Domenica 23 Maggio ci spostiamo nel territorio di Gaiole in Chianti, in un ambiente boscoso, selvaggio e poco antropizzato: l'anello di Monteluco.
La cima di Monteluco, che si innalza poco oltre gli 800 metri è la seconda cima dei Monti del Chianti dopo Monte San Michele (892 m slm) e separa il Chianti dal Valdarno superiore. È interessata da una fitta boscaglia di pini, abeti, castagni e faggi, in mezzo ai quali ci inoltreremo per un percorso di circa 13 chilometri su sentieri di bosco e strade bianche classificato EE, per Escursionisti Esperti.
Partiremo dal ristorante La Pineta lungo la strada asfaltata in direzione di Nusenna per deviare a destra, dopo circa 600 metri, su una strada bianca che segue il crinale con a destra la vallata dell’Ambra e a sinistra numerosi scorci panoramici sul Valdarno e sulla vicina catena del Pratomagno.
Dopo aver percorso circa 3 km si lascia la strada bianca che porterebbe nella Valdambra, verso Solata e Montebenichi e si scende deviando a destra su un largo ma ripido sentiero verso l’Ambra, sul quale va posta molta attenzione in quanto in alcuni tratti la pendenza si aggira intorno al 30% per cui è necessario scendere a zigzag ed usare i bastoncini senza i quali non è raccomandabile affrontare la discesa.
Raggiunta l’Ambra a quota 410 si guaderà il torrente. Normalmente il guado è abbastanza agevole ma in ogni caso è consigliabile avere con sé calzini di ricambio e un piccolo asciugamano per i piedi.
Saliremo a San Vincenti per una salita abbastanza impegnativa, almeno nel primo tratto; la frazione si trova a quota 520 m slm.
Da qui il ritorno verso Monteluco avviene sulla strada comunale bianca con una salita agevole e graduale di circa 5 km.
La lunghezza complessiva del percorso è di 13 km, il dislivello circa 380 m. Queste caratteristiche richiedono che i partecipanti abbiano un minimo di allenamento vista la difficoltà del percorso in discesa verso l'Ambra e il dislivello complessivo da affrontare.
Per chi si vorrà fermare a pranzo si fornisce il contatto per eventuale prenotazione personale presso il Ristorante La Pineta: 0577 734007
Ricordiamo brevemente quelle che ad oggi sono le prescrizioni dettate dalle Linee Guida FIE: l'evento sarà a numero per un massimo di 15 partecipanti oltre agli accompagnatori (1 ogni 5 camminatori). I soci del Gruppo Escursionisti Berardenga avranno la priorità e la partecipazione ai soci degli altri gruppi FIE sarà consentita solo in caso di posti disponibili.
Durante l'escursione la distanza interpersonale dovrà essere di almeno 2 metri; nelle situazioni che non permettono il mantenimento della distanza di sicurezza si dovrà indossare la mascherina.
Non saranno stipulate polizze temporanee.
Occorre prenotarsi obbligatoriamente entro Sabato 22/5 alle ore 14:00 collegandosi al seguente link: Prenota percorso della settimana
Sabato sera sarà inviata una mail di conferma a chi potrà partecipare con allegato il modulo di autocertificazione da compilare e consegnare alla partenza.
