Domenica 23 Gennaio ci spostiamo nel territorio del comune di Gaiole in Chianti per percorrere un anello di 11 chilometri con partenza e arrivo al Castello di Brolio.
Il fondo, prevalentemente su strada bianca, in alcuni tratti può essere sdrucciolevole, per questo sono obbligatori scarponcini con suola ben scolpita e bastoncini secondo le proprie abitudini (comunque consigliati).
Tempo di percorrenza circa 4 ore.
Ci troveremo alle ore 8:30 al parcheggio a La Madonna a Brolio- Coordinate - 43°24'59.2"N 11°27'30.5"E - 43.416446, 11.458463
Partenza ore 8:45 dopo le operazioni di accoglienza e l'attivazione delle polizze assicurative per gli ospiti.
È necessario mantenere ancora molto alta l'attenzione al contenimento dei contagi perché il virus, con le sue varianti, è sempre presente e altamente contagioso; per questo vogliamo ricordare brevemente quelle che sono le prescrizioni dettate dalle Linee Guida FIE per la prevenzione della diffusione del virus Covid-19 che consentono di svolgere l'attività in sicurezza: l'evento sarà a numero chiuso per un massimo di 30 partecipanti oltre agli accompagnatori (1 ogni 10 camminatori). Sarà possibile formare più gruppi nell'eventualità del superamento di tale limite.
Durante l'escursione la distanza interpersonale dovrà essere di almeno 2 metri e nelle situazioni che non permettono il mantenimento della distanza di sicurezza si dovrà indossare la mascherina.
Inoltre, in ottemperanza alla circolare del Consiglio federale, fino alla fine dell'emergenza epidemiologica Covid-19, la partecipazione alle attività sociali di gruppo è consentita esclusivamente:
-ai possessori delle certificazioni verdi Covid-19 (Super Green Pass / Green Pass Rafforzato)
-ai minori di anni 12
-agli esentati dall'obbligo di Certificazione Verde Covid-19.
Gli accompagnatori provvederanno al controllo delle certificazioni.
Occorre prenotarsi obbligatoriamente entro Sabato 22 Gennaio alle ore 14:00 collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana
Sabato sera sarà inviata una mail di conferma a chi potrà partecipare, con allegato il modulo di autocertificazione da compilare e consegnare alla partenza..
Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto almeno entro il giovedì antecedente l'escursione in quanto non sarà più possibile tesserarsi al mattino prima della partenza.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando su questo link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2022 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsienaatgmail.com con oggetto “Tesseramento 2022 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ai non tesserati, o ai tesserati in ritardo, attiveremo la consueta polizza temporanea, al costo di 5 euro.
Ad insindacabile giudizio del coordinatore l'escursione potrebbe essere annullata o subire modifiche per ciò che concerne il percorso o gli orari.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
600 m di dislivello
È obbligatorio prenotarsi all'escursione entro Sabato 22 Gennaio tramite il form: Prenotazione percorso della settimana
Sabato sera sarà inviata una mail di conferma a chi potrà partecipare con allegato il modulo di autocertificazione da compilare e consegnare alla partenza..
Ritrovo e costi
Il raduno è alle ore 8:30 al parcheggio in località Madonna a Brolio - coordinate - - 43°24'59.2"N 11°27'30.5"E - 43.416446, 11.458463
Partenza ore 8:45
L’escursione è gratuita per i soci F.I.E., agli ospiti correttamente equipaggiati sarà attivata polizza temporanea al costo di 5,00 euro a persona.
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni e delle linee guida della FIE per la ripresa delle attività sociali (vedi documento)
Attrezzatura
Pendenze medie Fondo sconnesso: sono obbligatori scarponcini impermeabili e con suola scolpita e indumenti di ricambio, bastoncini secondo le proprie abitudini (comunque consigliati).
Ai partecipanti con Scarpe da Ginnastica sarà negata la partecipazione in gruppo.
