Ci è capitato spesso di dover variare il percorso di una escursione a causa di una battuta al Cinghiale, In questo caso escursionisti e cacciatori si uniscono idealmente, "senza fucili", nell'amore per il territorio.
L’escursione, a mezza giornata, percorrerà un sentiero denominato “Anello del Faule e del Faulino” fino al capanno dei Cacciatori della squadra di San Giusto e Clemente, dove, per chi vuole, sarà predisposto, un pranzo rustico al prezzo di 15 euro a persona. Per ovvi motivi non sono previsti menù alternativi (per celiaci, vegetariani o vegani).
E’ richiesta prenotazione entro Venerdì 1/2/2019 ore 20.00, compilando il form on line: Prenotazione Escursione GEB, il modulo si bloccherà automaticamente al raggiungimento del numero limite per l’accoglienza
"A presto camminando".
+366 mt e -399 mt di dislivello
E' necessario tesserarsi entro il giovedì antecedente l'escursione tramite il form: Tesseramento on line 2019 ai non possessori di tessera in corso di validità antecedente la data escursione sarà attivata polizza giornaliera al costo di 5 euro.
E' necessario prenotarsi all'escursione tramite il form: Prenota Percorso della Settimana
Ritrovo e Costi
L'escursione è gratuita per i soci FIE (Tessere con data emissione antecedente l'escursione) agli ospiti sarà attivata polizza giornaliera al costo di 5 euro.
Il ritrovo è previsto alle ore 9.00 al capanno dei cacciatori, raggiungibile dal bivio a destra sulla strada provinciale 73, alla sorgente de fiume Ombrone, a pochi km da S.Gusmè (coordinate N 43° 24' 1.44" E 11° 29' 52.799" " LinkGoogle Maps
Si potrà pranzare a 15 euro a persona con il seguente menù
Primo: Pappardelle al cinghiale
Secondo: Grigliata mista di maiale e pollo
Contorno: fagioli all'uccelletto
Dolce
Vino , acqua e vin Santo
Coordinatore tecnico
A.E. Raniero Giganti +39 338 4747293 il quale comunicherà sul posto la squadra di accompagnamento
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura obbligatoria
Scarponi da trekking
Kit per la pioggia
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1 LT)
Ai partecipanti con scarpe non ritenute adatte, sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile.
Dopo la prima edizione di questa iniziativa fatta a febbraio 2018 ed effettuata in una suggestiva giornata di neve si è concretizzato il mio desiderio di far diventare questo appuntamento una escursione di rito nel programma annuale. E così lo proponiamo anche quest’anno.
Sono consapevole di suscitare del malcontento in coloro che non condividono la passione per questa disciplina. La caccia però fa parte delle tradizioni dei nostri luoghi e quando è esercitata all’interno di regole certe e con coscienza ritengo che faccia parte delle libertà di comportamento, di pensiero e di opinione di ognuno; in ogni caso è normale che ci siano persone che disapprovano questa scelta, ma nel mio intimo spero che questo non lasci traccia di malcontento o di rancore.
Il percorso denominato “Anello del Faule e del Faulino” ruota intorno al capanno dei cacciatori. Si tratta di un cammino di 9 chilometri tracciato e percorso per la prima volta dal nostro gruppo lo scorso anno.
Partiremo dalla sorgente del fiume Ombrone, 1 chilometro e mezzo sopra il borgo di San Gusmè e saliremo a Campi, la quota più alta di questo percorso, con i suoi 640 metri s.l.m. da dove, se il tempo è clemente, potremo godere di una vista a 360°. Da qui scenderemo verso la parte del percorso meno conosciuta, la valle dell’Ambrella.
Su una strada ben definita attraverseremo un meraviglioso bosco di castagni, cerri, corbezzoli, carpini e albatrelle. Percorrendo questo tratto sarà chiaro perché i cacciatori ne abbiano fatto il luogo deputato alla loro attività: un ambiente selvaggio pieno di tracce del passaggio di tanti animali.
Scenderemo ancora fino ad arrivare ad un mulino abbandonato chiamato Mulin della Vena. Qui, negli anni cinquanta, furono costruiti dei capannoni per un allevamento di tacchini che ebbe poco successo. Non è molto bello da vedere ma non possiamo evitarlo.
Proseguiremo ancora in basso per giungere alla quota minima del nostro cammino, 360 metri s.l.m., dove, su un ponticino di legno costruito dai cacciatori attraverseremo un torrente affluente del fiume Ambra.
Da qui una lenta e costante risalita ci condurrà al casolare del Palazzaccio, che fu teatro di un drammatico eccidio di civili perpetrato il 4 luglio del 1944, dove ci fermeremo a riflettere un momento.
Da qui ci immetteremo ancora in uno splendido sentiero di bosco che, in costante salita, ci condurrà dritti e spediti al nostro punto di fine escursione e ristoro, dove troveremo ad accoglierci un lauto pranzo preparato dagli amici cacciatori.
Lì potremo distendere “le gambe sotto al tavolo” e ci potremo godere il meritato riposo dopo un percorso che non è molto lungo ma che richiede un minimo di allenamento per i numerosi saliscendi caratteristici delle nostre colline.