Il raduno è alle ore 8:30 presso il valico di Monteluco, a quota 790 slm, nei pressi del Ristorante La Pineta (link Google Maps ), partenza entro le ore 9:00.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
Dislivello 380 m
E' necessario prenotarsi all'escursione entro Sabato 22 Maggio alle ore 14:00 tramite il form: Prenota Percorso della settimana
Ritrovo
Il raduno è alle ore 8:30 presso il valico di Monteluco, a quota 790 slm, nei pressi del Ristorante La Pineta (link Google Maps), partenza entro le ore 9:00
Durata dell'escursione 4 ore
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni e delle linee guida della FIE per la ripresa delle attività sociali (vedi documento)
Attrezzatura
Scarponi da trekking con suola scolpita, (alle persone con calzature non idonee sarà inibita la partecipazione in gruppo)
Bastoncini da trekking per affrontare la ripida discesa all'Ambra
Acqua in abbondanza (1,5 LT) e spuntino ricordando che non è consentita la condivisione di cibo o bevande
mascherina, soluzione/gel disinfettante, sacchetto per smaltimento DPI, Autodichiarazione CoViD19 già compilata
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
MONTE LUCO DEL CHIANTI, o DELLA BERARDENGA fra la Valle dell'Ambra, e quella dell'Arbia. - È una delle montuosità più prominenti della giogaja che separa il Chianti dal Val d'Arno superiore, la quale si collega a scirocco col Monte Fienali, e a maestrale con quelli di Monte Grossi e di Coltibuono.
Scandagliato dall'astronomo P. Inghirami, si trovano le vestigia del Castello di Monte Luco, poste sulla vetta del monte omonimo, a 1422 braccia, ossiano tese 425,8 più alte del livello del Mediterraneo.
Questa sommità e la sua faccia meridionale che acquapende in Val d'Arbia spetta alla Comunità di Gajole, del Compartimento di Siena, mentre il fianco opposto che scende in Val d'Ambra è compreso nella Comunità del Bucine, Compartimento di Arezzo.
BERARDENGA (MONTELUCO DELLA). Due castelli di Monte Luco, vestiti di quelle antiche selve che gli diedero il nome, esistono nel Chianti alto, e ambedue nella stessa Comuntà di Gajole. Uno dicesi Monte Luco a Lecchio, e conserva la sua parrocchia (S. Martino) 4 miglia toscane a libeccio di Gajole; l'altro è castello diruto sulla cima del Monteluco Berardenga 4 miglia toscane a scirocco dello stesso capoluogo, e sull'antico confine territoriale di tre Diocesi civili ed ecclesiastiche.
Veggonsi le vestigia di Monteluco Berardenga sul punto più eminente dei monti del Chianti, là dove si distaccano i contrafforti che separano la Valle dell'Ombrone senese da quella dell'Arno, e dalle valli minori della Pesa, dell'Arbia e dell'Ambra loro tributarie. Furono dominati entrambi dai conti senesi di origine salica, alla quale consorteria appartenevano i Ricasoli di Cacchiano che si trovano padroni della torre e distretto di Monteluco a Lecchio sino dal secolo XII.
Il più antico ricordo del Monte Luco Berardenga si riscontra negli Annali Camaldolensi (T. III) all'anno 1085, quando i figli del Conte Wuinigi e del Conte Berardo cederono alla loro abazia della Berardenga il giuspadronato della cappella di Monteluco posta nel piviere di S. Vincenzo nel contado aretino.
La posizione geografica di Monteluco Berardenga fece sì che questo luogo cambiasse spesse volte di padroni. Era dei senesi nel 1175, allorché fu ceduto ai fiorentini nella pace di detto anno, confermata nella posteriore demarcazione dei due contadi, all'anno 1203. (AMMIR. Stor. Fior. e LAMI I. c.)
Tornò ai primi del 1261, quando alcuni conti della Berardenga vendettero per la somma di lire 500 il loro castello di Monteluco alla Repubblica di Siena, che più volte si vide togliere. Essendochè trovasi nei loro Archivi, che nel 1306 gli abitanti di Monteluco si assoggettarono ai signori Nove di Siena.
Caduto in mano, nel 1399, di alcuni banditi mercè l'ajuto degli Ubertini e del conte Guido di Bagno, la Repubblica di Siena inviò a Monteluco gente armata per riconquistarlo. (AMMIR. Istor. Fior.)
Posteriormente lo stesso castello tornato in potere dei fuoriusciti senesi, fu assalito, nel 1527, preso e smantellato, per ordine dei reggitori di quella Repubblica.
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti)