Domenica prossima andremo insieme al Gruppo Bellavista Escursioni di Poggibonsi a scoprire i suggestivi Calanchi caratteristici del territorio Valdelsano e in particolare del comune di Certaldo.
Il percorso si snoda su sterrate, sentieri, strade di campo e nella parte finale su strada secondaria asfaltata.
Il pranzo, al sacco, è previsto nel cortile della Chiesa di San Martino a Maiano.
Al termine del trekking ci sarà la possibilità di visitare gratuitamente il castello di Oliveto (durata circa 30 minuti) e a fine visita, per chi lo vuole, ci sarà una merenda al prezzo di 15,00 euro.
Ricordiamo che nel 2019, con l'avvio del tesseramento Elettronico F.I.E. non sarà più possibile tesserarsi al mattino, ma sarà necessario farlo entro il giovedì antecedente l'escursione, compilando il form Tesseramento on line 2019 sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
L'escursione è riservata esclusivamente ai tesserati FIE 2019, non è prevista l'attivazione della polizza temporanea.
"A presto camminando".
E' necessario tesserarsi entro il giovedì antecedente l'escursione tramite il form: Tesseramento on line 2019 L'escursione è riservata esclusivamente ai tesserati FIE 2019, non è prevista l'attivazione della polizza temporanea
E' necessario prenotarsi all'escursione tramite il form: Prenota Percorso della Settimana
Ritrovo e Costi
L'escursione è gratuita per i soci FIE (Tessere con data emissione antecedente l'escursione)
Il toponimo di partenza è il parcheggio scuola Carducci/parco collinare di Canonica (Certaldo) coordinate WGS84 N 43° 33.550' E 11° 02.102' per i tecnologici questo il link Google Maps
È previsto il ritrovo alle ore 7:45 al Parcheggio degli impianti sportivi di Acquacalda. Da Siena muoveremo verso il punto di ritrovo con il Bellavista Escursioni (parcheggio scuola Carducci /Parco di Canonica-Certaldo)
Il rimborso spese per l'autista è di 20 euro, da dividersi tra l'equipaggio.
Al parcheggio, gli escursionisti scenderanno mentre gli autisti porteranno le auto al Castello di Oliveto, punto di arrivo del trekking.
Partenza dell'escursione ore 9:00.
Coordinatore tecnico
A.E. Roberto Rosi +39 335 7040031 e A.E.N. Angelo M.Latorre +39 335 8710598 i quali comunicheranno sul posto la squadra di accompagnamento
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura obbligatoria
Scarponi da trekking
Kit per la pioggia
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1 LT)
Pranzo al sacco
Ai partecipanti con scarpe non ritenute adatte, sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile.
La Partenza è dal Parcheggio SW del Parco Collinare di Canonica di Certaldo: lungo una salita costante (140 m di dislivello in 2 km, che attraversa il Parco da SW a NE) si hanno dei bellissimi scorci sul borgo di Certaldo Alto, San Gimignano, Appennino fino a raggiungere la zona dei Calanchi.
Il termine “calanco” indica quella forma caratteristica del terreno configurata da una serie di valli separate da sottili creste alte e ripide, date dal concatenarsi di più fenomeni erosivi e franosi.
Nel territorio valdelsano e soprattutto nel comune di Certaldo questo particolare fenomeno è molto esteso in particolare nei crinali di Casale e di Mugnano, con scorci panoramici unici e molto suggestivi, resi spettacolari dalle ripide pareti verticali delle balze di sabbia e da numerosissimi fossili.
La formazione di questo fenomeno paesaggistico è dovuta alla sovrapposizione di eventi di sollevamento del terreno e di stratificazione dei terreni marini – che costituiscono di fatto il vero cuore geologico di Certaldo – composti da ciottoli e ghiaie fino ad arrivare a limi ed argille.
Tutta la Valdelsa, infatti, durante l’epoca del Pliocene (da 7 fino a 1,5 milioni di anni fa) era immersa nel mare (le uniche zone emerse erano i territori tra Iano e Montaione e una parte di San Gimignano). Fu determinata così la morfologia del terreno, in seguito arricchita dai depositi alluvionali del fiume Elsa – giunto fino a quote di 20-30 metri superiori rispetto al suo livello attuale – che ancora oggi si trovano adagiati sugli antichi terreni pliocenici marini dei rilievi.
(tratto da: Federica Capoduri: PaleoCertaldo, Calandrino 62, giugno 2010, pg 13)
Per un breve tratto il sentiero è una traccia e passa sul bordo a picco di un calanco (attenzione!!!!!), offrendo uno scorcio affascinante. Raggiunto il pianoro di San Giorsolé e costeggiando (lungo il lato a NE) la recinzione dell’Azienda Faunistica di Montebrincioli, si oltrepassa Poggio Cavallo lungo la strada bianca di Mugnano, con scorci sui calanchi ad Ovest. In località Mugnano, si entra nella vallata del Borro di Casale che porta nel cuore dei Calanchi: gli scorci sono particolarissimi ed i giochi di luce affascinanti, con queste eleganti formazioni che sembrano quasi incombere su di noi. Lungo la discesa, una breve digressione AR verso un appostamento fisso di caccia, consente di affacciarsi su panorama che toglie il fiato.
