Gentili Escursionisti,
Il territorio della Berardenga è ricco di testimonianze legate alla storia della città di Siena. Monteaperti, reso universalmente conosciuto grazie a Dante, Sant'Ansano, luogo del martirio del patrono di Siena, Castelnuovo il castello costruito a difesa della città di Siena.
Anche Pontignano ha un forte legame con la città: qui Santa Caterina veniva a recitare il mattutino con i Certosini. Partiva presto da Siena e, attraversata la città, giungeva a Pontignano passando dalla campagna e da Valle Santa, un sentiero così chiamato proprio in onore a Caterina. Non è possibile seguire il percorso preciso che faceva perché il territorio ha subito delle importanti modifiche, non ultima la creazione dell'invaso artificiale di Monaciano, ma si può cercare di arrivare nei luoghi da lei frequentati ed immergersi nell'atmosfera che anche lei respirava.
Domenica 16 febbraio quindi la nostra passeggiata sarà una traversata dalla città di Siena, con partenza dalla Basilica di San Domenico fino a Pontignano, sul cammino di Santa Caterina.
La parte iniziale sarà costituita da un trekking urbano nei luoghi della Santa e su una parte della via Francigena fino all'Antiporto, scenderemo poi alla stazione dalla scala mobile (perdonaci Caterina), saliremo fino alla villa di Vicobello, e scenderemo a San Miniato. Da lì lasceremo il tratto urbano della passeggiata e cominceremo a scendere attraverso vigneti ed uliveti, fino al torrente Bozzone. Qui dovremo affrontare il guado del torrente che è abbastanza agevole ma con una discreta portata di acqua. Sarà necessario pertanto, oltre ad avere calzature impermeabili, dotarsi di calze di ricambio, perché... non si sa mai.
Una salita costante di circa un chilometro ci condurrà a Cellole luogo di preghiera per la Santa nella chiesa dedicata a San Martino a Cellole, oggi sconsacrata e divenuta residenza privata ma di notevole interesse per la storia del territorio. La Certosa di Pontignano si offrirà alla nostra vista in tutta la sua imponenza e sempre più prossima. Il percorso, da qui, si inoltra in tratti di bosco e campi fino ad imboccare il sentiero di Valle Santa che ci condurrà con una salita di mezzo chilometro fino alla Certosa.
Il percorso è classificato E (Escursionistico) per la lunghezza di circa 10 chilometri e per la presenza di una salita abbastanza impegnativa ma fattibile.
Alla Certosa saremo accolti dai membri della Compagnia Laicale di Maria Santissima del Rosario che ci consentiranno di entrare nelle chiese e di ammirare la bellezza del complesso.
Potremo mangiare al sacco presso il refettorio, un locale riscaldato e dotato di bagno.
Il ritorno a Siena è previsto con un autobus di linea della TIEMME, la corsa S34 delle ore 15:05 per il cui biglietto ognuno dovrà provvedere autonomamente.
Tiemme Spa non permette di salire a bordo con cani di grossa taglia ad eccezione di quelli destinati all’assistenza delle persone prive di vista. Gli animali di affezione, nel limite di uno per passeggero dovranno avere guinzaglio e museruola e non dovranno arrecare disturbo agli altri passeggeri. Per maggiori informazioni segnaliamo il link https://www.tiemmespa.it/viaggia-con-noi/condizioni-di-viaggio/regolamento-trasporto-animali/
Si fa presente che, essendo una domenica, la corsa delle 15:05 è l’unica corsa pomeridiana, quindi chi intende tornare a Siena prima dell’orario dell’autobus dovrà organizzarsi a propria cura e con mezzi propri.
E’ richiesta prenotazione compilando il form on line: Prenota Percorso della settimana,
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
Ricordiamo che nel 2020, con l'avvio del tesseramento Elettronico F.I.E. non sarà più possibile tesserarsi al mattino, ma sarà necessario farlo entro il giovedì antecedente l'escursione, compilando il form Tesseramento on line 2020 sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ai non tesserati, o ai tesserati in ritardo, attiveremo la consueta polizza temporanea, al costo di 5 euro.
E' necessario prenotarsi all'escursione tramite il form: Prenota Percorso della settimana
Ritrovo e Costi
La partecipazione è gratuita per i soci FIE. Agli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Per chi parte da Castelnuovo Berardenga ci troviamo nel piazzale della casina dell'acqua in via delle Crete Senesi alle ore 8.30 dove faremo car sharing.
Il ritrovo è previsto alle ore 9:00 nel piazzale antistante la basilica di San Domenico, alle 9:30 comincerà l'escursione che avrà una durata di circa 3 ore.
