Domenica 10 Aprile andremo a scoprire Montepulciano cittadina medievale di rara bellezza, arroccata sulla cima di un colle, a sud della Toscana. Un borgo unico con eleganti palazzi rinascimentali, antiche chiese, splendide piazze e piccoli angoli nascosti.
L’escursione inizierà dal Parcheggio dei bus alle ore 9.30 link Google Maps e da qui attraversata piazza San’Agnese di fronte all’omonima Chiesa e convento, scenderemo per via dei Canneti per immetterci nel sentiero del Nobile il cui nome deriva dal Vino Nobile di Montepulciano. Questo sentiero unisce la città di Montepulciano all’omonimo lago e costeggiandoi splendidi vigneti arriveremo al tempio di San Biagio capolavoro rinascimentale di Antonio da Sangallo il Vecchio e intitolato alla Madonna del Buon Viaggio, protettrice di tutti coloro che viaggiano per terra, per mare e per cielo. Il panorama che si gode dalla Chiesa è unico, con le colline della Val d’Orcia, il piccolo borgo di Montefollonico e la Val di Chiana.
Dopo una breve sosta per ammirare quello che rappresenta il simbolo architettonico di Montepulciano, lasceremo alle nostre spalle San Biagio e attraversando un viale cipressato ritorneremo verso il centro storico dopo aver costeggiato le mura della città. Entrando da Porta al Prato, proseguiremo per via di Gracciano nel Corso, Piazza delle Erbe, via di Voltaia e via dell’Opio per salire in Piazza Grande dalla via del Teatro Poliziano.
Questo itinerario permette di visitare il Centro Storico ammirando palazzi, cantine e botteghe artigiane, percorrendo il corso per circa un chilometro e mezzo e accedendo a Piazza Grande dalla via del Teatro. Questa piazza è il cuore di Montepulciano, circondata da palazzi storici tra i quali la cattedrale e cantine monumentali. Luogo di tantissime attività e palcoscenico degli eventi principali tra cui il Bravio delle Botti, il Bruscello e il Cantiere d’Arte. Proseguiremo verso la fortezza dove potremo consumare il pranzo al sacco. Nei numerosi locali del centro storico sarà possibile acquistare panini, focacce con prodotti tipici e un bel bicchiere di vino Nobile che potremo degustare con tranquillità dato che i due chilometri che ci separano dalle auto sono tutti in discesa.
Il percorso ha una lunghezza di 9 chilometri, l'ascesa è di soli 170 metri con un'altitudine massima di 650 metri
È obbligatorio prenotarsi all'escursione collegandosi al seguente link: Prenota Percorso della settimana
Saranno stipulate polizze temporanee per i non soci.
Sabato sera sarà inviata una mail di conferma a chi potrà partecipare.
Il ritrovo è fissato alle 8:20 a Castelnuovo Berardenga in via delle Crete Senesi al parcheggio della casina dell'acqua alla scuola elementare, per partire insieme entro le ore 8:30. Alla partenza saranno composti gli equipaggi secondo la disponibilità delle auto, e le spese da suddividere tra i componenti, per il viaggio andata e ritorno, sono indicate in 28 euro
Ad insindacabile giudizio del coordinatore l'escursione potrebbe essere annullata o subire modifiche per ciò che concerne il percorso o gli orari.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
170 m di ascesa
È obbligatorio prenotarsi entro sabato 9 aprile collegandosi al seguente link: Prenota Percorso della settimana
Ritrovo e costi
Ritrovo ore 8:20 a Castelnuovo Berardenga in via delle Crete Senesi al parcheggio della casina dell'acqua alla scuola elementare. Partenza entro le ore 8:30.
Per coloro che raggiungono in autonomia Montepulciano il ritrovo è fissato per le 9:30 al parcheggio dei bus in piazzale Nenni link Google Maps
L’escursione è gratuita per i soci F.I.E., agli ospiti correttamente equipaggiati sarà attivata polizza temporanea al costo di 5,00 euro a persona.
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
scarponcini comodi con suola ben scolpita, bastoncini secondo le proprie abitudiniRaccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
Emergenze architettoniche
Tempio di S.Biagio. Il tempio esiste per la volontà del popolo in seguito ad un evento miracoloso avvenuto nel 1518. Nel luogo dove ora sorge il tempio rinascimentale si trovava un’antica pieve dedicata dapprima a S.Maria poi a S.Biagio della quale non restava che dei ruderi con una sola parete ancora in piedi sulla quale vi era un’immagine trecentesca della Vergine col Bambino e S.Francesco. Il 23 aprile 1518 due ragazze, ritornando da prendere l’acqua a una vicina fonte, videro gli occhi della Madonna aprirsi e chiudersi ripetutamente. Del prodigio fu testimone anche un contadino, Toto, che nello stesso momento assistette anche al prodigio dei suoi buoi che si inginocchiarono di fronte all’immagine. Fu Toto a gridare al miracolo e a prodigarsi per trovare fondi per costruire la chiesa. Il 15 settembre 1518 fu posta la prima pietra della fabbrica. Nel 1681 il Capitolo di S.Pietro concesse che l’immagine miracolosa fosse coronato d’oro e nel 1739 il tempio fu consacrato dal Vescovo di Montepulciano. Nel 1963 l’immagine della Madonna di S.Biagio è stata proclamata Madonna del Buon Viaggio, protettrice di tutti coloro che viaggiano per terra, per mare e per cielo.