Risaliti a Casale, si continua ad attraversare quest’area geografica, vedendo questa volta i Calanchi “da sopra” e dirigendosi verso San Gaudenzio a Ruballa e le case di Monsala, dove dal belvedere si avrà un ultimo scorcio “di insieme” della zona dei Calanchi.
Si prosegue, e poco oltre la Fattoria Fonti (in restauro), un’altra breve digressione ci offe un interessante scorcio su queste formazioni. Proseguendo sul crinale si passa di fronte a villa Brandini (abbandonata e in rovina), residenza estiva di Paolo dal Pozzo Toscanelli, matematico, medico, astronomo (realizzò lo gnomone di Santa Maria del Fiore a Firenze) e geografo, amico di Cristoforo Colombo e Vasco da Gama (fu consultato da entrambi prima di intraprendere le loro spedizioni), e si raggiunge la Chiesa di san Martino a Maiano, centro spirituale della Propositura di Certaldo, che ci ha concesso di pranzare nel piazzale adiacente.
Dopo la sosta pranzo (prevista di circa 1 ora, compatibilmente con le condizioni meteo), verso le 13.30 riprenderemo il cammino ritornando verso villa Brandini per imboccare la strada sterrata che porta a Poggio Antico (nucleo abitato citato nella storiografia, oggi proprietà privata di un’Azienda Biologica e biodinamica integrale, che non ci ha concesso la visita) e al nucleo abitativo di Tresanti, dove risiede una conosciuta comunità / centro spirituale buddista.
Un lungo crinale praticamente in piano su strada in macadam e poi asfalto offre interessanti viste sulla Valdelsa e sull’Appennino; ad est, un ultimo sguardo ai Calanchi, in lontananza, quindi la discesa porta nuovamente al Pian Grande e infine, attraverso un breve strappo di 1 km per 100 m di dislivello in un viale alberato, si raggiunge la meta: il castello / fattoria fortificata di Oliveto (arrivo previsto intorno alle 16).
All’arrivo, sarà possibile una breve visita guidata del Castello, di cui si riportano alcune notizie storiche.
Il Castello di Oliveto costruito nel 1424 dalla nobile e prestigiosa famiglia fiorentina dei Pucci, è una fra le più belle ville fortificate della Toscana. La costruzione, il cui nome deriva dalle numerose coltivazioni di olivo che circondano il Castello, si colloca sulla cima di un colle, ben protetta da fossati, mura e torri. Molti sono i motivi architettonici di particolare interesse: la merlatura guelfa, i quattro torrioni agli angoli, la torretta dell'orologio, il cortile interno della Villa con l'intonaco a graffite, il loggiato con quattro arcate e la cappella per le funzioni religiose. All'interno del loggiato si trova un pozzo per la raccolta di acqua piovana che originariamente era l’uscita sotterranea dal Castello. Molto interessante è, inoltre, il camminamento esistente su tutto il perimetro delle alte mura da cui si domina tutta la valle. Durante il periodo della anguinosa guerra, fra i sostenitori della famiglia Medici (fra i quali erano proprio i Pucci) e la Repubblica Fiorentina, il Castello fu luogo di cruenti battaglie e per questo è stato più volte occupato e poi restituito alla famiglia Pucci. Una nota storica interessante di questo periodo è che durante una sanguinosa battaglia furono uccisi tutti gli adulti della famiglia Pucci che rischiò così di estinguersi ma fortunatamente una serva nera ne salvò il primogenito, fuggendo attraverso il passaggio sotterraneo del castello. Grazie a questo evento la discendenza dei Pucci fu garantita tant'è che fu reso omaggio all'eroina dell'impresa raffigurandola in tutti gli stemmi del Casato. Il Castello è ricco non solo di battaglie, ma anche di famosi ed eccellenti ospiti: Nel salone del Castello è ancora visibile un'epigrafe che ricorda il soggiorno del Papa Paolo III Farnese nel 1541. Altri personaggi importanti che hanno soggiornato al Castello sono: Lorenzo il Magnifico, i Papi Leone X Medici e Clemente VII Medici. Intorno al 1850 si ha il passaggio di proprietà dalla famiglia Pucci a quella dei conti Guicciardini, altrettanto nobile e famosa, grazie al matrimonio di Paolina Pucci con il Conte Luigi Guicciardini. Nel 1828 il Castello riceve la visita del Granduca di Toscana Ferdinando III con la figlia, l'Arciduchessa Maria Luisa e circa un secolo più tardi quella del Re Vittorio Emanuele III. Il castello riacquista la sua veste guerresca nel luglio del 1944 come sede delle forze armate tedesche. Sempre nel 1944, il Castello passò alle truppe americane guidate dal Generale Mark Clark e divenne il loro quartier generale: queste scoprirono nei sotterranei del castello la presenza di molti quadri provenienti dalla Galleria degli Uffizi che posero in salvo e riportarono a Firenze.
• A fine visita, per chi lo desidera, sarà possibile una merenda nei locali del castello con i vini di loro produzione
al prezzo di 15 € (prenotazione entro sabato)