Mascherina, guanti monouso, soluzione/gel disinfettante, sacchetto per smaltimento DPI.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
(dati storici ricavati da Wikipedia)
Il toponimo "Brolio", derivante dal termine celtico (gallico) "Brogilo", col suo nome oltramontano richiama a un'epoca anteriore al mille e da alcuni documenti risalenti al X secolo appare che signore del castello di Brolio e del suo distretto fosse un marchese Bonifazio figlio di un conte Alberto, il quale nel 1009 donò alla Badia di Firenze, fra altre sue corti quella di Brolio insieme col padronato della chiesa parrocchia di San Regolo.
In seguito il territorio e il castello di Brolio divennero, e si conservano tuttora, patrimonio della famiglia nobile fiorentina dei Ricasoli.
L'entrare a far parte del territorio fiorentino coincise con la fortificazione massiccia del castello che venne munito di bastioni e torri di vedetta. Infatti Brolio era l'ultimo avamposto della Repubblica Fiorentina sul confine fiorentino-senese, e dunque una postazione sensibile nello scacchiere militare del Chianti tant'è che il castello fu vittima di numerosi attacchi.
Nel 1252 fu assalito e preso dai Senesi e restituito ai Ricasoli solo l'anno dopo alla firma dell'armistizio tra Firenze e Siena. Ancora nel 1434 Antonio Petrucci di Siena vi penetrò con l'inganno e prese i prigionieri i Ricasoli fino a che la Signoria di Firenze inviò in loro soccorso Neri Capponi che con i suoi uomini costrinse Petrucci alla resa. Poi nel 1452 gli Aragonesi, alleati di Siena, posero sotto assedio Brolio e Cacchiano ma non riuscirono ad espugnarle.
Ben più devastante fu l'attacco senese del 27 agosto 1478 perché furiosamente portato avanti a colpi di bombarda. Nonostante Firenze avesse mandato l'Anghiarino, abile stratega e capitano di ventura, a guidare la difesa del castello, sotto i colpi di mortaio senesi parte delle mura caddero e la situazione si fece difficile.
Dopo la conquista fiorentina di Siena nel 1555, Brolio fu convertito, su progetto di Giuliano da Sangallo, in una prestigiosa residenza signorile e in una imponente azienda agricola e soprattutto vinicola. A questo proposito, anche se documenti degli inizi del millennio attestano già a quei tempi la diffusione a Brolio della coltura della vite, è del 1696 un atto notarile che assicurava un carico di pregiati vini in partenza dal porto di Livorno con destinazione Amsterdam. Nel 1722 il duca di Norfolk scriveva ad un rappresentante di Brolio a Londra per assicurarsi ogni mese la consegna “di cinquanta o più casse del vero Chianti” di Brolio. Nel 1773, infine, Pietro Leopoldo di Lorena scrive nelle sue relazioni di viaggio: "Broglio (Brolio) è un'antica, grande e bella fortezza (...) nella fattoria vi sono grandi e belle cantine ed ottimi comodi, è fattoria che fa 1000 barili di vino che è squisito e sul gusto del Carmignano ma più leggero.".
Nel 1829 Bettino Ricasoli, appena ventenne, iniziò a seguire personalmente la proprietà di Brolio e per tutta la sua vita alternò gli impegni politici ad approfonditi studi in viticoltura. Particolare attenzione pose il “Barone di Ferro” ai vitigni più rispondenti per quel vino ideale che voleva produrre sulle sue terre. Varie furono le uve coltivate a Brolio, dal Pinot al Cabernet, dal Grenache al Carignano, ma a dare i migliori risultati per Bettino Ricasoli furono senza dubbio i cloni del Sangiovese di Brolio, una varietà ancor oggi presente nelle vigne dell'azienda perché i successivi reimpianti hanno quasi sempre visto utilizzare materiale vegetale autoctono. Si arriva così al 1874 quando il Barone Bettino, dopo anni di ricerche e sperimentazioni, definì l'uvaggio per il Chianti Classico al quale, quasi un secolo più tardi, si è poi ispirato il disciplinare di produzione del più famoso vino italiano, rimasto in vigore fino ai giorni nostri.