La chiesa di S.Biagio è un capolavoro dell’architettura rinascimentale a pianta centrale, a croce greca, disegnata dall’architetto Antonio da San Gallo il Vecchio con il sostegno di papa Leone X. La costruzione del tempio si protrasse sino al 1580 e i lavori vennero portati avanti da alcuni sovrintendenti dopo la morte del progettista. Tutto l’edificio è in travertino che, all’esterno, acquista delicatissime e calde intonazioni di colore. Ogni facciata è perfettamente uguale, soltanto una di queste è arricchita da un abside con terrazza, e termina con un timpano triangolare ravvivato da un profondo occhio centrale. La marcata trabeazione dorica, che distingue il primo dal secondo livello continua per tutto l’edificio e si ripete sia all’esterno che all’interno; molto semplice e classica è la decorazione, con alternanza di triglifi e metope quadrate. Il tamburo della cupola circolare, su cui si innalza una lanterna a colonnine binate, poggia su un parallelepipedo a base quadrata che, posto all’incrocio dei quattro bracci, dà maggiore risalto alla cupola. Sull’abside semicircolare con le lesene si affacciano piccole finestre strombate. I due campanili sono perfettamente allineati sulla facciata ufficiale, ma soltanto uno è stato completato nel rispetto degli ordini classici, mentre il secondo è rimasto incompiuto al primo livello. All’altare maggiore è stato collocato il grande dossale marmoreo, opera degli scultori fiorentini Giannozzo e Lisandro di Pietro Albertini, che lo portarono a termine nel 1584, su disegno del Sangallo, dov’è inserita l’immagine miracolosa
Piazza Grande e la Cattedrale dell’Assunta
Piazza Grande a Montepulciano è sicuramente da annoverarsi tra le piazze più belle d'Italia. La piazza ha una forma ad L e su di essa si affacciano tutti i principali edifici storici di Montepulciano ed il Pozzo dei Grifi e dei Leoni: La Cattedrale dell’Assunta, Palazzo Comunale, Palazzo dei Capitani del popolo, Palazzo dei nobili Taurigi, Palazzo Contucci
La Cattedrale dell'Assunta a Montepulciano è veramente un gioiello rinascimentale . A seguito dell'elevazione avvenuta nel 1561 di Montepulciano a sede vescovile, i Poliziani pensarono bene di trasformare la Pieve di Santa Maria in Cattedrale. I lavori iniziarono nel 1570 su disegno di tal architetto Valentino che pensò bene di buttar giù sagrestia e biblioteca e forse anche il tetto. Dopo 15 anni di demolizioni e lavori sconclusionati ai Poliziani quello che era stato fatto assolutamente non piaceva e quindi nel 1586 fecero, quel che oggi si direbbe, una ardita variante in corso d’opera. Decisero infatti di fare un concorso di idee chiamando in gara i migliori architetti e scultori dell'epoca. Partendo da quel che era già realizzato (basta ulteriori demolizioni) ogni aspirante doveva produrre un modello in terra della sua opera ed una pianta architettonica. Passarono altri 8 anni fino a quando, con lettera del 23 marzo 1594, il Granduca Ferdinando I dei Medici prese la decisione finale assegnando il progetto all'orvietano Ippolito Scalza (1532 - 1617), valido scultore di scuola michelangiolesca. La Cattedrale poteva quindi essere terminata. I lavori erano iniziati nel 1570 e finirono nel 1680, ovvero 63 anni dopo la morte dello Scalza, ma all'epoca avere cantieri che perduravano per cento anni non era una eccezione ... anzi. La ristrutturazione costò anche cara, con un consuntivo di oltre 72'000 fiorini senza ultimare la facciata a mattoni e conci di travertino e lasciando intatta la torre campanaria, progettata nel XIV da Iacomo e Checco di Meo da Settignano, che poi è l'unica struttura "sopravvissuta" della Pieve originaria. All'interno la Cattedrale dà una sensazione di essere ben più larga e lunga delle sua dimensioni reali (28 mt x 58 mt) La sua suddivisione è a croce latina su tre navate con grandi pilastri che sorreggono archi a tutto sesto. La copertura delle navate sono coperte da volta a crociera, mentre la navata centrale è con volta a botte