Il ritorno da Pontignano sarà effettuato a mezzo dell’autobus di linea S34 delle ore 15:05. Il costo del biglietto, da acquistare autonomamente, è di € 1,50. Se acquistato a bordo avrà una maggiorazione di 1 euro.
Per la visita alle Chiese e per l’ospitalità nel refettorio richiederemo un’offerta di 1,00 euro a persona.
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Scarponi da trekking
Acqua in abbondanza (1,5 LT)
Occorrente per la pioggia
Alle persone con calzature non idonee sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
Note
Basilica di San Domenico
La costruzione, in stile gotico cistercense, iniziò nel 1225 e fu ampliata in più riprese. Qui Caterina, all’età di 16 anni, prese il velo del Terzo Ordine Domenicano delle Mantellate, Conserva la Sacra Testa di Santa Caterina, collocata su uno stupendo altare marmoreo dello scultore Giovanni di Stefano (1469) e capolavori pittorici del Sodoma come l'Estasi di Santa Caterina e S.Caterina cade tramortita dopo ricevute le stimmate (1477-1549)
Villa di Vicobello
Bellissimo esempio di Villa Rinascimentale del Senese. Attribuita a Baldassarre Peruzzi venne costruita nel Cinquecento dalla famiglia Chigi.
Monaciano, Cellole, Piturniella
I primi documenti che parlano di insediamenti a Monaciano sono antecedenti l'anno 1000, alcuni edifici ancora oggi "raccontano" di antiche e recenti guerre, di incendi, di pellegrinaggi di Santi, di Chiese abbandonate e ricostruite, del paziente e continuo lavoro degli uomini e dell'attaccamento a questa generosa terra.
Nel 998 il luogo dove ora c'è il borgo di Cellole fu donato dal Vescovo Lamberto ai monaci di San Miniato per farne luogo di preghiera (fu eretta una chiesa dedicata a San Martino). I contadini usavano portare in processione il Cristo ligneo della chiesina di San Martino (ora alla Pinacoteca di Siena) per propiziarsi la pioggia nei periodi di siccità.
Nei pressi c'era la piccola chiesa dedicata a Santa Petronilla, successivamente trasformata in casa colonica e chiamata ora podere Piturniella.
Certosa di Pontignano
Nel 1341 Bindo di Falcone, signore senese arricchito con i commerci fatti soprattutto con il Papato, acquistava terre e beni nel "comunello" di Pontignano e li donava ad un certosino di Aquitania, frate Amerigo, per fabbricare un monastero da intitolare a San Pietro. Erano quelli gli anni in cui l'ordine dei certosini si andava espandendo in Italia e la toscana era una delle terre prescelte.
Bindo di Falcone otteneva l'8 agosto del 1343 dal Vescovo l'autorizzazione ad innalzare la Certosa. Nonostante l'affascinante progetto i certosini erano restii ad andare a vivere a Pontignano: Messer Bindo decise allora di pagare a Papa Clemente VI una ricca indulgenza a favore dei dieci monaci che, andando a vivere e a morire nella nuova Certosa, avrebbero ottenuto l’indulgenza plenaria.
Del primitivo monastero sono rimaste poche tracce in quanto esso fu totalmente ricostruito nella seconda metà del Cinquecento in seguito ad un incendio che lo distrusse in gran parte. La chiesa della Certosa si trova al centro del complesso monastico con facciata prospiciente sul chiostro delle obbedienze o dei conversi. Due terzi del locale è occupato dalla zona destinata ai monaci con un coro ligneo addossato alle pareti con i dodici stalli eseguito nel 1590 da Domenico Atticciati.
L’interno è interessato da una vasta decorazione a fresco. Le pitture sono generalmente attribuite al Poccetti ma furono condotte anche da artisti della sua cerchia, da Orazio Porta e dai senesi Alessandro Casolani e Vincenzo Rustici
16 luglio 1785 Pontignano fu concesso ai camaldolesi, che dovettero abbandonarlo a seguito delle soppressioni napoleoniche. A Pontignano fu allora trasferita la parrocchia di San Martino a Cellole; le fabbriche, ad eccezione di quelle destinate all'alloggio del curato, furono acquisite, insieme all'antica clausura e ad alcuni poderi, della famiglia Masotti, che nel 1886 le vendette ai Cecchini, dai quali passarono nel 1919 ai Sergardi e da questi, nel 1939, alla società Certosa di Pontignano della quale era azionista il professore Mario Bracci.
In quello stesso anno il futuro Giudice costituzionale curava, a sue spese, il restauro della villa e del piccolo chiostro di mezzo. Durante tutto il periodo bellico Pontignano fu il rifugio sicuro per ebrei e perseguitati politici. Nel 1959 il complesso fu acquistato dall'Università di Siena.