma toscana”, 1876)
Gentili escursionisti, domenica 8 maggio ci spostiamo nell’alta Maremma, in quella parte di territorio nella quale ogni cocuzzolo ospita antichi borghi, città murate, castelli.
La nostra passeggiata parte dal borgo di Sassofortino, edificato con i materiali delle rovine di Sassoforte “...in più umile montuosità…” come ci racconta il Repetti nel suo dizionario.
Sassofortino si trova infatti a 570 m slm ed ha origine nel tardomedioevo (1300) a causa dell’abbandono del castello di Sassoforte (720 mt slm).
Attraverso il Parco delle forme di Pietra, dove si trovano delle rocce di riolite di grandi dimensioni, una roccia magmatica effusiva di circa 2,3 milioni di anni fa, che ti guardano e ti indicano la strada, ci si arrampica verso la sommità del monte a scoprire i ruderi del castello di Sassoforte.
Qui sono evidenti diverse strutture facenti parte di un castello: il cassero, l’abitazione signorile con la cisterna per l’acqua, una cappella e altre rovine.
Lasciate le rovine del castello si procede sul crinale del monte, dove ci fermeremo per il pranzo al sacco, si scende poi verso Roccatederighi e da qui si torna verso il borgo di Sassofortino.
L’intero anello ha una lunghezza di 13 chilometri ed un dislivello positivo di 420 m, non adatto pertanto a coloro che si avvicinano all’attività escursionistica per la prima volta, ma presenta degli scorci panoramici verso la costa e l’entroterra che ripagano della fatica durata per raggiungere quei luoghi.
Per l'asperità dei sentieri sono necessarie scarpe da trekking con suola ben scolpita ed è consigliato l'uso di bastoncini.
Il ritrovo è fissato alle 8:10 a Castelnuovo Berardenga in via delle Crete Senesi al parcheggio della casina dell'acqua e della scuola elementare e alle 8:30 a Siena in Via Massetana Romana, davanti al negozio Tigotà (Coordinate 43°18'21.45"N / 11°19'26.98"E), per partire insieme entro le ore 8:45. Ai luoghi di ritrovo saranno composti gli equipaggi secondo la disponibilità delle auto, e le spese da suddividere tra i componenti, per il viaggio andata e ritorno, sono indicate in 18,00 euro da Siena e 20,00 euro da Castelnuovo Berardenga.
Ci impiegheremo circa un'ora per raggiungere il parcheggio a Sassofortino in Via Garibaldi davanti al centro civico Coordinate 43°01'33.1"N 11°06'32.5"E
Ad insindacabile giudizio dei coordinatori i percorsi potranno essere variati o modificati o l’escursione annullata in base ad eventuali cambiamenti del fondo dei sentieri o per esigenze dettate dalla sicurezza.
È obbligatorio prenotarsi all'escursione collegandosi al seguente link: Prenota Percorso della settimana
Agli ospiti correttamente equipaggiati sarà stipulata polizza temporanea al costo di 5 euro.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
420 m di dislivello
È obbligatorio prenotarsi entro sabato 7 maggio collegandosi al seguente link: Prenota Percorso della settimana
Ritrovo e costi
Ritrovo ore 8:10 a Castelnuovo Berardenga in via delle Crete Senesi al parcheggio della casina dell'acqua e della scuola elementare e alle 8:30 a Siena in Via Massetana Romana, davanti al negozio Tigotà (Coordinate 43°18'21.45"N / 11°19'26.98"E), per partire insieme entro le ore 8:45.
L’escursione è gratuita per i soci F.I.E., agli ospiti correttamente equipaggiati sarà attivata polizza temporanea al costo di 5,00 euro a persona.
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
scarponcini comodi con suola ben scolpita, bastoncini secondo le proprie abitudiniRaccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
Note storiche e geografiche
Per approfondire sulla storia del castello di Sassoforte si segnalano i seguenti siti:
https://castellitoscani.com/sassoforte/
https://tuttatoscana.net/itinerari-2/sassofortino-e-i-ruderi-del-castello-di-sassoforte/
http://www.sassofortino.info/Il-Paese-di-Sassofortino-toscana-maremma-4.asp
BREVI CENNI SULLA GEOLOGIA DEL “SASSOFORTE” E ROCCATEDERIGHI
Il rilievo del Sassoforte è ubicato nella propaggine meridionali delle Colline Metallifere.
In un epoca corrispondente a circa 2,5 milioni di anni fa, in era pliocenica, una serie di eruzioni vulcaniche dettero origine a quelle che oggi conosciamo come le “vulcaniti di Roccastrada”. La dimensione delle eruzioni, probabilmente attribuite alla presenza di più coni lavici, è estesa alla zona del Sassoforte, di Roccatederighi e del poggio di Roccastrada. Le lave, particolarmente viscose, generarono delle rocce che oggi prendono il nome di “rioliti”. Nella loro formazione hanno costruito delle enormi e spettacolari strutture massive oggi presenti e visibili nell’intorno del rilievo. Enormi massi e pareti di roccia verticali con grandi spaccature, creano in mezzo ad una verdissima faggeta, un ambiente “fiabesco” quasi magico e unico nel suo genere.
Il duomo lavico di Roccatederighi
La formazione rocciosa su cui sorge il paese di Roccatederighi, è creato da una successiva serie di eruzioni particolarmente viscose, che nella loro continua successione hanno formato quello che in gergo geologico prende il nome di “duomo lavico”. La struttura rocciosa su cui è arroccato il paese rende il luogo spettacolare, sia per le potenti pareti a strapiombo della parte terminale del borgo incastrate fra le architetture del paese, sia per il panorama che spazia fino al mare.
La miniera di Roccatederighi
Poco sopra al castello di Roccatederighi nel 1833 furono iniziati gli scavi per lo sfruttamento di un grande giacimento cuprifero (rame). I lavori interessarono due distinte zone del giacimento, uno per la parte alta e uno per la parte bassa che poi si riunirono nel 1876 in un'unica miniera che rimase attiva fino al 1886. Le gallerie arrivarono fino a 100 metri di profondità con diversi pozzi di accesso, estrazione, e vari livelli di coltivazione. Il minerale era caratterizzato da prevalenza di calcopirite, erubescite e terre ramate.
Le rocce del percorso.
La struttura vulcanica di Sassoforte, va a sovramontare le rocce che caratterizzano l’orogenesi della Toscana. Essendo un vulcano di recente formazione, così come il Monte Amiata, vanno ad inserirsi sopra a tutte quelle rocce preesistenti, e che in gran parte vedremo lungo il percorso ridiscendendo le pendice del rilievo. Dalle rioliti della parte della vetta, agli argilloscisti, fino poi a diaspri e le ofioliti (serpentini) che rappresentano il basamento della placca Toscana.
Gianni Panerati